Casa Nostra. Qui Italia
Ilaria Tuti, “Come vento cucito alla terra”
Ed.
Longanesi, pagg. 384, Euro 20,00
Cate. Alexander. Andrew. Sono questi i tre
nomi dei tre personaggi a cui più continueremo a pensare, dopo aver terminato
la lettura del nuovo romanzo di Ilaria Tutti, “Come vento cucito alla terra”. E
poi Flora Murray e Louisa Garrett, Olga e Oliver e Cecil e Madame Decourcelle,
alcuni di questi realmente esistiti che affiancano i protagonisti creati
dall’immaginazione della scrittrice. Tutti eroi ed eroine che hanno fatto la
Storia, quella della prima guerra mondiale.
Londra 1914. Cate Hill, figlia di padre inglese e madre italiana, è una delle prime ‘lady doctors’, penalizzata in quanto donna, autorizzata ad esercitare in un ambito molto limitato, quello della ginecologia e con pazienti ai margini della società. Quando la conosciamo, è appena intervenuta per aiutare una giovane prostituta a partorire. Cate stessa è madre di una bimba, porta un anello al dito, ma il padre della bambina si è volatizzato. È proprio il pensiero della bambina che la lascia incerta se accettare la richiesta delle due donne medico, Flora e Louisa (diventeranno famose), che le chiedono di unirsi a loro per aprire un ospedale a Parigi per curare i feriti di guerra. Accetta, è un’occasione da non perdere. Per lei come medico, per lei come unico genitore a sostenere le spese del mantenimento della figlia.
Flora Murray e Louisa Garrett |
È a questo punto che il romanzo di Ilaria
Tuti diventa qualcosa di più del solito romanzo con una storia al femminile. La
prima guerra mondiale, durissima sul nostro confine, come la scrittrice ha già
raccontato in “Fiore di roccia”, fu una vera e propria tragedia, un massacro,
nella regione del Belgio e delle Fiandre. La pioggia implacabile, i soldati che
affondavano nel fango, l’esplosione
delle granate che scagliava pezzi di corpi in aria, l’iprite (il gas usato per
la prima volta dai tedeschi nella battaglia di Ypres da cui prende il nome) che
distruggeva i polmoni, i sopravvissuti che soffrivano spesso di quello che sarebbe
stato riconosciuto come stress post traumatico.
Su questo sfondo si muovono i nostri
personaggi, prima fra tutti una donna forte e coraggiosa che deve affrontare,
oltre alla sfida giornaliera per strappare gli uomini dalle grinfie della
morte, oltre a doversi cimentare con operazioni di chirurgia che mai si sarebbe
aspettata, l’avversità degli uomini che non volevano essere toccati dalle mani
di una donna, che non credevano possibile che lei fosse altrettanto brava di un
uomo.
Accanto a Cate, quasi la sua controparte per dirittura morale, empatia e coraggio, il capitano Alexander a cui lei salverà la vita per ben due volte. E, se è vero che tutti i compagni d’arme sono un poco i figli del capitano, il giovanissimo Andrew diventa per lui una sorta di figlio adottivo- anzi, sarà il figlio adottivo di tutti i soldati della compagnia quando si tratterà di schermarlo da un padre durissimo al punto di essere disumano.
Ernest Thesiger |
Un
altro personaggio realmente esistito compare in queste pagine, responsabile di
un’iniziativa innovatrice negli ospedali. Ernest Thesiger, attore teatrale,
incoraggiò i soldati a ricamare. Sì, ricamare, per tranquillizzarsi, per creare
qualcosa di bello facendo sbiadire i ricordi dell’orrore, per avere
un’opportunità di guadagno quando i lavori che svolgevano precedentemente gli
sarebbero stati preclusi per le menomazioni fisiche. Ma anche per coltivare
questo ‘passatempo’ senza essere scherniti avrebbero dovuto combattere.
E poi c’è un fiore che diventa un simbolo. Era stata la candida stella alpina sulle cime dolomitiche di “Fiore di roccia”, è il rosso papavero che fiorisce innaffiato dal sangue dei morti nel libro che stiamo leggendo. Rosso come il sangue versato nelle Fiandre, rosso come l’amore. Petali secchi di papavero in un messaggio di Alexander a Cate, fiori fiammeggianti in un ricamo rivelatore, fiori che danzano nel vento incuranti delle esplosioni.
Una duplice battaglia si combatte in questi
anni di guerra, ce ne rendiamo presto conto. Quella degli uomini che
diventeranno eroi e quella delle donne che difficilmente saranno chiamate
eroine. Le donne combattono per acquistare la dignità di persone autonome che
hanno diritto al voto, alla libertà di scelta di vita e di professione.
Dobbiamo a loro quello che siamo adesso. E Cate Hill è la nostra eroina.
Da leggere. Assolutamente. Per la Storia e
per le storie.
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