lunedì 21 agosto 2017

Sarah Dunant, “I Borgia. Danzando con la Fortuna” ed. 2017

                                 Voci da mondi diversi. Gran Bretagana e Irlanda
       romanzo storico
       FRESCO DI LETTURA

Sarah Dunant, “I Borgia. Danzando con la Fortuna
Ed. Neri Pozza, trad. Maddalena Togliani, pagg. 454, Euro 18,00

     Chi non è uno storico, chi (come me) ricorda la storia appresa al liceo, dei Borgia sa solo che venivano dalla Spagna, che erano corrotti, che papa Alessandro Borgia vendeva le cariche ecclesiastiche, che finanziava i soldati del figlio Cesare, il duca Valentino, aiutandolo a diventare il sovrano di uno Stato potente che osteggiasse l’ingerenza di Francia e Spagna in Italia, che Lucrezia, anche lei, come Cesare, figlia illegittima di papa Alessandro, condivideva i forti appetiti sessuali del padre e del fratello e sapeva essere crudele quanto loro.
    Il romanzo “I Borgia” di Sarah Dunant offre a tutti noi, che storici non siamo, la splendida opportunità di sapere di più- sulla famiglia Borgia e sul tempo in cui vissero, sulle divisioni interne nella nostra penisola, sui grandi personaggi (Macchiavelli, Leonardo, Pietro Bembo) che fecero rifulgere il Rinascimento in Italia.
papa Borgia
L’attenzione della scrittrice è sugli anni 1502-1503: quando il libro inizia è l’inverno del 1501-1502 e Lucrezia è in viaggio verso Ferrara dove andrà sposa ad Alfonso, futuro duca d’Este. Non viaggia a cuor leggero, Lucrezia. Questo è il suo terzo matrimonio, ci ha pensato suo fratello Cesare a sbarazzarsi del suo primo marito (che lei non amava) e del secondo, un altro Alfonso, figlio illegittimo del re di Napoli, che invece lei amava molto (era geloso, Cesare?) e da cui aveva avuto un bambino. Alfonso d’Aragona era un ostacolo per le mire di Cesare Borgia. Gli serviva unire la casata dei Borgia con quella degli Este, Ferrara era in una posizione strategica, a metà strada tra il Nord, nell’orbita francese, e il Sud dove regnavano gli spagnoli. Lucrezia è giovane, è bella, si impedisce di pensare all’amato Alfonso- è una Borgia, sa perfettamente qual è il suo dovere e dove vada la sua lealtà. E ama moltissimo il padre e il fratello. Il nuovo marito? Sarà quel che sarà, le donne hanno molte arti per conquistare un uomo. Anche quella di dissimulare.
Lucrezia Borgia
   I capitoli in cui Lucrezia domina la scena si alternano a quelli in cui è Cesare, o Niccolò Macchiavelli (inviato speciale di Firenze, ‘l’occhio esterno’ che vede e fa rapporto), o papa Alessandro, ormai vecchio ma sempre gagliardo visto che la sua ultima amante darà fra poco alla luce un altro suo figlio, ad essere al centro dell’azione; l’ambiente femminile di corte, i balli, la descrizione degli ambienti, dei tessuti degli abiti, le dicerie che circondano Lucrezia, i passi esitanti con cui lei e l’ombroso Alfonso si avvicinano all’amore, il dolore per una gravidanza terminata male, la malattia e il ritorno del sorriso alleggeriscono l’atmosfera, aprono uno squarcio di luce dopo la cupezza e la violenza che circondano Cesare, uomo senza scrupoli morali, un tempo bellissimo ed ora costretto a portare una maschera sul viso per nascondere i segni lasciati dalla sifilide, la nuova peste chiamata ‘il mal francese’ che i dottori si sforzano di curare (sugli uomini, però, perché non si sa ancora che il contagio possa estendersi alle donne: può essere questa la causa degli aborti di Lucrezia?). Ferrara, Urbino (appena conquistata da Cesare- ma come? non erano amici i duchi di Urbino che avevano appena dato ospitalità a Lucrezia?), Firenze, la Roma del Papa. La trama del libro è fittissima, non lascia un attimo di quiete, ci coinvolge e ci fa vivere in un tempo lontano 500 anni da noi, perché Sarah Dunant ha orecchio per il respiro della Storia, ha occhio per il colore, delle pietre di un palazzo indorato dal sole e delle stoffe dei ricchi abiti delle donne.
Cesare Borgia
  Soprattutto, Sarah Dunant trasforma i personaggi ‘piatti’ dei libri di Storia in uomini e donne viventi: mai avremmo creduto di provare simpatia per papa Alessandro Borgia (eppure il suo amore per i figli ci fa perfino dimenticare che lui, quei figli, non avrebbe neppure dovuto averli) o per Lucrezia, figlia della sua famiglia e della sua epoca. Quanto al duca Valentino, è di certo uno dei grandi assassini della Storia, ma non è quella Storia che ha fatto di lui un assassino?


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