Voci da mondi diversi. Vietnam
guerra del Vietnam
Nguyễn Phan Quế Mai, “Dove vola la polvere”
Ed.
Nord, pagg. 416, Euro 19,00
Vietnam. Un paese in cui, durante la lunga
guerra terminata nel 1975, furono sganciati 14 milioni di tonnellate di bombe,
tre volte quelle utilizzate dagli alleati durante la seconda guerra mondiale.
Vietnam. Un paese in cui, senza alcuno
scrupolo, furono usati defolianti- nome in codice Agente Arancio- per avvistare
meglio il nemico distruggendo la vegetazione. La Croce Rossa stima che siano
state 4 milioni le vittime che ne portano il segno anche a distanza di anni.
Vietnam. Quanti i figli di soldati americani e ragazze vietnamite? Quanti furono riconosciuti dai padri e quanti furono invece abbandonati negli orfanotrofi, discriminati perché Amerasian?
Ritorniamo in Vietnam con il nuovo romanzo di Nguyễn Phan Quế Mai,
riviviamo con lei le sofferenze e gli orrori. Soltanto in apparenza “Dove vola la polvere” può sembrare meno doloroso di “Le montagne cantano” perché in realtà il
passato è sempre presente, le ferite non sono ancora rimarginate, niente è
stato dimenticato.
Vietnam 2016.
Un figlio cerca suo padre. Phong ha la pelle
nera e i capelli crespi. È chiaro che suo padre deve essere stato un soldato
americano di colore. E sua madre? Una che se la faceva con l’invasore.
Un padre cerca suo figlio o sua figlia. È
ritornato in Vietnam per sconfiggere gli incubi, non immaginava come si sarebbe
trasformato il suo viaggio. Nel 1969 aveva vent’anni, una fidanzata a casa, un
inaspettato amore vietnamita. Quando lei- Kim il suo nome per i clienti- gli
aveva detto di essere incinta, lui non si era fatto più vedere.
1969. Due sorelle partono per Saigon, lasciando i genitori e il villaggio fra i campi di riso. Sono ingenue, credono all’amica che fa balenare facili guadagni- dopo tutto si tratta solo di bere del Saigon Tea con i clienti. Diventeranno delle bar-girls. Si adatteranno, vogliono mandare soldi a casa, così che il padre possa essere curato e che i debiti contratti siano saldati.
Quanta sofferenza in ogni storia. In quella
di Phong, ora adulto, sposato e con due figli, che cerca di ottenere il visto
per andare in America, sognando una vita migliore in cui né lui né i figli
saranno guardati male per il colore della loro pelle. In quella di Dan che era
pilota di elicottero e aveva il compito di raccogliere i compagni feriti o
morti, che non avrebbe mai voluto uccidere nessuno, ma, se sei accanto a chi
spara, non sei anche tu un assassino? In quella delle due sorelle che in breve
tempo non sono più le ragazze timorose che avevano lasciato il villaggio e si
allontanano una dall’altra. Una di loro, Kim, aveva creduto nell’amore e poi
aveva visto il suo ragazzo biondo cambiare, chiudersi in sé, ubriacarsi, alzare
le mani su di lei. Per lasciarla da sola ad affrontare la gravidanza.
Le storie si alternano, il tempo della narrazione si sposta tra il passato e il presente, uno dei personaggi- l’americano che torna con la moglie ed è incapace di fare semplicemente il turista- è tormentato dai fantasmi di quel passato, dai sensi di colpa, dalla consapevolezza dell’ignoranza, sua e degli altri soldati americani, quando erano stati catapultati dentro una guerra che non capivano, dalla vergogna per aver creduto alla propaganda che faceva dei vietnamiti dei subumani per cui la vita aveva un minor valore.
E
poi, intorno alle tragedie dell’uno e dell’altro, c’è la speculazione e lo
sfruttamento da parte di chi cerca di trarre vantaggio dalla situazione- false
madri che sperano di accompagnare un figlio alla ricerca del padre americano,
falsi genitori adottivi che pensano di guadagnarsi un visto per l’America,
soldi intascati per far ottenere un visto che non verrà concesso,
C’è una grande comprensione per tutti i
suoi personaggi da parte della scrittrice, per la vittima innocente della
guerra, ‘il figlio della polvere’ che tutti possono calpestare e la cui madre
tutti possono insultare, per le due ragazzine che la guerra ha trasformato in
prostitute, e infine anche per l’americano, il nemico di un tempo, quello che
rappresenta tutto il Male che c’è stato. C’è come un tentativo di aiutare le
ferite a cicatrizzarsi, di godere della pace, di andare avanti.
C’è la Storia in questo libro molto bello,
da leggere.
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