Voci da mondi diversi. Penisola balcanica
cento sfumature di giallo
il libro ritrovato
Petros Markaris, “Prestiti
scaduti”
Ed. Bompiani, trad. Andrea Di Gregorio, pagg. 328, Euro
18,90
Senza proferire verbo mi allunga sulla
scrivania una serie di fotografie. Quindi estrae dalla tasca un autoadesivo e
me lo mostra. Sopra c’è scritta esattamente la frase che mi aveva detto
Kliopas. “Le banche si prendono altri venticinque miliardi. Li hanno presi
dalle vostre tasse. Non pagatele anche di tasca vostra!” Le fotografie
confermano quello che ha detto Kliopas: gli autoadesivi sono dappertutto.
Sentivo la mancanza di Kostas Charitos. Mi
domandavo che ne fosse di lui, se non gli fosse successo qualcosa, proprio come
ci capita di pensare per un vecchio amico che non si fa vivo da un po’ di
tempo. Ed ecco che è uscito il nuovo romanzo della serie, “Prestiti scaduti”, e
fin dalle prime pagine tiriamo un sospiro di sollievo: Kostas sta bene, prepariamoci
a godere la lettura.
“Prestiti scaduti” incomincia dove
terminava il precedente “La balia”. Abbiamo lasciato Kostas perplesso davanti
alle prospettive di una seconda cerimonia di nozze- religiose questa volta-
della figlia Caterina e lo ritroviamo in alta divisa all’inizio di questo
romanzo. Commozione d’obbligo di Kostas davanti alla figlia in abito da sposa,
la cerimonia, la banda che suona, la festa. Primi accenni alla traballante
economia greca e ai sacrifici imposti a tutti i greci, alle rate che Kostas
dovrà pagare per l’acquisto di una Seat Ibiza: povero Kostas, ha dovuto cedere
alle pressioni della moglie che trovava disdicevole accompagnare la figlia in
chiesa con la vecchia Mirafiori. La Mirafiori condannata alla rottamazione è il
segno più crudele del passare del tempo- per Kostas e per noi lettori che
sappiamo quanto vi fosse affezionato.
E poi si precipita nell’atmosfera
sinistra dei delitti. Il primo morto era un banchiere: viene trovato nel suo
giardino. Decapitato, un foglio formato A4 con la lettera D attaccato alla
camicia con uno spillo. Seguiranno altri due omicidi eseguiti con la stessa
modalità, di un altro banchiere e del direttore di un’agenzia di incassi.
Contemporaneamente appaiono, sui quotidiani e sui muri della città, sotto forma
di pubblicità e di manifesti, inviti ai cittadini a non pagare i debiti con le
banche. Non è finita: lo stesso invito, più capillare anche se in formato ridotto, si legge sugli adesivi
che una banda di ragazzini ha ricevuto l’incarico di attaccare ovunque.
Petros Markaris ha la capacità di cogliere
le problematiche che la Grecia sta vivendo e riversarle in un romanzo, come già
aveva fatto nei precedenti libri della serie in cui Kostas aveva a che fare con
delitti tra gli immigrati, o legati agli appalti per le Olimpiadi, o collegati
alla dittatura dei colonnelli. In “Prestiti scaduti” la crisi economica della
Grecia (uno dei PIGS, i paesi in crisi, acronimo per Portogallo, Italia, Grecia
e Spagna), i pesanti tagli che riducono le pensioni e gli stipendi, eliminano
la quattordicesima, spengono le speranze di lavoro per i giovani, le leggi che
innalzano l’età della pensione e soprattutto la politica sconsiderata dei
prestiti delle banche, sono al centro della trama. Che all’inizio vede il rivale
di Kostas, il capo della sezione antiterrorismo, cercare di prevaricare,
spingendo le indagini sulla falsa pista di un omicida terrorista per compiacere
gli amici europei (ma quando mai si è visto un terrorista uccidere con una
spada e puntare su obiettivi così selezionati?). Intanto Kostas Charitos
indaga, si fa una cultura in economia bancaria, avvicina persone colpite
duramente dal rovescio di fortuna, impiega un sacco di tempo per arrivare
ovunque debba recarsi perché le strade di Atene sono intasate dal traffico e
dalle auto parcheggiate, oppure bloccate da manifestazioni di protesta. Ma
arriva a sciogliere l’enigma, con una certa qual ammirazione impossibile a
confessare per chi ha messo a punto il programma di omicidi.
“Prestiti scaduti”- che sono poi sia i
prestiti dei privati sia quelli della Grecia come nazione- è un thriller
brillante, profondo con leggerezza, di un umorismo elegante. In questa nuova
prova Markaris riesce ad equilibrare le vicende private del suo commissario con
il filone ‘giallo’ e con l’analisi della situazione economica del paese.
la recensione è stata pubblicata su www.wuz.it
Nessun commento:
Posta un commento