Voci da mondi diversi. Gran Bretagana e Irlanda
romanzo storico
FRESCO DI LETTURA
Sarah Dunant, “I Borgia. Danzando
con la Fortuna”
Ed. Neri Pozza, trad. Maddalena
Togliani, pagg. 454, Euro 18,00
Chi non è uno storico, chi (come me)
ricorda la storia appresa al liceo, dei Borgia sa solo che venivano dalla
Spagna, che erano corrotti, che papa Alessandro Borgia vendeva le cariche
ecclesiastiche, che finanziava i soldati del figlio Cesare, il duca Valentino,
aiutandolo a diventare il sovrano di uno Stato potente che osteggiasse
l’ingerenza di Francia e Spagna in Italia, che Lucrezia, anche lei, come
Cesare, figlia illegittima di papa Alessandro, condivideva i forti appetiti
sessuali del padre e del fratello e sapeva essere crudele quanto loro.
Il romanzo “I Borgia” di Sarah Dunant offre
a tutti noi, che storici non siamo, la splendida opportunità di sapere di più-
sulla famiglia Borgia e sul tempo in cui vissero, sulle divisioni interne nella
nostra penisola, sui grandi personaggi (Macchiavelli, Leonardo, Pietro Bembo)
che fecero rifulgere il Rinascimento in Italia.
L’attenzione della scrittrice è
sugli anni 1502-1503: quando il libro inizia è l’inverno del 1501-1502 e
Lucrezia è in viaggio verso Ferrara dove andrà sposa ad Alfonso, futuro duca
d’Este. Non viaggia a cuor leggero, Lucrezia. Questo è il suo terzo matrimonio,
ci ha pensato suo fratello Cesare a sbarazzarsi del suo primo marito (che lei
non amava) e del secondo, un altro Alfonso, figlio illegittimo del re di
Napoli, che invece lei amava molto (era geloso, Cesare?) e da cui aveva avuto
un bambino. Alfonso d’Aragona era un ostacolo per le mire di Cesare Borgia. Gli
serviva unire la casata dei Borgia con quella degli Este, Ferrara era in una
posizione strategica, a metà strada tra il Nord, nell’orbita francese, e il Sud
dove regnavano gli spagnoli. Lucrezia è giovane, è bella, si impedisce di
pensare all’amato Alfonso- è una Borgia, sa perfettamente qual è il suo dovere
e dove vada la sua lealtà. E ama moltissimo il padre e il fratello. Il nuovo
marito? Sarà quel che sarà, le donne hanno molte arti per conquistare un uomo.
Anche quella di dissimulare.
papa Borgia |
Lucrezia Borgia |
I capitoli in cui Lucrezia domina la scena si alternano a quelli in cui
è Cesare, o Niccolò Macchiavelli (inviato speciale di Firenze, ‘l’occhio
esterno’ che vede e fa rapporto), o papa Alessandro, ormai vecchio ma sempre
gagliardo visto che la sua ultima amante darà fra poco alla luce un altro suo
figlio, ad essere al centro dell’azione; l’ambiente femminile di corte, i
balli, la descrizione degli ambienti, dei tessuti degli abiti, le dicerie che
circondano Lucrezia, i passi esitanti con cui lei e l’ombroso Alfonso si
avvicinano all’amore, il dolore per una gravidanza terminata male, la malattia
e il ritorno del sorriso alleggeriscono l’atmosfera, aprono uno squarcio di
luce dopo la cupezza e la violenza che circondano Cesare, uomo senza scrupoli
morali, un tempo bellissimo ed ora costretto a portare una maschera sul viso
per nascondere i segni lasciati dalla sifilide, la nuova peste chiamata ‘il mal
francese’ che i dottori si sforzano di curare (sugli uomini, però, perché non
si sa ancora che il contagio possa estendersi alle donne: può essere questa la
causa degli aborti di Lucrezia?). Ferrara, Urbino (appena conquistata da
Cesare- ma come? non erano amici i duchi di Urbino che avevano appena dato
ospitalità a Lucrezia?), Firenze, la Roma del Papa. La trama del libro è fittissima,
non lascia un attimo di quiete, ci coinvolge e ci fa vivere in un tempo lontano
500 anni da noi, perché Sarah Dunant ha orecchio per il respiro della Storia,
ha occhio per il colore, delle pietre di un palazzo indorato dal sole e delle
stoffe dei ricchi abiti delle donne.
Cesare Borgia |
Soprattutto, Sarah Dunant trasforma i personaggi ‘piatti’ dei libri di
Storia in uomini e donne viventi: mai avremmo creduto di provare simpatia per
papa Alessandro Borgia (eppure il suo amore per i figli ci fa perfino
dimenticare che lui, quei figli, non avrebbe neppure dovuto averli) o per Lucrezia,
figlia della sua famiglia e della sua epoca. Quanto al duca Valentino, è di
certo uno dei grandi assassini della Storia, ma non è quella Storia che ha
fatto di lui un assassino?
per contattarmi: picconem@yahoo.com
Nessun commento:
Posta un commento