Diaspora ebraica
seconda guerra mondiale
noir
Ronaldo Wrobel, “Il romanzo incompiuto di Sofia Stern”
Ed. Giuntina, trad. V. Barca, pagg.
210, Euro 17,00
Germania 2008. Durante gli scavi per la costruzione di un supermercato
ad Amburgo viene scoperto il bunker di una banca- nelle cassette di sicurezza
ci sono gioielli lì depositati prima o durante la seconda guerra mondiale. Non
sarà facile rintracciare i proprietari e individuare chi li reclama senza
averne il diritto.
Brasile 2013. Sofia Stern, che vive a Copacabana con il nipote, è arrivata
in Brasile da Amburgo con un visto temporaneo nel 1938. A tratti è lucidissima
e a tratti mostra segni di un inizio di Alzheimer- dimentica nomi, lascia la
finestra aperta, parla in tedesco. Una volta ha detto che Sofia era morta. Una
volta si è persa nella strada in cui abita da settant’anni. Una volta scompare
per davvero. E’ così che il nipote digita il nome della nonna in un sito di
ricerca di persone scomparse. E’ così che arriva la telefonata dalla Germania: la
proprietaria dei favolosi gioielli, la ventenne Klara Hansen morta nel novembre
del 1938, aveva spillato insieme ai contratti di acquisto una lettera in cui
nominava sua erede l’amica Sofia Stern. La vecchia signora un po’ svanita che
ora vive in Brasile deve dimostrare di essere quella Sofia Stern.
Germania 1933-1938. Il racconto degli anni dell’ascesa del nazismo- gli
anni della giovinezza di Sofia, quattordicenne nel 1933- salta fuori da un
quaderno marrone trovato per caso dal nipote. E’ il diario della nonna, ma la
narrazione è in terza persona e non sono le pagine lette ad essere trascritte,
piuttosto filtrate attraverso la voce di Sofia Stern. Si incomincia con la sua
amicizia con Klara Hansen, emarginata a scuola quanto lei, Sofia. Sofia perché
ebrea, Klara perché povera. Ognuna delle due ha un dono- Sofia ha una bella
voce e un orecchio musicale, Klara disegna magnificamente. Nel loro dono c’è
anche il loro futuro. Rimasta orfana, Sofia canterà nei locali notturni, sarà
conosciuta come ‘la Stella Polare’, un gioco di parole con il suo cognome. E
pur essendo innamorata dello scapestrato Hans, il fratello comunista di Klara,
si prostituirà, perché in qualche maniera bisogna pur vivere quando il marco ha
perso ogni valore. Klara, invece, si farà un nome come sarta dal grande estro e
aprirà un atelier con la madre: le signore della migliore società di Amburgo
vorranno essere vestite solo da lei.
C’è molto, moltissimo d’altro nella narrativa centrale del romanzo di
Ronaldo Wrobel. La storia di un’amicizia proibita tra una ragazza ariana e
un’ebrea diventa una storia di lealtà, dei limiti che si è disposti a superare
nel nome di questa amicizia che è simile all’amore nella totale identificazione
dell’una nell’altra, nell’accettazione cieca dei comportamenti dell’una o
dell’altra. Sono Sofia e Klara le due protagoniste assolute. Intorno a loro
ruotano gli uomini, il nobile ‘fidanzato’ di Klara che ha già pronta una
fidanzata più consone al suo stato sociale non appena Klara resta incinta, e
l’impetuoso Hans, perennemente in fuga, del cui amore non ci si può fidare.
Quanto alla Storia- c’è anche quella nel diario della nonna, nel racconto di
Sofia.
La Storia entra in sordina, è la Storia vissuta da due ragazze che non
hanno neppure vent’anni, oppresse da una minaccia della cui portata non sono in
grado di rendersi conto pienamente. Discriminazioni, saluti con il braccio
teso, spille con la croce uncinata di cui ci si vergogna ma che si devono
indossare, il programma Lebensborn
che Klara dovrà subire, la Notte dei Cristalli. E’ con la notte del 9 novembre
1938 che si chiude il racconto del passato in Germania. Di quello che segue
abbiamo già saputo negli intermezzi. Della fine del romanzo incompiuto di Sofia
Stern sapremo adesso, nelle ultime pagine. Colpo di scena. Sorpresa che chiude
questo romanzo molto bello che mescola i generi, inclusi quello del noir e della love story, per
tracciare un vivido quadro della Germania alla vigilia della guerra.
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