in breve
Winifred Watson, “Un
giorno di gloria per Miss Pettigrew”
Ed. BEAT, trad. Isabella Zani, pagg. 207, Euro 9,00
Titolo
originale: Miss Pettigrew Lives for a Day
Incantevole, deliziosa, questa
Miss Pettigrew. Delizioso il breve romanzo di Winifred Watson, pubblicato per
la prima volta nel 1938. E’ un romanzo datato?- è questa la prima domanda che
ci poniamo, quando riprendiamo in mano un libro di molti anni fa. Niente
affatto, a meno che non si vogliano considerare ‘datati’ alcuni dettagli che
riguardano la protagonista. Perché Miss Pettigrew è sulla quarantina e, nel
1938, una donna della sua età, non sposata, era irrimediabilmente una zitella,
senza la benché minima aspirazione o speranza di cambiare stato civile, senza
la minima possibilità di essere ‘vista’ come donna da un uomo. E’ un detto
comune, che gli uomini sono sempre in cerca di carne giovane, soprattutto se
loro stessi si sono lasciati la giovinezza alle spalle.
Si chiama Ginevra Pettigrew, il nome di
una regina e un cognome che accentua la sua insignificanza. Fa l’istitutrice, o
la governante. Lei sceglierebbe la definizione che la sminuisce al massimo. E’
un topolino, Miss Pettigrew. Suona il campanello di Miss LaFosse: è l’indirizzo
che le ha dato l’impiegata dell’ufficio di collocamento, l’ultima speranza di
trovare un lavoro in un momento in cui pare che nessuno abbia bisogno di
un’istitutrice. Quando la porta si apre, altro che l’ingresso di Alice nel
Paese delle Meraviglie!
Miss Pettigrew si trova catapultata in
un’altra dimensione, nelle ore che scandiscono il tempo fino al mattino dopo,
il grigio topolino si trasformerà in una donna dal fascino maturo, capace di
usare la sua fresca ingenuità come se fosse un gioiello di cui adornarsi. E’ il
gioco degli equivoci, tanto per incominciare- dove sono i bambini a cui la
nostra Miss Pettigrew dovrebbe insegnare? Neppure l’ombra di bambini, al loro
posto, uno, due, tre uomini che si contendono l’attenzione dell’incantevole
Miss LaFosse che incanta perfino Miss Pettigrew. La quale scopre di avere una
capacità straordinaria di inventiva nel mentire, nel recitare una parte che non
è la sua, nel pronunciare perle di saggezza, aiutando Miss LaFosse a
districarsi tra i suoi ammiratori.
“Io” disse “non sono mai stata amata in vita
mia. E voglio saperlo. L’ho sempre voluto sapere, e come me vorrebbero saperlo
a centinaia. NE VALE LA PENA?”
“Secondo me sì” rispose Miss LaFosse.
Miss Pettigrew si sedette e disse:
“Io sono più vecchia di lei, e sono una
stupida. Non sono intelligente come lei, né bella, e neanche scaltra. Non le
consiglio il matrimonio per virtù o per convinzione, ma per esperienza. Non ho
amici, non ho soldi, non ho una famiglia: vorrei solo che tutto questo le fosse
risparmiato.”
Non è tutto qui. Quando si tratta di andare
nel locale dove si esibisce Miss LaFosse (un locale dove si canta e si balla?
un luogo di perdizione?), Miss Pettigrew si lascia truccare e abbigliare: è
veramente lei, la donna del tutto diversa che la guarda dallo specchio?
Il libro di Winifred Watson può avere il
colore rosa, ma è un rosa raffinato, il rosa di un golfino di cachemire che non
è stucchevole, non stanca. Perché, con raffinatezza ed eleganza, c’è un
messaggio nella storia della grigia Cenerentola che si trasforma, un invito a
vivere, un ‘carpe diem’ senza esagerazioni ma anche senza troppe restrizioni.
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