Voci da mondi diversi. Penisola iberica
cento sfumature di giallo
Javier Cercas, “Terra alta”
Ed. Guanda, trad. B. Arpaia, pagg.
384, Euro 19,00 (formato kindle 9,99)
Nella Terra Alta, un angolo della Catalogna al confine con l’Aragona,
viene uccisa una coppia anziana- lui era il ricchissimo proprietario delle Gràficas
Adell che dava lavoro a quasi tutta la gente del posto. Un omicidio selvaggio e
brutale, la scena del delitto era raccapricciante perché i due vecchi erano
stati torturati e di certo avevano patito molto prima di morire. Un tale
accanimento mostrava una volontà di imporre sofferenza, non poteva trattarsi di
un banale tentativo di furto. Una vendetta, forse? Il vecchio Adell non aveva
scrupoli e usava le persone. Tuttavia era difficile che qualche suo dipendente
avesse eliminato il datore di lavoro. I sistemi di allarme erano stati messi
fuori uso, la porta non presentava segni di scasso, c’erano impronte di
pneumatici in cortile.
Gandesa, Terra Alta |
Il poliziotto Melchor Marin è chiamato ad occuparsi del caso. E’ un
personaggio singolare e quanto mai interessante, è lui che conferisce valore al
nuovo romanzo di Javier Cercas che si è imposto all’attenzione dei lettori con
“Soldati di Salamina” nel 2002. È singolare il nome Melchor, prima di tutto-
sua madre, una prostituta, lo aveva chiamato così perché le era parso
somigliante ad un re magio quando era nato. Singolare il suo passato, non certo
quello che potremmo immaginare per un rappresentante della legge. Melchor,
segnato dalla forzata partecipazione al ‘lavoro’ della madre, era diventato un
piccolo delinquente, era stato arrestato e imprigionato per commercio di droga.
Aveva avuto la fortuna di essere difeso in tribunale da un avvocato scelto da
sua madre, altro personaggio interessante che resterà al suo fianco come un
angelo custode durante gli anni di prigione, lo aiuterà a studiare e a
presentarsi al concorso per entrare in polizia. Possiamo sospettare- come passa
ogni tanto per la testa di Melchor- che l’avvocato Vivales dall’aspetto così
poco avvocatesco sia il padre biologico di Melchor, ma non lo sapremo mai, così
come non lo sa Melchor. E poi- questo è uno dei due filoni intriganti del
romanzo che contiene più di un romanzo, di cui uno è la storia a sé della vita di
Melchor- la conversione ‘sulla via di Damasco’ per Melchor passa attraverso la
lettura di un libro in prigione. Melchor era stato letteralmente folgorato da
“I miserabili”.
Per lui, che mai si era interessato alla lettura, il romanzo di
Victor Hugo era diventato una sorta di Bibbia, si era rispecchiato in entrambi
i personaggi, in Jean Valjean, l’ergastolano che si era convertito ad una vita
di bontà, e nel poliziotto implacabile Javert. E’ questa una sottotrama che ci
accompagna lungo tutto il libro di Cercas- come Valjean anche Melchor cambia
radicalmente quando, dopo essere diventato un eroe per aver fulmineamente
ucciso dei terroristi, per sua sicurezza viene trasferito nella Terra Alta, si
innamora e sposa Olga da cui ha una figlia che chiama Cosette (come la figlia
adottiva di Valjean), come Javert anche Melchor non molla mai la preda a cui dà
la caccia- non smette mai di cercare chi abbia ucciso sua madre, così come non
si darà per vinto e continuerà a cercare gli assassini dei vecchi Adell anche
quando il caso è stato archiviato. E la somiglianza con Javert si sigilla nel
finale quando anche Melchor resta disarmato di fronte alla rivelazione
improvvisa che la giustizia assoluta può essere nello stesso tempo la peggiore
ingiustizia.
In un certo senso è la letteratura che salva Melchor e tuttavia, nello
stesso tempo, la letteratura entra di prepotenza nella storia, romanzo dentro
romanzo, a mostrare che non è nelle pagine di un libro che termina il suo
valore, che certe idee e certi modelli sono universali.
Javier Cercas ci ha regalato un grande romanzo poliziesco, degno del
premio Planeta che si è aggiudicato nel 2019. Mi è rimasto un solo dubbio: il
compito di fare da portavoce alla famiglia Adell con la stampa è affidato ad un
poliziotto, per il semplice motivo che è amico di famiglia e per questo gli
Adell lo preferiscono ad un avvocato: non esiste il conflitto di interessi in
Spagna?
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la recensione sarà pubblicata su www.stradanove.it