Voci da mondi diversi. Gran Bretagna e Irlanda
cento sfumature di giallo
FRESCO DI LETTURA
Jessica Fellowes, “L’assassinio
di Florence Nightingale Shore”
Ed. Neri Pozza, trad. Maddalena Togliani, pagg. 391, Euro
18,00
Il 12 gennaio 1920 Florence Nightingale Shore, nipote della mitica
infermiera Florence Nightingale conosciuta come “La signora con la lampada”, fu
aggredita sul treno diretto da Londra a Brighton e morì pochi giorni dopo.
Questo il fatto reale da cui prende l’avvio il romanzo di Jessica Fellowes,
inventando una trama di indagine poliziesca che coinvolge un giovane della
polizia ferroviaria, una ragazza in fuga da uno zio losco e la sedicenne Nancy
Mitford, la maggiore delle famose sei sorelle Mitford che tanto avrebbero fatto
parlare di sé.
La guerra è finita da soltanto un paio di
anni, la Gran Bretagna soffre ancora per le restrizioni imposte nello sforzo
per risollevarsi, Florence Nightingale Shore è appena andata in pensione dopo
aver servito l’esercito in qualità di infermiera (come l’altra Florence in un’altra
guerra) sul fronte più drammatico, quello dove si è combattuta la battaglia di
Ypres in cui il gas tossico usato per la prima volta dal nemico aveva avuto
effetti devastanti. Florence sale sul treno che la porterà al mare. Un’amica,
Mabel, è venuta a salutarla. Per qualche motivo c’è una strana tensione fra le
due donne. Un uomo entra nello stesso scompartimento in cui si è accomodata
Florence.
Coincidenza vuole che una ragazza di
neppure vent’anni stia viaggiando verso il mare come Florence. Louisa è con uno
zio che non merita questo nome- è lui che le ha insegnato a rubare quando era
ancora una bambina e ora la sta forzatamente accompagnando a Hastings da un
amico. L’amico gli darà dei soldi. Per che cosa, in cambio, possiamo
immaginarlo. E Louisa approfitta di una fermata per saltare giù dal treno. Sarà
soccorsa da un poliziotto occhialuto che viene preso di mira dai fratelli
perché è stato riformato e non è andato al fronte, grazie ad una buona parola
di un’amica sarà assunta come aiuto governante nella casa di campagna dei
Mitford- a Louisa non sembra vero. Anche perché Nancy Mitford si comporta da
subito in maniera amichevole con lei.
Asthall Manor, dimora dei Mitford |
Ecco sul palcoscenico i personaggi
principali del romanzo che procede alternando capitoli leggeri, di vita in una
famiglia che ricorda quella di “Downton Abbey” o i Cazalet, con ricevimenti e
balli e incontri con uomini interessanti, e altri capitoli che riguardano
l’inchiesta sulla morte di Florence che, però, finisce per arenarsi ben presto.
Se non fosse che il poliziotto occhialuto si intestardisce a proseguire le indagini
per conto suo, aiutato dalle due ragazze che si divertono a giocare a fare i
detective (hanno delle buone intuizioni, però, e anche una buona dose di
sfacciataggine). Lo sfondo è quello della guerra, purtroppo ancora presente
nella memoria di chi l’ha combattuta- il padre di Nancy, il suo corteggiatore
un poco misterioso che di notte ha gli incubi e grida, e anche Florence ne
parla in alcune lettere che segnano una traccia elusiva che può aiutarci a
indovinare chi sia stato l’assassino.
la famiglia Mitford |
E’ un thriller gentile, quello di Jessica
Fellowes, il primo di una serie che ha per sottotitolo “I delitti Mitford”. Molto
in stile ‘Agatha Christie’, con la sorpresa finale dell’identità del colpevole,
con una narrazione che procede con leggerezza, senza grandi scossoni, a metà
tra commedia di maniera e libro di indagine poliziesca, una squisita
ricostruzione ambientale in cui le future celebri sorelle Mitford sono ancora
troppo giovani per mostrare una personalità spiccata, ad eccezione di Nancy,
già molto bella, un poco civetta, un poco ribelle, molto disinvolta. Chi
predilige i thriller da brivido o di ampio respiro, non scelga “L’assassinio di
Florence Nightingale Shore”. Sarà perfetto, invece, per chi cerca una lettura
distensiva, un mix di giallo e di rosa con un pizzico di storia sullo sfondo di
una di quelle grandi dimore di campagna inglesi dall’aria romanticamente nobile,
con campanelli che suonano ai piani bassi per chiamare la servitù ai piani
alti.
la recensione e la successiva intervista saranno pubblicate su www.stradanove.net
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