Casa Nostra. Qui Italia
biografia romanzata
Franco Faggiani, “Il guardiano della
collina dei ciliegi”
Ed. Fazi,
pagg. 230, Euro 13,60
I fatti veri, quelli che si trovano in Google: Shizo Kanakuri, il
protagonista del bel romanzo di Franco Faggiani, è veramente esistito. Nato nel
1891 a Nagomi, in Giappone, morì nel 1983. Il 14 luglio del 1912 fu uno dei due
atleti giapponesi che presero parte ai giochi olimpici di Stoccolma. E non voglio
dire altro, per quanto le informazioni su Shizo si possano trovare in rete. Un
consiglio: non cercatele, non prima di avere letto “Il guardiano della collina
dei ciliegi” perché è un libro incantevole e vale la pena di lasciarsi
trascinare dal racconto senza sapere nulla, anche perché lo scrittore si è
servito del suo privilegio in quanto tale, di inventare, di immaginare, di
riempire gli spazi vuoti del tempo, di tirare fuori dall’oblio un uomo
dimenticato e dargli una nuova vita.
La narrativa del romanzo di Franco Faggiani è scandita in tempi diversi-
prima, durante e dopo. ‘Prima’ è prima dei fatidici giochi olimpici, è il prima
dell’adolescenza di Shizo, cresciuto con genitori molto severi e poco
espansivi, il prima degli anni di studio e della passione per correre in
libertà, quasi che la corsa, nel verde e nel silenzio, potesse dare sfogo a
sentimenti prigionieri, con il rumore dei passi che gli erano compagni. ‘Prima’
è anche il lungo viaggio verso Stoccolma, i giorni senza fine della
transiberiana, in una carrozza da solo e poi con un compagno che è l’esatto
opposto di lui, che lo tira fuori dall’isolamento, che gli dà qualche lezione
pratica di vita. ‘Durante’ è il cuore del romanzo, i giochi olimpici in cui
Shizo avrebbe dovuto tenere alto l’onore dell’imperatore Mutsuhito e di tutto
il Giappone. Il ‘dopo’ è lungo, lungo 71 anni, dai giochi alla morte di Shizo.
Il ‘dopo’ è la caduta, la perdita dell’onore. Parafrasando Cassio che, nell’ “Otello”
di Shakespeare si dispera sulla reputazione perduta, possiamo quasi sentire
Shizo- “Il mio onore, il mio onore! Ho perso il mio onore, la parte immortale
di me”. Perché l’onore è tutto in Giappone. Non si vive senza onore. Quando
l’imperatore lo aveva convocato alla sua presenza, quando aveva fatto a Shizo
l’onore di apparire davanti a lui, gli aveva anche fatto l’onore di sceglierlo
per rappresentare il Giappone alle Olimpiadi. E Shizo avrebbe dovuto chiudere
il cerchio del sol levante, avrebbe dovuto rendere onore, con la sua corsa,
all’imperatore e al suo paese.
Non sarà così. Con la perdita
dell’onore, Shizo perde tutto. Patria, famiglia, nome. Si nasconde. Deve
espiare. Dapprima in paesi lontani (spera forse, inconsciamente, di morire?),
poi ritorna in Giappone e va a vivere in un villaggio sperduto. E qui inizia un
lungo percorso per ritrovare la pace quando gli viene affidata la cura di una
collina ricoperta di ciliegi selvatici, un patrimonio di una bellezza da
togliere il fiato, una nuvola bianca di petali che ammanta i fianchi della
collina. La lentezza della vita, l’occhio attento alle piante e alle loro
necessità, l’autodisciplina, il sacrificio personale, il silenzio, la
ricompensa della bellezza per un lavoro ben fatto. Se manca qualcosa, nella
vita di Shizo, è il calore umano che lui non ha mai conosciuto e che non è capace
di dare alla sua famiglia, così come non è capace di capire che l’isolamento
totale che va bene per lui, può non andar bene per loro. Finché il maratoneta
che aveva fallito alle Olimpiadi del 1912 viene ritrovato- la frase di Lewis
Carroll che tanto lo aveva colpito non diceva forse, “incomincia dall’inizio e vai fino alla fine”? E Shizo, tornato ad
essere Shizo dopo aver vissuto con un altro nome, andrà fino alla fine.
Quello di Franco Faggiani è un libro singolare nel panorama della
lettura italiana. Un libro che non è solo finzione letteraria, che parla di
onore nei nostri tempi in cui questo è un valore di cui si è perso il
significato, di espiazione, della capacità che ha la natura di salvarci, di
incantevole bellezza che ha bisogno, però, di cure per fiorire.
Da leggere.
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la recensione sarà pubblicata su www.stradanove.it
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