Voci da mondi diversi. Gran Bretagna e Irlanda
love story
Georgette Heyer, “L’imprevedibile
Venetia”
Ed.
Astoria, trad. Lidia Zazo, Anna Luisa Zazo, pagg. 400, Euro 18,50
Ecco un altro personaggio di cui ci
innamoriamo, uscito dalla penna di Georgette Heyer, la scrittrice inglese nata
nel 1902 e morta nel 1974 che pubblicò il suo primo romanzo a soli 19 anni, un
libro scritto di getto, per divertire il fratellino convalescente. Scrisse e
pubblicò moltissimo, per lo più romanzi ambientati nell’800, nel periodo
georgiano e della Reggenza, ma anche romanzi polizieschi, racconti, saggi.
Impossibile contarli. Di certo non saranno tutti dello stesso livello, però io
ho trovato sempre molto gradevoli quelli che ho letto, intelligenti con quel
filo di humour e ironia britannici, ben scritti, con trame che qualcosa salva
dall’essere banali. A tratti ci sembra di leggere libri di una sorella minore
di Jane Austen.
Venetia Lanyon ha venticinque anni e ci tiene a sottolinearlo ogni qualvolta qualcuno cerca di limitare la sua libertà e mette in discussione la sua capacità di giudizio. Dopotutto Venetia dirige la proprietà di famiglia invece del fratello maggiore che ha scelto la carriera militare e pare non aver nessuna voglia di tornare a casa e assumersi le sue responsabilità. Anche se Venetia non sarà mai libera- oltre che della casa e dei terreni, è stata sempre lei ad occuparsi del fratello minore, un giovane dalla salute delicata, zoppo (per una congenita lussazione all’anca? I tempi non erano maturi per una diagnosi e una cura) ma intelligentissimo e sempre con la testa nei libri. È una zitella, Venetia? Nel piccolo mondo che la circonda- il romanzo è ambientato nello Yorkshire- di certo è avviata sulla via della zitellaggine e sappiamo da Jane Austen che cosa questo significhi. Con una differenza, però. Contrariamente alle sorelle Bennett, Venetia dispone di una rendita e pensa, quando tornerà il fratello maggiore, di cercare una casa in affitto per sé e il fratello minore, magari a Londra. Che scandalo! Una donna che va a vivere da sola! Impossibile, e sono molti a tentare di dissuaderla. E poi Venetia ha due corteggiatori, uno troppo giovane che lei cerca di scoraggiare in ogni maniera e uno troppo affidabile e noioso che si rifiuta di capire che Venetia non ha nessuna intenzione di accettare la sua proposta.
E poi arriva sulla scena il proprietario
della tenuta confinante, Lord Damerel. Non è una comparsa improvvisa, la
scrittrice ci ha preparato con i pettegolezzi su di lui, con l’aura di
libertino che lo accompagna, con le voci delle sue follie per le donnette di
cui si è innamorato dopo il primo colpo di testa, quando era fuggito con una
donna sposata.
Lord Damerel è il bel tenebroso, un po’ Rochester, un po’ Heathcliff, un po’ Wickham. Il suo primo approccio con Venetia, quando pensa che lei sia una contadinotta, è volgare e scioccante. E tuttavia è il Principe che risveglia la Bella Addormentata.
Da qui in poi tutto è prevedibile, eppure restiamo avvinti alla pagina perché ci piace questo personaggio femminile in anticipo sul suo tempo, bella ma non fatua, colta ma non saccente, onesta con se stessa e con gli altri, attaccata ai valori della famiglia (dice apertamente di non aver mai amato suo padre ma ha preso su di sé il ruolo della madre, morta- così si è sempre detto- dando alla luce l’ultimo figlio), capace di sfidare i pregiudizi che le impedirebbero di mostrarsi in giro accompagnata da persone di dubbia fama.
Con un colpo di bacchetta magica l’ordine è
ristabilito alla fine- e tutti vissero felici e contenti.
Un
libro perfetto per l’estate.
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