mercoledì 30 dicembre 2020

I dieci bellissimi del 2020

 

    Un anno orrendo. Resterà nella memoria come annus horribilis. Ricorderemo per sempre che era il 2020. Forse la cupezza di quest’anno ha influito anche sui libri pubblicati. O forse ha influito su di me che li leggevo e non li trovavo mai abbastanza belli. O forse alcuni libri bellissimi mi sono sfuggiti. Perché, per la prima volta, non ho trovato 10 titoli di libri bellissimi tra i 141 letti durante l’anno- specifico il numero perché non sembri che ne ho scelto dieci su venti. E, per la prima volta, non seguirò l’ordine alfabetico per elencarli, perché il libro che indicherò per primo si distanzia dagli altri e ha un posto a sé nella lista, occupando anche quello del secondo e del terzo.

Come ogni anno sottolineo che, naturalmente, è una scelta che riflette il mio gusto personale e non vuole togliere nulla ad altri libri che non ho considerato e che non ho usato la bilancia dell’orefice per soppesare il grado di bellezza.

1-        1     Nino Haratishvili, “L’ottava vita”    Ed. Marsilio

2-        2

3-        3  

4-    Kiran Millwood Hargrave, “Vardø. Dopo la tempesta”   Ed. Neri Pozza

5     Kader Abdolah, “Il sentiero delle babbucce gialle”     Ed. Iperborea

6     Daniel Mason, “Soldato d’inverno”   Ed. Neri Pozza

 Nogami Yaeko, “Hideyoshi e Rikyu. Il Signore della guerra e il maestro del       tè”                                                                                 Ed. ObarraO

8      Elizabeth Strout, “Olive, ancora lei”      Ed. Einaudi

9      Uwe Timm, “La scoperta della currywurst”  Ed. Sellerio

10    Sandro Veronesi, “Il colibrì”   Ed. La Nave di Teseo

 

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