Voci da mondi diversi. Giappone
love storyKashimada Maki, “Viaggio nella terra dei morti”
Ed.
e/o, trad. Anna Specchio, pagg. 125, Euro 13,30
Due racconti lunghi in questo libro di
Kashimada Maki, giovane e pluripremiata scrittrice giapponese. Due racconti che
parlano di due diverse forme di amore che, ancora una volta, ci fanno
riflettere sul carattere diverso di occidentali e orientali.
Una coppia, nel primo racconto- Taichi e
Natsuko. Una coppia ‘non equilibrata’ a prima vista- lui ha subito
un’operazione al cervello poco dopo il matrimonio, ha dovuto smettere di
lavorare, ha difficoltà di deambulazione, non è di gran compagnia alla moglie,
sempre assorto a guardare la televisione; lei sembra essere destinata al ruolo
di ‘vittima’, vittima di una madre superficiale con il mito della bellezza, di
un fratello alcolizzato e spendaccione che ha dilapidato la ricchezza della
famiglia ed ora di un marito che dipende da lei anche per le minute necessità
quotidiane.
Un giorno Natsuko legge l’annuncio per un breve soggiorno in una spa e riconosce il nome del luogo e dell’hotel: era il lussuoso albergo di cui sua madre continuava a parlare, dove suo padre, nonno di Natsuko, l’aveva portata quando era bambina, un posto di sogno, un ricordo da favola.
Il
tempo è passato e la realtà è ben diversa: l’albergo è fatiscente, non c’è più
nulla del fasto di un tempo. Le due immagini si sovrappongono in un continuo
confronto, il passato e il presente. E non è solo il racconto idealizzato della
madre che si presenta alla mente di Natsuko, è tutto quello che è avvenuto
nella sua vita, fino al matrimonio con Taichi (osteggiato da sua madre perché
non lo giudicava ‘abbastanza’ per lei- lo aveva sposato proprio per quello e
non ‘nonostante’ quello?). Allora il decadimento dell’albergo rispecchia quello
della vita della sua famiglia, della sua stessa vita, e forse anche le ripetute
cadute di Taichi, instabile sulle gambe, hanno una valenza non solo fisica.
Eppure, nonostante tutto, Natsuko trova una nuova forza e un nuovo sprone
riacquistando un accordo affiatato con il marito- la sedia a rotelle elettrica
che lui ottiene alla fine è un’indice di speranza?Shitamachi
Il secondo racconto non ha la poeticità
malinconica del primo, è pervaso da un’eroticità sottile e leggermente ambigua.
Il punto di vista è quello di Nanako, la minore di quattro sorelle che vivono
tutte insieme, con la madre, in uno shitamachi
di Tokyo. Le quattro sorelle e la madre sono una piccola comunità chiusa,
il legame tra le ragazze è fortissimo e appare subito chiaro che è perfin
troppo stretto, che c’è qualcosa di leggermente malsano nell’amore che le lega.
Soprattutto quello tra Nanako e una delle sorelle- quella che è la naturale
confidenza del corpo dell’una con quella dell’altra si tinge di un erotismo che
ci comunica un lieve disagio.
Se ogni libro ci apre una finestra su un
altro mondo, un’altra cultura, un’altra realtà, viene spontaneo riflettere su
quanto il Giappone sia lontano dalla nostra solarità, e non solo
geograficamente.
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