Voci da mondi diversi. Penisola iberica
cento sfumature di giallo
il libro ritrovato
Alicia Giménez- Bartlett, "Riti di morte"
Ed. Sellerio, pagg.388, Euro 12,00
Quarta avventura della coppia
investigativa Petra Delicado e Garzón Fermín,
anche se in Spagna "Riti di morte" è stato il primo libro della
fortunatissima serie. E, come spesso accade per i primi libri, questo è
fulminosamente accattivante, con i due personaggi che qui vengono introdotti
con abbondanza di particolari e che sono
di una simpatia unica. La trama gialla: siamo a Barcellona e c' è un
violentatore seriale che sceglie sempre un certo tipo di vittima - ragazze dal
fisico minuto, scialbe - e poi lascia su di loro un marchio, come un fiore sul
braccio, impresso con sottili punte di argento rodiato. In una seconda
aggressione il maniaco uccide una delle ragazze - ma non si credeva di averlo
già individuato e fermato? Un caso che ha disturbanti risvolti psicologici e
nel quale Petra si sente coinvolta emotivamente come donna, anche se, proprio
in quanto donna, si trova a dover affrontare la discriminazione da parte di
colleghi e superiori.
Se volevamo sapere di più su Petra e Fermín dopo aver letto
gli altri libri, in "Riti di morte" la Giménez-Bartlett soddisfa la
nostra curiosità, tracciando un ritratto magistrale dei due personaggi,
aggiungendo pennellata su pennellata, ritoccando, correggendo, sottolineando.
Petra ha girato pagina nella sua vita: ha alle spalle due matrimoni falliti, ha
abbandonato la carriera di avvocato per entrare nella polizia, ha una nuova
casa. In apparenza mal accoppiati, Petra e Fermín: diffidente lui nei confronti di un
superiore donna, reticente e quindi buffo nel linguaggio - mica si può parlare
volgarmente davanti a una donna -, scettico davanti ai sistemi di
interrogatorio e di indagine della collega, sospettoso nei riguardi del suo
passato di bis-divorziata; prevenuta e impaziente lei verso questo poliziotto
vicino al pensionamento, goffo, lento, provinciale. Petra è spietata nei suoi
giudizi, innumerevoli sono i paragoni e gli epiteti che le vengono in mente.
Fermín è un
"panzone imperturbabile", sembra "un autista da carro
funebre", un "cantante di tango", un "domatore di
orsi", ha occhi "da pesce fritto", da "gufo assorto",
sembra un "tricheco", un "pinguino", e altro ancora. Poi,
lentamente, gli scontri verbali diminuiscono. Lavorando insieme ognuno dei due
impara ad apprezzare l'altro, proprio per quelle qualità che all'inizio
sembravano negative; l' atteggiamento brusco di lei è la schiettezza e il
coraggio di cambiare il corso della propria vita, e la lentezza di lui nasconde
capacità di riflessione, onestà, lealtà e integrità. Il caso viene risolto, si
appiana la battaglia tra i due sessi nel filone giallo e nella cornice
investigativa.
Un thriller per chi sa apprezzare il genere di giallo elegante,
non violento e ricco di sfumature, una lettura intelligente, divertente e
frizzante. Assolutamente da non perdere, sia per chi non conosce ancora Petra e
Fermín e ne
rimarrà incantato, sia per gli affezionati lettori della Giménez-Bartlett.
la recensione è stata pubblicata su www.stradanove.net
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