sabato 19 febbraio 2022

Drago Jančar, “E l’amore anche ha bisogno di riposo” ed. 2022

                                                         Voci da mondi diversi. Slovenia

la Storia nel romanzo


Drago Jančar, “E l’amore anche ha bisogno di riposo”

Ed. La Nave di Teseo, trad. Darja Betocchi, pagg. 400, Euro 19,00

 

    Entriamo in una fotografia, invece che nello specchio di Alice, quella che vediamo sulla copertina del romanzo di Drago Jančar.

    Una strada in una cittadina slovena che sappiamo essere Maribor, diventata Marburg an Drau dopo l’occupazione militare della Jugoslavia da parte della Germania del Reich. Due ragazze, di schiena. Una con le trecce scure, l’altra bionda. Un ragazzo con una bicicletta si intravvede dietro di loro. La ragazza bionda ha il viso girato- guarda l’ufficiale nazista che sta passando sulla loro destra. Crede di conoscerlo. Non è forse Ludek, quello che, sulle piste da sci, l’aveva aiutata a rialzarsi, quando lei era ancora una bambina? E ora Ludek indossa la divisa delle SS. Il libro che stiamo per iniziare ci racconta la storia di Sonja, la ragazza bionda, di Valentin, lo studente di geodesia di cui è innamorata, di Ludek che ha in mano il loro destino e quello delle loro famiglie, della Slovenia durante la seconda guerra mondiale.

    È tarda sera- il primo di maggio-/ una sera di maggio- tempo d’amore./ Chiama all’amore un canto di tortora,/ là dove i pini profumano il bosco.

I versi del poeta ceco Karel Hynek Mácha sono il leit motiv che percorre tutto il romanzo, punteggiando i momenti di questa storia d’amore e di guerra.


Versi che ricordano dapprima momenti di felicità e diventano poi il simbolo struggente di una primavera ormai passata e che non tornerà più per Sonja e Valentin- torneranno a cantare le tortore ma non per loro due. Perché allora era il 1940, lei, figlia di un noto medico chirurgo di Maribor, studiava medicina a Graz, lui frequentava l’università a Lubiana. Poi c’era stata l’annessione alla Germania di tutta la parte settentrionale della Slovenia, e, quando la ragazza bionda della foto crede di riconoscere l’ufficiale nazista, il suo innamorato è rinchiuso da mesi nelle carceri della Gestapo, arrestato perché un ‘bandito’, un partigiano. E Sonja riesce a farsi ricevere dall’Obersturmführer Ludwig Mischkolnig, nella sua ingenuità pensa di potergli chiedere un piacere in memoria di un incontro casuale sulla neve, di un’operazione al ginocchio fattagli da suo padre, ma nessuno dà niente per niente. C’è un prezzo da pagare.

    Ludek ha seguito un percorso opposto a quello di Valentin. Valentin è salito sui monti per unirsi alla resistenza, Ludek ha cambiato nome, germanizzandolo in Ludwig per diventare un fervente nazista. Ludwig come Beethoven, ma il cognome? Quando lo aveva operato, il padre di Sonja aveva ironizzato su quel cognome che, nella sua radice, significava ‘topo’. Il ragazzo Ludek, che era appassionato di pesca e che non aveva cuore di dare il colpo finale ai pesci quando guizzavano appesi all’amo, ora, diventato Ludwig, che parla un tedesco perfetto, non batte ciglio davanti alle torture e alle fucilazioni dei detenuti nelle prigioni. Ed è un sentimento strano di gelosia, quello che prova per il giovane che ha conquistato l’amore della bella ragazza bionda.

Maribor

     Una sera di maggio- tempo d’amore, ma ora è tempo di guerra, l’amore…riesce a resistere l’amore davanti al tormento del dubbio, della frase detta da Ludwig nel mandarlo via? La guerra trasforma tutto e tutti, la vicenda romantica diventa tragica, l’attenzione dello scrittore si sposta su un quadro più ampio, quello della guerra, della germanizzazione della Slovenia, delle deportazioni, della resistenza, degli eccessi dall’una e dall’altra parte, dei bombardamenti degli Alleati, dei campi di prigionia per i collaborazionisti.

   Tutte le guerre sono diverse le une dalle altre.

   Tutte le guerre sono simili.

    Diverse le motivazioni ma, in fin dei conti, uguale lo stivale dell’oppressore sulla faccia dell’oppresso, come nell’immagine di Orwell in “1984”.

   Simili anche le azioni di guerriglia dei partigiani. Uguali le rappresaglie.

   Simili i personaggi anomali che approfittano della loro posizione per esercitare soprusi- si trovano ovunque.

   Quanto al finale, il tempo d’amore di una sera di maggio è definitivamente passato. Povera Sonja. Povero Valentin. E Ludwig che vorrebbe tornare ad essere Ludek?

    Sono pagine molto belle che fanno vivere la Storia (quella alle nostre porte) in un bellissimo romanzo.

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