Voci da mondi diversi. Albania
la Storia nel romanzo
Ermal Meta, “Domani e per sempre”Ed.
La Nave di Teseo, pagg. 546, Euro 20,00
Se Mura, l’indimenticabile protagonista del
romanzo di Alexandra Lapierre, era “La donna dalle cinque vite”, Kajan,
l’altrettanto indimenticabile protagonista di “Domani e per sempre”, di Ermal
Meta, è ‘l’uomo dalle sei vite’. E c’è qualcosa di straordinario che suscita la
nostra ammirazione in chi è capace di mettere un punto ad una parte della
propria vita, di girare pagina, di riinventarsi, di ricominciare di nuovo.
Perché la prima vita di Kajan scorre in Albania, la seconda lo vedrà a Berlino
Est, la terza a Berlino Ovest, la quarta in America e infine la quinta e la
sesta di nuovo in Albania, nella chiusura del cerchio.
È il 1943, quando conosciamo un Kajan di sette anni che vive con il nonno in un paese nel Nord dell’Albania. I nazisti hanno occupato l’Albania, i genitori di Kajan si sono uniti ai partigiani, la vita tra le montagne è lontana dalla guerra, finché appare Cornelius, un disertore nazista che il nonno decide di nascondere. È un uomo buono, Cornelius, una vittima della guerra. Ricambierà il bene che gli viene fatto e soprattutto regalerà la musica a Kajan. Perché c’è la musica, c’è il pianoforte nel futuro di Kajan. Diventerà il miglior pianista di Albania, aprendogli le porte per uscire dai confini, per andare a suonare a Berlino Est.
La vita di Kajan Dervishi è talmente fitta
di avvenimenti che sembrerebbero improbabili se non fosse che sono purtroppo
molto reali e la descrizione del viaggio a Berlino, della continua
sorveglianza, dei pedinamenti, dei sospetti ci comunicano un senso di disagio,
un timore diffuso tipico degli anni della Guerra Fredda. Kajan è un puro, Kajan
non ha capito che non ci si può fidare di nessuno e che il tradimento viene
sempre da chi è più vicino a noi. Si troverà a Berlino Ovest senza neppure
averlo voluto, costretto ad una fuga da topi, lasciandosi dei morti alle spalle,
e dovrà assumere una nuova identità. Si chiamerà Jonas, come il compagno morto,
che diventerà Joe più tardi in America. La libertà ha un prezzo molto caro.
Nella sua quarta vita in America (ancora- non è una sua scelta, piuttosto una fuga) Kajan alias Jonas alias Joe deve imparare un’altra lingua per la seconda volta, dimenticare la musica- farà il lavapiatti. A New Orleans, dove scoprirà il jazz e qualcuno scoprirà lui e la magia della sua musica. Sarà l’inizio di una quinta vita di gloria, prima che la sorte si accanisca contro di lui.
Il destino manovra le vite degli uomini-
esistono le coincidenze? Ce ne sono parecchie nell’esistenza di Kajan e in
America lo riportano indietro ad un passato che credeva letteralmente sepolto:
non era andato lui stesso sulla tomba dei suoi cugini uccisi perché dissidenti?
Eppure basta una parola in una lingua che credeva di aver dimenticato e la
famiglia si ricompone.
Torna
troppo presto in Albania, Kajan, per un compito che pensa sia suo dovere
svolgere. Sotto un regime dittatoriale anche i genitori pagano gli errori dei
figli- saranno ancora vivi gli zii mandati a lavorare nelle paludi? E sua
madre, il suo ruolo nel Partito l’avrà protetta dalla defezione del figlio?
Prima
del finale che, con una coincidenza più o meno credibile, porta la serenità,
c’è la parte più dura e dolorosa del libro, il tradimento più crudele, gli anni
di lavori forzati quando la morte sarebbe ben accolta.
“Domani e per sempre” è un libro
appassionante che in parte riflette la vita dello stesso scrittore che ha
lasciato l’Albania con la madre, un fratello e una sorella, quando aveva 13
anni. Ha conosciuto di persona le durezze e la crudeltà della dittatura di
Hoxha, ha respirato musica in casa (sua madre era il primo violino
dell’orchestra di Fier, in Albania), scrive in una lingua che è diventata la
sua e che, facendo eccezione per qualche similitudine strana, padroneggia
egregiamente. Quello che piace, nel libro, è il quadro storico di un paese che
si affaccia sul mare davanti alle nostre coste ma di cui sappiamo
(colpevolmente) poco e la credibilità, la profondità e la vivezza del
protagonista. Kajan è uno di quei personaggi che ci spiace abbandonare, quando
terminiamo la lettura.
Leggere a Lume di Candela è anche una pagina Facebook