Voci da mondi diversi. Area germanica
romanzo di formazione
Benedict Wells, “L’ultima estate”
Ed. Salani, trad. Margherita
Belardetti, pagg. 408
Indice del romanzo “L’ultima estate” dello scrittore tedesco Benedict
Wells: non una divisione in capitoli ma una tracklist con un lato A e un lato
B, come in un CD musicale. Ed è la musica, che ha tanto risalto ne “La fine
della solitudine” che già abbiamo letto, il leit motiv del libro, con due versi
di una canzone che ricorrono, che si impongono come significato dell’intera
vicenda. There is no business like
show-business, there was no delusion like self-delusion. Il mondo dello
spettacolo che ti divora, l’auto-illusione che fa perdere il contatto con la
realtà.
1999. Robert Beck, trentasette anni, insegna tedesco e musica in un liceo
di Monaco. È un insegnante per ripiego, come tanti. Sognava di diventare un
astro della musica- there was no delusion
like self-delusion. Era stato estromesso dalla band. A lui piace pensare
che il motivo fosse un litigio, ma era stato veramente per quello? E comunque
era stato il padre a spingerlo all’insegnamento, un padre severo e incapace di
mostrare affetto che era stato lasciato dalla moglie, la madre di Robert. Poi
succede qualcosa, a scuola. Per caso Robert sente un alunno suonare e capisce
subito che è straordinariamente dotato. Il diciassettenne Rauli Kantas è
immigrato dalla Lituania, il suo tedesco è pessimo, i suoi risultati scolastici
lo sono altrettanto. Ma, quando suona la chitarra, Rauli si trasforma. È un
genio. E Robert Beck decide che impiegherà i soldi dell’eredità di suo padre
per aiutare Rauli a sfondare come musicista.
In un certo senso anche “L’ultima estate”, come “La fine della
solitudine”, è un romanzo di formazione. Di una duplice formazione, di Rauli e
di Robert, nonostante l’età di quest’ultimo. E’ come se Rauli fosse il doppio
di Robert, fosse il Robert che sarebbe potuto essere- se avesse avuto il suo
estro. E Robert crede di essere lui
ad insegnare qualcosa a Rauli, di diventare un sostituto di un padre assente e
violento. In realtà è il contrario. Rauli che sfida se stesso nel pattinaggio
artistico, che continua ad esercitarsi in un triplice salto nonostante le
continue cadute, insegna a Robert che non si deve mollare mai, che non si deve
rinunciare a qualcosa pur essendo consci dei propri limiti.
E poi c’è il viaggio, assolutamente necessario in un romanzo di
formazione. Il legame del tipo padre e figlio che si è stabilito tra Robert e
Rauli, macchiato dall’ambiguità di una certa qual gelosia da parte di Robert, sbilanciato
dall’assenza di una donna perché Robert è incapace di prendere la decisione di
lasciare Monaco e seguire a Roma la ragazza di cui è innamorato, si arricchisce
però con la presenza di un terzo personaggio, lo stravagante amico di Robert,
il nero Charlie che ha problemi di droga e si mette in testa di raggiungere la
madre e il fratello a Istanbul. MA Charlie ha paura di volare. Il romanzo di
formazione diventa un romanzo on the road, il nuovo romanzo on the road europeo
della fine degli anni ‘90, attraverso Ungheria, Romania e Bulgaria. Ricco di
incontri, di momenti adrenalinici, di altri di puro terrore, di fughe e di
soste, con sparatorie e accoltellamenti. E musica.
Non voglio dire come si conclude il viaggio, come si separino le strade
dei tre protagonisti, che cosa abbia imparato ognuno di loro. Di certo, quando
lo scrittore stesso, che interviene nel libro in prima persona, incontra Robert
Beck, lo trova cambiato- è il 2007. E da lui apprende che ne sia stato di Rauli
e di Charlie. Ho sempre considerato
l’estate del ‘99 come una brutta estate….Ma nel frattempo ho capito che è stato
il periodo più bello della mia vita- dice Robert. È come se una parte di me fosse rimasta per sempre in quell’estate. È
allora che ho sentito davvero il gusto di vivere per l’ultima volta.
In questo romanzo insolito Benedict Wells anticipa dei temi che sembrano
assillarlo- la solitudine affettiva, la difficoltà di concedersi ad un legame
d’amore, l’assenza dei genitori e che cosa ne consegue, la difficoltà di dare
un indirizzo alla propria vita, la necessità del coraggio di scegliere. Un bel libro
traboccante di note musicali.
Leggere a Lume di Candela è anche una pagina Facebook
seguirà a breve intervista con lo scrittore
recensione e intervista saranno pubblicate su www.stradanove.it
copy Richard Eberhard |
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