Voci da mondi diversi. Gran Bretagna e Irlanda
storia di famiglia
Elizabeth Jane Howard, “All’ombra di Julius”
Ed. Fazi, trad. Manuela
Francescon, pagg. 328, Euro 20,00
“After Julius”, il titolo originale del
romanzo di Elizabeth Jane Howard appena pubblicato da Fazi. Come spesso accade,
meglio dell’italiano “All’ombra di Julius”, con una implicazione sottilmente
diversa, perché questo romanzo, un altro piccolo gioiello della scrittrice, è
la storia della famiglia di Julius dopo
la sua morte. Della moglie Esme, ora cinquattottenne, e delle due figlie,
Cressida e Emma. Di come abbiano reagito alla morte del marito e del padre, di
come questa morte abbia, in qualche maniera, influenzato le loro scelte e i
loro comportamenti. Altri due personaggi, due uomini, sono importanti- Felix e
Dan. Il primo è un medico di quarantaquattro anni (è necessario dire l’età, il
perché lo capirete subito) che è stato l’amante di Esme prima della morte del
marito, il secondo è un poeta di umile estrazione sociale, un perfetto estraneo
che passa il fine settimana con i Grace nella bella casa nel Sussex, invitato
da Emma- è l’occhio esterno che guarda (e giudica) un mondo per lui interamente
nuovo che lo stupisce.
una giovane Jane Howard |
Il tempo dell’azione è brevissimo, un fine
settimana, in questo romanzo dalla costruzione perfetta, con un ‘prima’, una
scena centrale che vede tutti i personaggi riuniti per la cena, un ‘dopo’. Dei
flash back ricostruiscono episodi del passato, di quando c’era Julius, e un
breve romanzo dentro il romanzo riporta in vita Julius nell’impresa- audace?
incosciente? autodistruttrice? eroica?- con cui aveva salvato la vita a due
uomini evacuati da Dunkerque con la piccola imbarcazione che aveva acquistato
per questo intento (lui che non sapeva manovrare una barca, che soffriva il mal
di mare). Julius aveva appena saputo del tradimento della moglie, molto più
giovane di lui.
Il romanzo inizia con una scena che
introduce le due sorelle. Cressida, bellissima, una girandola di amanti che non
la rendono mai felice e che regolarmente la lasciano, sta versando lacrime
sull’amante del momento, tanto per cambiare. Perché si era sposata così
giovane, subito dopo la morte del padre, mentre era in corso una guerra che
l’avrebbe resa vedova a pochi mesi dal matrimonio? Perché Cressida ripete lo
stesso modello di comportamento in ogni nuovo rapporto? Emma, dieci anni di
meno della sorella, era ‘la piccola’ del padre. A differenza di Cressida, non
ha mai avuto un legame sentimentale. Ecco perché la madre si stupisce quando
arriva per il fine settimana con il poeta in male arnese. E intanto la madre,
Esme, ha ricevuto la lettera di Felix che non vede da vent’anni e che le
annuncia il suo arrivo. Perché, così all’improvviso, dopo tanto silenzio? Il
tempo è passato per entrambi, ma Esme non pensa che per lei, che ha quattordici
anni più di lui, è stato meno clemente. E si illude.
La cena, l’apice del romanzo, il tempo
delle rivelazioni, è un momento drammatico. La tresca di Cressida viene
scoperta (con che ometto, poi?), la moglie dell’amante fa una scenata penosa,
Felix guarda Cressida (e se ne innamora), Esme guarda Felix (e pensa che non ha
mai smesso di amarlo), Emma è imbarazzata perché Dan, il suo ospite, è
imbarazzato, scandalizzato e nauseato dai comportamenti delle persone che
pensava avrebbe ammirato.
con il marito, lo scrittore Kingsley Amis |
Dopo il dramma, dopo i fuochi d’artificio in
giardino, che esplodono proprio come i sentimenti durante la cena, ritorna la
calma. Tutto ha una soluzione, felice oppure no. Tutto si spiega. Anche, forse,
non del tutto, la morte di Julius. Era un piccolo eroe, Julius? O era un
piccolo uomo che non ha retto alla delusione e all’amor proprio ferito?
Elizabeth Jane Howard è, come al solito,
straordinaria nel creare un ambiente, nel trascinarci nel cuore di una
famiglia, nel farci sentire le voci dei personaggi (così credibile il piccolo
Barney che rivela che la sorellina ‘non ha niente per fare pipì, lo sapevi? Le
esce così, direttamente sul pannolino’), nel farci vedere case e giardini,
volti e abiti.
Se Hilary Mantel dice, a proposito di
suggerimenti di lettura, “non esiste autore che non abbia consigliato più
spesso”, ebbene, posso benissimo anche io consigliarvi di leggere Elizabeth
Jane Howard.
la recensione sarà pubblicata su www.stradanove.net
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