Voci da mondi diversi. Area germanica
saga
Carmen Korn, “E’ tempo di
ricominciare”
Ed. Fazi,
trad. M. Francescon, pagg. 563, Euro 17,00
Amburgo.
Käthe,
Henny, Ida, Lina. E’ il 1949. Non è solo la città che deve risorgere dalle
macerie e mettersi alle spalle la guerra, con tutti i suoi orrori, le
sofferenze, le perdite, le colpe. Anche le quattro protagoniste della trilogia
di Carmen Korn, iniziata con “Figlie di una nuova era”, devono tirare le somme,
benedire la buona sorte che le ha tenute in vita e decidere del loro futuro.
Quella che ha sofferto di più è Käthe- lei e la madre sono state
arrestate per una delazione, la madre non è sopravvissuta al campo di
concentramento, Käthe forse sì, forse è tornata, Henny è sicura di
averla vista, di sfuggita. Quanto a Rudi, il marito di Käthe,
di lui non si sa nulla, nonostante le ricerche fatte fare tramite la Croce
Rossa dal padre, diplomatico italiano. Si sa che era in un campo negli Urali,
ma se ne sono perse le tracce. Henny si è separata dal marito che ha reagito
malissimo quando il figlio ha detto loro che gli piacevano i ragazzi. E però
può contare sull’amore costante del dottor Unger. Ida e l’amore della sua vita,
il cinese Tian sposato in seconde nozze, hanno una bambina, la bellissima
Florentine dal fascino esotico che diventerà poi modella. E Lina fa coppia
fissa con Louise: apriranno una libreria a cui daranno il nome del grande amico
ebreo, l’indimenticabile dottor Landmann che si è suicidato.
Questi sono i protagonisti principali, ma se ne aggiungono altri che non
erano presenti nel primo volume della saga: un giovane musicista con una
malattia autoimmune che diventerà il compagno di Klaus, figlio di Henny; un
altro uomo aitante, nonostante abbia perso un occhio nella campagna di Russia,
che intreccerà una relazione con Florentine. E naturalmente è vero che Käthe è ancora viva e riabbraccerà il
suo Rudi.
Una saga si basa sui personaggi e sulle storie che li collegano, che si
srotolano nel tempo e che li coinvolgono- alti e bassi del lavoro,
soddisfazioni e frustrazioni, amicizie, problemi psicologici (Rudi non riesce a
dimenticare gli anni in Russia, il compagno di Klaus non si perdona di aver
abbandonato la famiglia, morta durante un bombardamento, per andarsene in
America) e di salute fisica, e amore, naturalmente. C’è tanto di tutto questo,
nel romanzo di Carmen Korn. La scrittrice ha un’inventiva straordinaria
nell’aggiungere piccoli e grandi fatti alla vita di ogni personaggio. Ci
potrebbe stancare un poco, a volte ci pare che non ci sia molto spessore nei
protagonisti, ci sembra che tutto sia suffuso di una luce troppo rosata, perché
anche i contrasti occasionali vengono risolti con pacatezza, senza drammi. Gli
amori sono per sempre, le amicizie pure.
E tuttavia c’è qualcosa che ci piace
molto in questo romanzo ed è la tela di fondo, il passare del tempo- i salti
temporali sono di due anni in due anni- che è segnato da titoli di film, da
canzoni, da grandi fatti che ricordiamo. Sinatra e poi i Beatles, Marilyn
Monroe e Kennedy. I carri armati in Ungheria e la guerra fredda. Il muro di Berlino.
Mary Quant e la pillola. La crisi di Cuba e l’inizio della guerra in Vietnam.
Lo sbarco sulla luna e le rivolte studentesche del ‘68. Ho ritrovato perfino il
piccolissimo dettaglio del nome di un negozio di Sanremo dove si vestiva la
società ricca della Liguria e dove fa acquisti il padre di Rudi.
E’ questo
sfondo che aggiunge qualcosa di molto valido al romanzo. E’ come vedere un
cortometraggio in bianco e nero degli anni tra il dopoguerra e il boom
economico.
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