Voci da mondi diversi. Medio Oriente
il libro ritrovato
Amos Oz, “La Scatola
Nera ”
Ed. Feltrinelli, pagg. 229, Euro 15,00
Un romanzo epistolare. L’eterno
triangolo, la moglie, il marito e no, non l’amante, ma l’ex-marito. Dopo sette
anni di silenzio che hanno seguito un doloroso divorzio, Ilana scrive ad Alec
perché il loro figlio, Boaz, è un adolescente difficile ed è appena stato
espulso da scuola. E’ la prima lettera di un fitto carteggio: Alec risponde ad
Ilana; Michel, il nuovo marito di Ilana, scrive ad Alec; Boaz scrive a Michel;
l’ avvocato Zakheim scrive ad Alec; e poi ci sono gli scambi di telegrammi,
botta e risposta che comunicano un’idea di urgenza e di furia, fra Alec che
impartisce ordini e il recalcitrante avvocato Zakheim, nonché le lettere della
sorella di Ilana. Impossibile sbagliarsi sul mittente delle lettere: si può
aprire il libro a caso e si riconosce immediatamente chi è che scrive: Alec,
studioso di fanatismo religioso, colto, freddo, distaccato, amaro e mordace; la
passionale Ilana; Michel, un uomo semplice, religioso osservante che cita di
continuo la Bibbia ;
il rozzo e goffo Boaz che non sa scrivere due parole senza errori. Nove mesi di
lettere, nove mesi non per nascere ma per morire, nove mesi che cambiano ogni
personaggio. E’ come aprire la scatola nera dopo un incidente aereo e
ricostruire quello che è successo.
Perché le lettere sono un espediente per
lasciar raccontare i protagonisti e, lentamente, senza che il lettore se ne
accorga, scivolano in un racconto diretto, una rievocazione di episodi, di
atmosfere, di scambio di parole che hanno lasciato un segno. “Ti sei dimenticato
di quello che io e te possiamo farci l’un l’altro? il fondersi del ghiaccio e
del fuoco?”, chiede Ilana ad Alec. “Ma tu sei stato e rimani mio marito. Il mio
signore e padrone.” L’uomo che era duro come una roccia, “un igloo nella neve”,
che non aveva mai asciugato una lacrima sul viso di nessuno, che si firmava “il
Vampiro”, si ritira a vivere nella grande casa di famiglia in rovina, fa
giocare la bambina nata dalle seconde nozze di Ilana, guarda con curiosità e
tolleranza divertita Boaz e le sue giovani amiche hippy. I soldi concessi da
Alec hanno cambiato Michel trasformandolo in un piccolo arrivista. E’ scomparso
il rancore di Ilana: quello che rivive è l’amore per Alec. Un amore che non è
mai morto perché tutti i suoi tradimenti non erano che un grido disperato, una
richiesta di aiuto per salvare l’amore. Un romanzo ricchissimo di sentimenti,
un analisi del potere distruttivo di un rapporto amoroso, del male che ci si
può infliggere pur essendo insostituibili l’uno per l’altro e delle ripercussioni
che le tensioni tra i genitori hanno sui figli. Un altro splendido romanzo di
Amos Oz, uno dei più grandi scrittori non solo israeliani, insieme a Yehoshua e
a Grossman, ma di tutta l’area europea. Una voce forte e vitale della
letteratura moderna.
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