cento sfumature di giallo
FRESCO DI LETTURA
Petros Markaris, “Il prezzo dei soldi”
Ed. La nave di Teseo, pagg. 326,
Euro 16,15
E’
tornata la dracma in Grecia. Sono tutti contenti, la moglie del commissario
Kostas Charitos per prima. Perché il ritorno della cara vecchia dracma segna
anche il ritorno della ‘bella vita’ per i greci. In maniera quasi miracolosa
circolano di nuovo dei soldi. E’ finito il digiuno, Adriana Charitou può
cucinare le sue prelibatezze senza fare i salti mortali per inventare ricette
gustose ed economiche da tempo di guerra. Le strade di Atene sono di nuovo
congestionate dal traffico, ora che la gente ha i soldi per comprare la
benzina. Caterina, la figlia di Kostas, viene assunta come consulente in uno
studio legale e parla di comprare una casa con il marito. Ma da dove vengono
tutti questi soldi?
Se lo chiede Adriana e lo domanda
al marito e al genero: perché nessuno si fa questa domanda? Perché tutti si
sono lanciati ad occhi chiusi in questo nuovo benessere? Ci vogliono tre morti
per capire le trappole della ricchezza.
Il primo omicidio è quello di un
funzionario della gestione turistica dei porti. Pare che accettasse delle
mazzette per concedere gli approdi e i posti barca. Due operai confessano il
delitto e il caso è in quattro e quattr’otto archiviato come un banale furto
durante il quale ci è scappato un morto.
Poi muore un ricco armatore.
Strana la coincidenza che poco prima due sue navi fossero affondate. Ancora più
strano che, poco dopo, arrivi la decisione degli armatori di ritornare ad usare
i porti greci- è possibile che siano così generosi e patriottici da voler
contribuire allo sforzo di rinascita del paese?
Segue una terza morte, e a questo
punto sono davvero troppe. Un noto giornalista viene ucciso con un colpo di
pistola e il suo computer scompare. E’ troppo. Troppi dettagli sospetti. Troppa
facilità nella soluzione dei casi, anche in quello del giornalista. Troppi
colpevoli che si presentano spontaneamente autoaccusandosi. Kostas fiuta puzzo
di bruciato: non è che qualcuno vuole insabbiare i casi? Ha così perfettamente
ragione che viene sospeso dall’incarico.
Con “Il prezzo dei soldi”, decimo romanzo della
serie con protagonista Kostas Charitos, Petros Markaris ritorna a parlarci dei
problemi della Grecia e pensiamo al nostro Camilleri perché ci sembra che i due
scrittori abbiano parecchio in comune oltre all’età non più giovane, oltre ad
abitare in città che si affacciano sulla stessa azzurrità di mare, oltre ad
aver scelto entrambi il genere giallo per i loro romanzi. E’ ‘come’ sfruttano
questo genere uscendo dalla banalità dei soliti motivi dietro i crimini,
scrutando con occhio acuto la realtà socio-economica del mondo in cui vivono e
in cui viviamo, sempre sensibili alle problematiche più attuali, sempre
partecipi con un atteggiamento che è, nello stesso tempo, critico e
comprensivo. Nella loro diversità- eternamente fidanzato Salvo Montalbano,
sposato per l’eternità Kostas Charitos (in uno di quei matrimoni così
mediterranei in cui i coniugi finiscono per assomigliarsi), Montalbano con il
rimpianto per un figlio mai avuto e Kostas che darebbe la vita per l’unica
figlia, Montalbano che si rilassa con una nuotata e Kostas che stacca la spina
immergendosi nel suo amato dizionario- i due commissari hanno un qualche cosa
di simile che è poi quello che c’è di simile fra i due giallisti mediterranei,
la capacità di vivere il loro tempo, di cogliere segnali di allarme nel
quotidiano e di farsi portavoce della maniera in cui la gente comune avverte le
deviazioni della gestione politica.
“Il prezzo dei soldi” è il
romanzo più ‘nero’ tra i romanzi di Markaris. Nero nel senso che si dà al’noir’
dove non c’è soluzione nel finale del libro. E se già ci dispiaceva per Kostas
a cui i colleghi danno le spalle quando viene sospeso dall’incarico, ci
addolora proprio saperlo schiacciato dal peso di una scelta che a nessuno
dovrebbe essere richiesto di fare. In questo scenario immaginario di rinnovata
prosperità, tutto sembrerà andare per il meglio nei migliori dei mondi
possibili, tutti saranno contenti, perfino i presunti colpevoli degli omicidi.
“E quindi: Lux facta est?”, si chiede
Kostas, mentre lui è l’unico a vedere le tenebre che si addensano.
Un ottimo giallo per l’estate (e non
solo).
la recensione sarà pubblicata su www.stradanove.net
per contattarmi: picconem@yahoo.com
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