sabato 26 agosto 2017

Philip Kerr, “Il Criminale Pallido” ed.2002

                                   Voci da mondi diversi. Gran Bretagna e Irlanda

    cento sfumature di giallo

Philip Kerr, “Il Criminale Pallido”
Ed. TEA, pagg. 356, € 7,75


La casa editrice TEA ci ripropone “Il criminale pallido”, il secondo libro della famosa trilogia di Berlino dello scrittore britannico Philip Kerr. Il protagonista principale è il mitico Bernie Gunther, già commissario della Polizia Criminale e poi investigatore privato, di mezza età, cinico, umano, lucidissimo nell’analizzare la situazione politica in Germania. E’ il 1938, Hitler è al potere da cinque anni e si prepara ad annettere i Sudeti. Inutile sperare in un intervento della Gran Bretagna. Ci sono già stati pogrom antiebraici in tutta la Germania, la situazione è un poco migliore, più liberale, a Berlino. La direttrice di una importante casa editrice si rivolge a Gunther perché qualcuno la sta ricattando con delle lettere scritte da suo figlio ad un altro uomo. Situazione delicata, gli omosessuali finiscono in un campo di concentramento con il triangolo rosa.
Mentre Gunther indaga su chi possa essere venuto in possesso delle lettere, viene richiamato in Alexanderplatz, dalla Polizia Criminale, per un caso molto più importante e pericoloso per i possibili risvolti politici. Sono già scomparse cinque ragazzine, ritrovate poi morte, e il numero aumenterà nei due mesi in cui Gunther segue il caso. Si assomigliano tutte, sono bionde, occhi azzurri, il tipo ariano. Tutte uccise nella stessa orrenda maniera, che fa pensare ad un omicidio rituale. Chi può avere interesse a fomentare un’ondata di razzismo e scatenare un pogrom a Berlino?
   Un ottimo giallo che segue lo schema tradizionale ambientandolo però in una realtà storica ben precisa, quella della Germania nazista. L’effetto è straordinario, perché il male del mondo del crimine è continuamente ravvicinato ad un altro male istituzionalizzato, la violenza del cittadino impallidisce davanti alla violenza dei rappresentanti del potere.
Il personaggio di Gunther, poi, attira tutte le nostre simpatie, per la sua integrità, perché rappresenta un mondo in cui la bontà e la giustizia hanno ancora valore,  perché non si lascia intimidire dalla tracotanza di chi lo circonda e che potrebbe mettere a tacere la sua protesta fatta di battute sempre pronte, di humour pungente, spietato, a volte cinico e a volte macabro. La finzione si mescola alla storia vera nel finale che culmina nella “Notte dei Cristalli” del 9  novembre, quando si spengono le luci sulla Germania della musica e dei filosofi e si accendono i riflettori della propaganda nazista.

la recensione è stata pubblicata su www.stradanove.net


Nessun commento:

Posta un commento