Voci da mondi diversi. Australia
cento sfumature di giallo
Michael Robotham, “Brava ragazza, cattiva ragazza”
Ed.
Fazi, trad. Giuseppe Marano, pagg. 400, Euro 17,10
Evie. Non è il suo vero nome. Quello non
lo sa nessuno. Così come nessuno sa la sua vera età. Ha una storia orrenda alle
spalle. É stata trovata in una stanza segreta, denutrita e sporca, nella casa
dove l’uomo che era stato il suo carceriere era morto- e da un pezzo- legato ad
una sedia. Era stato torturato in maniera efferata. Adesso Evie è in una casa
di accoglienza per ragazzi disadattati e problematici.
Jodie, quindici anni, stella del pattinaggio
artistico di Nottingham. Non era tornata a casa, la sera dopo aver assistito ai
fuochi d’artificio per il Guy Fawkes’ Day. Il suo cadavere giaceva su un
sentiero. Il delitto di un pervertito? Oppure?
Cyrus, giovane psicologo, anche lui, come Evie, con un passato traumatizzante. É proprio Cyrus, dopo aver conosciuto Evie nella struttura in cui lei è ospitata, che si offre di farle da tutore finché non avrà compiuto i diciotto anni nella data di nascita che il giudice le ha attribuito.
Inizialmente sembra che le due vicende-
quella di Evie, diffidente nei confronti di tutti, in fuga anche da un generoso
e innocuo Cyrus che fa di tutto per metterla a suo agio, facile preda di gente
senza scrupoli, e quella della ragazza che ha iniziato a pattinare in pratica
quando faceva i primi passi- non abbiano niente a che fare l’una con l’altra. É
lo psicologo Cyrus che le collega e, in seguito, il gioco della sorte.
Con uno dei protagonisti che è uno psicologo
ci sembra quanto mai adeguato che l’interesse del romanzo sia centrato sulla
psicologia dei personaggi. Di Evie abbiamo solo sprazzi di flashback, non
sappiamo mai se quello che dice è vero o no. Così come non sappiamo, come non
riesce a saperlo Cyrus, che cosa le sia accaduto, come sia stata trattata
dall’uomo trovato morto. Soffre forse della sindrome di Stoccolma? A volte
risponde con dei versi di canzoni, è chiaro che non vuole parlare, lei che ha
una abilità singolare- quella di capire dallo sguardo se chi ha di fronte stia
mentendo. Evie è difficile da comprendere, è carente di affetto, capace di
grandi generosità- lo vedremo nelle scene finali.
Il personaggio di Jodie riserva più sorprese. La ragazzina che mirava in alto con i suoi meriti sportivi (o era qualcun altro che mirava in alto per lei, sottoponendola a stress e sacrifici che lei non era più disposta ad accettare?) non era poi così ingenua e innocente. Da dove venivano i soldi trovati nel suo armadietto a scuola? E il pacchetto di preservativi, poi?
Quanto a Cyrus, anche se abbiamo qualche
dubbio sulla legittimità del suo incarico di tutore della ragazza minorenne che
ha avuto in cura, ci piace questo ragazzo che vive nella grande casa fatiscente
dei nonni e che arriva addirittura a comperare un cane per Evie, dopo aver
detto che assolutamente non lo avrebbe fatto, perché si rende conto di quanto
sia importante per lei e possa esserle di aiuto.
La lettura di “Brava ragazza cattiva ragazza” scorre veloce, fa restare più volte con il fiato in sospeso. Le storie principali ci fanno entrare nelle case delle famiglie di chi è coinvolto, ci prospettano complesse dinamiche nei rapporti tra genitori e figli e tra coniugi. Fino al colpo di scena finale. Sorprendente.
E tuttavia...no, uno scrittore non può
terminare così un romanzo, con punti di domanda senza risposte. É come se ci
dicesse di aspettare il seguito, se vogliamo saperne di più. Aspetteremo.
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