cento sfumature di giallo
il libro ritrovato
il libro ritrovato
Sam Eastland, “L’occhio dello zar”
Ed. il Saggiatore, trad.
Giancarlo Carlotti, pagg. 356, Euro 18,50
Il 17 luglio 1918 l’intera famiglia
dello zar Nicola II di Russia fu trucidata a Ekaterinburg. Fu un evento che
fece scalpore, che suscitò orrore. In parte perché i corpi scomparvero (quello
dello zar, della zarina e di tre delle figlie furono trovati e riesumati solo
nel 1991, più tardi ancora quello dello zarevič Aleksej e di una delle sorelle più giovani), in
parte per l’efferatezza del crimine, attestata dalle condizioni dello
scantinato in cui fu eseguito, per la commozione che suscitò la morte dei
cinque figli, non responsabili di qualunque politica paterna. E poi perché
all’assassinio dello zar ‘bianco’ seguì quello che fu, di fatto, l’impero dello
zar ‘rosso’ nel cui successo era necessario aver fede, perché il Piccolo Padre
non aveva di certo la mano leggera. In una qualche maniera, ad ogni modo, la
coscienza collettiva- e l’immaginazione collettiva- sembrarono non voler
lasciare che questa fosse la fine di tutti i Romanov: per anni si volle credere
che la granduchessa Anastasia si fosse salvata, che la donna che in realtà era
Anna Anderson fosse proprio lei.
Il romanzo di Sam Eastland, “L’occhio dello
zar”, primo di una serie di cui è già stato pubblicato il secondo (“La bara
rossa”), inizia dieci anni dopo l’eccidio, in una foresta siberiana dove il
Detenuto 4745-P sconta la pena come marca-alberi: si dice che nessuno resista a
lungo con un lavoro del genere, eppure Pekkala è ancora lì, solitario come un
lupo, irsuto come un orso. Un commissario dell’Armata Rossa arriva a cercarlo:
Stalin ha bisogno di lui. Bisogna trovare i corpi dello zar e della sua
famiglia. Bisogna trovare anche, ma questo verrà detto dopo a Pekkala, l’oro
dello zar. Un tempo Pekkala era l’uomo di fiducia dello zar Nicola II, aveva un
incarico di massima responsabilità, al di sopra di chiunque altro. Era una via
di mezzo tra un investigatore speciale, una spia, una guardia del corpo, il sorvegliante
di un intero paese. Lo chiamavano ‘l’occhio di smeraldo’, perché il segno
esteriore della sua carica era una spilla che lo zar gli aveva donato: un
cerchio d’oro, nel mezzo la forma stilizzata di un occhio in smalto bianco, al
centro uno smeraldo.
La trama si svolge lungo due filoni
temporali. Nel presente Pekkala, finlandese dagli strani occhi con lampi
d’argento, ritorna a Ekaterinburg, nella casa Ipatiev (oggi La Chiesa sul
Sangue è stata eretta dove sorgeva la casa) dove lo zar e la sua famiglia erano
stati uccisi. Con lui ci sono il commissario che l’ha tirato fuori dalla
foresta e il fratello dello stesso Pekkala, creduto morto. Pekkala indaga,
circolano voci diverse in paese, molti hanno paura di parlare, si dice che un
fantasma si aggiri in quei luoghi: è rimasto vivo uno dei giovani Romanov? E
poi, a quanto pare, qualcuno non vuole che Pekkala arrivi ad una soluzione…
Nel passato torniamo al tempo in
cui il giovanissimo Pekkala era stato mandato dal padre a raggiungere il
reggimento finlandese per sostituire il fratello, che era stato ‘sospeso’ ed
era scomparso, e aveva conosciuto lo zar che era apparso all’improvviso durante
un’esercitazione in cui Pekkala si rifiutava di far saltare il suo cavallo
ferito. Il filone del passato, con l’ascesa di Pekkala a cui lo zar concede
piena fiducia, termina nel punto dove è iniziato il libro.
“L’occhio dello zar” occupa un posto
speciale sullo scaffale dei thriller- perché è nello stesso tempo romanzo
storico (sottolineo la parola ‘romanzo’) e romanzo di investigazione
poliziesca, perché, accanto ai personaggi fittizi, su queste pagine fanno la
loro comparsa persone veramente esistite (e non persone qualunque), perché la
storia di fondo è una delle storie più tragiche, più discusse, e anche, da un
certo punto di vista, più romantiche del secolo passato. Non per nulla le sette
tombe sono riunite oggi in una cappella riservata a loro nella chiesa di San
Pietro e Paolo a San Pietroburgo.
la recensione è già uscita su www.stradanove.net
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