Voci da mondi diversi. Medio Oriente
FRESCO DI LETTURA
Eshkol Nevo, “Tre
piani”
Ed. Neri Pozza, trad. Ofra Bannet e Raffaella Scardi, pagg.
255, Euro 17,00
Arnon e Ayelet, Hani e Assaf, Dvora: sono
questi i protagonisti del nuovo romanzo dello scrittore israeliano Eshkol Nevo,
“Tre piani”. Abitano, ogni coppia e Dvora (vedova di un giudice, lei stessa
giudice in pensione del tribunale distrettuale), nella stessa palazzina alla
periferia di Tel Aviv, su tre piani diversi. Sono tre le voci parlanti, in
soliloqui interrotti da frasi di dialogo scambiate con un interlocutore non
visto- questo l’espediente narrativo usato da Eshkol Nevo per mettere in dubbio
l’oggettività di quanto veniamo a sapere. Arnon racconta la sua storia ad uno
scrittore (potrebbe diventare il soggetto di un romanzo?), Hani scrive una
lunghissima mail ad un’amica che ora vive in America e Dvora ha scelto di
registrare quello che ha da dire al marito sulla segreteria telefonica di un
vecchio apparecchio che ha trovato in un cassetto. Si potrebbe aggiungere
un’altra spiegazione al titolo, quella dei tre piani freudiani offerta da Dvora
che si compera i volumi delle opere di Freud- l’Es, l’Io e il Super Io-, ma il
romanzo è bello così com’è, senza troppi intellettualismi, ricco di umanità ed
empatia, da gustare godendone ogni pagina, presi come siamo dalle fragilità dei
personaggi.
Arnon, Hani e Dvora devono parlare perché
stanno attraversando una crisi personale che, in qualche modo, ha a che fare
con la loro famiglia, con il coniuge e con i figli, sia che siano ancora
bambini come nel caso di Aron e Hani, sia che ormai sia un adulto, come il
figlio di Dvora.
Arnon è ossessionato dal timore
che la sua primogenita di sette anni sia stata molestata dal vicino di casa che
ha un principio di Alzheimer e si flagella colpevolizzandosi perché lui e
Ayelet hanno abusato troppo spesso della disponibilità dei vicini che si sono
prestati a fare da baby-sitter alla bambina fin da quando era piccola. E’ vero
o non è vero che è successo qualcosa che ha turbato Ofri nel frutteto dove
Arnon l’ha trovata con il vecchio Herman che piangeva? Arnon e la moglie si
scagliano accuse, la tentazione riveste i panni (succinti, a dire il vero) di
una ragazzina, Arnon è trascinato a fare qualcosa che scatenerà la crisi.
Hani non è soddisfatta. Ha
abbandonato un’attività molto creativa per badare ai due bambini, il marito è
spesso lontano per lavoro e lei se ne risente. Le pesa dover essere da sola ad
affrontare i problemi quotidiani, la bambina ha un’amichetta immaginaria:
soffre di carenze affettive? E Hani stessa, che ricorda benissimo la sera che
sua madre è stata ricoverata in ospedale psichiatrico, mostra forse qualche
segno di squilibrio? Il fratello del marito che bussa alla sua porta in fuga
dai creditori, è una figura vera oppure è un ‘sostituto’, un po’ come
l’amichetta della figlia?
Dvora, giudice irreprensibile che
non parla mai con nessuno del figlio che non vede da anni, che non sa neppure
dove sia. Così unita e solidale con il marito da essersi schierata interamente
dalla sua parte, in un passato che non vuol ricordare e che ora rispunta, sotto
la spinta del suo coinvolgimento con i movimenti giovanili di protesta a Tel
Aviv. E’ con il personaggio di questa donna che, non più giovane, ha il
coraggio di riconoscere gli errori fatti, di guardarsi indietro e poi di
riprendere il cammino della vita in un’altra direzione, che si chiude questo
romanzo. E’ con Dvora che si fa più pressante il quesito- che lei ha affrontato
in tutta la sua carriera di giudice- su che cosa sia verità, se ci può essere
più di una verità.
Chi ha letto i romanzi precedenti di Eshkol
Nevo può percepire un leggero cambiamento, lo spostarsi del centro di
attenzione dello scrittore. Il tema non è più solo l’amicizia, il rapporto di
coppia oppure le problematiche di Israele. E’ come se i protagonisti fossero
diventati adulti finalmente e non fossero più soli al centro del mondo. La
preoccupazione sono i figli, la responsabilità che è dovere assumersi nei loro
confronti da parte dei genitori. E- già lo avevamo notato in altri romanzi- la
sensibilità di Eshkol Nevo nel parlarci di bambini, il suo orecchio per il loro
linguaggio, sono straordinari.
la recensione sarà pubblicata su www.stradanove.net
le recensioni degli altri libri di Eshkol Nevo si trovano sotto la stessa etichetta, Voci da mondi diversi. Medio Oriente, nei post pubblicati nel 2014 e 2015.
Nessun commento:
Posta un commento