Casa Nostra. Qui Italia
cento sfumature di giallo
FRESCO DI LETTURA
Alessia Gazzola, “Arabesque”
Ed.
Longanesi, pagg. 349, Euro 14,96
Lo ammetto: arriva l’autunno e sento che
mi manca qualcosa. Poi vedo un titolo e un nome e mi rendo conto di che cosa
fosse a mancarmi: Alice Allevi, la protagonista dei romanzi di Alessia Gazzola,
la specializzanda in anatomopatologia indecisa fra due amori, un poco svagata,
un poco pasticciona, ma con quella sua volontà di rendere giustizia ai morti
frugando nella loro vita e non solo nei loro freddi resti, con un ottimo
intuito e tremendamente simpatica.
E' tornata Alice nel nuovo romanzo di
Alessia Gazzola, “Arabesque”- titolo che richiama la musica di Debussy perché
la scuola di danza Il Filo di Tersicore ha una parte importante nella trama del
libro.
In
una splendida villa fuori Roma è morta Maddalena Vichi- da giovane era una
promettente ballerina, dopo la nascita della figlia aveva dovuto accontentarsi
di aprire una scuola di danza dove era lei stessa l’insegnante. Sembra che sia
morta per cause naturali, dopo una serata di festa- indossava un abito
bellissimo, vintage, un capo di alta sartoria. Alice Allevi, che ha appena
concluso la specializzazione, viene chiamata dal magistrato per stilare il
referto. Alice ha qualche dubbio, in un caso che peraltro sembrerebbe
chiarissimo. C’è la possibilità che qualcuno, senza volerlo, spintonandola, abbia
provocato la morte di Maddalena.
dalla serie televisiva |
Una
decina di anni prima era morta una ragazza che era stata alunna di Maddalena e
sembrava avviata ad una grande carriera. Si era parlato di suicidio ma la
famiglia della ragazza non ci aveva mai creduto e aveva insistito per anni per
avere una riapertura del caso. Spuntano fuori dei biglietti sibillini, ‘Solo tu
sai che cosa è successo’. Uno di questi biglietti è nella busta che contiene il
cd di “Arabesque”, alla scuola di ballo. Uno è nella borsetta di Maddalena. Chi
è quel ‘tu’ e che cosa sa? Di chi si sta parlando? Della povera Ginevra che era
caduta dal balcone? Allora forse qualcuno l’aveva spinta?
Le trame dei romanzi di Alessia Gazzola
sono sempre perfettamente congegnate, la scrittrice riesce a spruzzare di originalità
anche quello che potrebbe essere un caso banale e ristretto ad un piccolo
ambiente. In più, la sua competenza medica ci dà il gusto della precisione
scientifica, alleggerita dal brio di Alice.
E poi, quello che ci strega sempre
nei suoi romanzi è il mix della tavolozza dei colori, un sapiente dosaggio di
giallo, di nero e di rosa. Quando terminiamo un libro di Alessia Gazzola, ci è
difficile dire che cosa ci sia piaciuto di più, che cosa ci abbia fatto finire
il libro in un giorno- se la tensione del mystery, la curiosità di sapere che
cosa sia successo a Maddalena e a Ginevra e perché il nuovo proprietario della
villa sia l’uomo che è stato il primo amore di Maddalena, oppure se sia stata
un altro tipo di tensione più sentimentale: riuscirà o non riuscirà Alice, che
compie trent’anni, a legare a sé lo
sfuggente e carismatico CC, ovvero Claudio Conforti, l’anatomopalogo ritenuto
infallibile che però, dieci anni prima, almeno uno sbaglio lo ha fatto (anche
se non interamente di sua
responsabilità)?
Detto
così, si potrebbe temere che “Arabesque” scada nel genere ‘Harmony’ (come si
chiamano usualmente i romanzi femminili con trame sempre più o meno uguali).
Invece questo non succede mai nella serie con Alice protagonista. E’ il
carattere della scrittrice, è quello del suo personaggio che lo impediscono.
Alice è capace di ridere di se stessa (oltre a far sorridere noi), di prendersi
in giro, di fare una battuta o una delle sue proprie ‘gaffe’ proprio nel
momento in cui il rischio di una sdolcinatura è peggiore. E noi lettrici la
amiamo per questo.
Sono riuscita a non dirvi nulla sulla fine
del libro. Aspetterò con pazienza fino al prossimo autunno per sapere come
procede la vita di Alice. E sottolineo un dettaglio prezioso: le citazioni
all’inizio di ogni capitolo, varie e intriganti.
la recensione sarà pubblicata su www.stradanove.net
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