Voci da mondi diversi. Penisola balcanica
cento sfumature di giallo
Drago Hedl, “Il segreto di Maša”
Ed. Marsilio, trad.
Estera Miočić, pagg. 276, Euro 17,00
Osijek, capitale storica e culturale della
Slavonia, quarta città della Croazia. Ci siamo già stati, nel precedente
romanzo di Drago Hedl, “Silenzio elettorale”. Ricordiamo l’ispettore Vladimir Kovač e
il suo ‘doppio’, il giovane giornalista d’inchiesta Stribor Kralj. L’ispettore
incorruttibile e il giornalista che sfiora la morte nella sua passione per la
verità. “Silenzio elettorale” era il primo di una trilogia di romanzi, una
sorta di introduzione a quella che si rivela sempre più voler essere una
denuncia, nascosta (e neppure tanto) sotto forma di romanzo, del sistema di
corruzione malavitosa in tutte le sfere del potere.
Un uomo, chiaramente con disturbi mentali, tiene d’occhio una bella ragazza
bionda che corre ogni sera lungo l’argine del fiume.
Vladimir Kovač riprende
servizio dopo essere stato in pericolo di vita (gli avevano sparato durante
l’indagine precedentemente in corso), ma il nuovo capo della polizia non se ne
rallegra affatto.
Stribor Kralj, che sta per diventare padre, vuole scoprire chi ci fosse
dietro il suo rapimento quando cercava di appurare la ‘vera’ verità sulle
ragazzine uccise (il caso di “Silenzio elettorale”)- le tracce lo portano a
Belgrado e gli rivelano un grosso traffico d’armi.
La bella ragazza bionda viene ritrovata morta. In apparenza è stata
investita da un’auto mentre faceva jogging. Fin da subito né Kovač né Stribor credono a questa versione
dei fatti.
E c’è un nome che ritorna sempre, quello di
Horvatić, l’uomo politico che era stato incriminato per
l’assassinio delle due ragazze in “Silenzio elettorale” e che ora esce di
prigione- recita la parte della vittima, Horvatić: è stato accusato
ingiustamente (il suo avvocato è il padre di Maša, la jogger bionda), la sua
candidatura alla carica di Ministro degli Interni è inamovibile (la gente
dimentica in fretta, si sa), mentre l’avvocato punta alla nomina di Presidente
della Corte Suprema.
Osijek |
E poi il voyeur, l’uomo a cui piaceva guardare Maša correre e che aveva iniziato a mandarle
messaggi erotici sul cellulare, si impicca nella sua cucina. O meglio, viene
trovato impiccato. Il colpevole è servito su un vassoio d’argento. Perché mai Kovač si intestardisce a proseguire le indagini e va
a interrogare un sacerdote a cui Maša avrebbe confessato un
segreto, ricattandolo con la minaccia di dar seguito ad un’inchiesta su
presunte molestie in sacrestia da parte dell’anziano sacerdote su minori?
Lo stile di Drago Hedl è asciutto, quasi semplice- si è tentati di darne
la colpa alla traduzione o alla diversità della lingua. Ma questo è lo stile
del giornalista più che del romanziere, e in tutto il libro si avverte
l’urgenza di voler dire qualcosa, di denunciare, di puntare il dito contro la
collusione fra uomini politici, magistrati e polizia, di smascherare chi si
nasconde dietro l’immunità parlamentare, di mettere in guardia dai sodalizi
delle mafie serbe e croate, dal nuovo redditizio traffico d’armi che sta
sostituendo o affiancando quello di droga e di essere umani.
Belgrado |
Se la scena d’azione di “Silenzio
elettorale” si alternava tra Osijek e Zagabria, qui si sposta tra Osijek e
Belgrado- ancora un contrasto, ancora un doppio, con fantasmi della guerra che
zoppicano sulla gamba sola di Badža
Millepiedi, il boss che fornisce informazioni
sull’impresa ‘di facciata e rifinitura’ (splendida perifrasi) che si è occupata
del rapimento di Stribor.
Pensiamo sempre più a “Millennium” del peraltro insuperabile Stieg
Larsson, leggendo “Il segreto di Maša”. Stieg Larsson a cui, tuttavia, lo scrittore croato non
vuole essere paragonato (come mi ha detto nell’intervista del 2017)- Drago Hedl
non ci tiene a morire giovane come l’autore della trilogia svedese. “Il segreto
di Maša” termina lasciando molte questioni
in sospeso: attendiamo con ansia e curiosità il terzo libro della serie. Quelli
di Drago Hedl non sono thriller banali, non possono neppure definirsi
propriamente thriller, né semplicemente polizieschi. Sono romanzi-inchiesta,
romanzi-denuncia. Per aprirci gli occhi.
la recensione, come l'intervista che seguirà a breve, sarà pubblicata su www.stradanove.it
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troverete la recensione di "Silenzio elettorale" (e l'intervista allo scrittore) sotto l'etichetta "Voci da mondi diversi. Penisola balcanica" in data 5 e 6/11/2017
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