Casa Nostra. Qui Italia
cento sfumature di giallo
il libro dimenticato
Mariolina Venezia,
“Maltempo”
Ed.
Einaudi, pagg. 250, Euro 17,50, ebook 8,99
Chi è che dice che al Sud c’è sempre il
sole? A Matera piove. E’ primavera e piove. Immacolata Tataranni (splendido
nome, contiene già una storia in sé), Pubblico Ministero al palazzo di
giustizia di Matera, ha un carattere spinoso come un cactus, ci manca solo la
pioggia per renderla più nervosa. E poi c’è aria da atmosfera elettorale- i due
candidati per le regionali ammiccano sorridenti dai poster attaccati su ogni
muro. Imma non sopporta né l’uno né l’altra.
Quando
le consegnano una lettera in cui una certa Donata Miulli le chiede di
incontrarla,- non se ne pentirà, ha grosse rivelazioni da farle- Immacolata
detta Imma ne fa una pallottola e la getta nel cestino della carta straccia.
Quando la stessa Donata Miulli, una bella ragazza poco più che ventenne, le fa
la posta, la segue perfino a scuola, dove Imma ha un appuntamento con
l’insegnante della figlia, Imma si sbarazza di lei in malo modo, seccata dalla
sua insistenza, irritata perfino dalle sue qualifiche- laurea, master, guida
turistica, insegnante di nuoto, paiono troppe. E che è? un po’ di tutto e un
po’ di niente? Quando, in seguito, verrà fuori che Donata si era presentata
anche in un famoso ristorante chiedendo di essere assunta come cameriera (non
l’avevano assunta, ennesima delusione), Imma si è già pentita di averla
respinta così sgarbatamente, di non aver ascoltato quello che aveva da dirle e
che le aveva solo accennato- dell’onorevole che sorrideva sui muri, del
petrolio e delle multinazionali, delle scorie radioattive che sarebbero finite
nei pozzi di petrolio-, ed è giunta ad ammirare la caparbia di Donata, la sua
intelligenza, la sua volontà di continuare a battersi per quella che sembra
essere un’impresa disperata: trovare un lavoro. Perché, paradossalmente, in
Basilicata più hai studiato, più sei preparato, più potresti ambire ad un
impiego gratificante e meno possibilità hai di trovare un’occupazione.
Craco |
E
comunque Donata scompare. Il suo corpo verrà trovato nello strapiombo sotto il
belvedere del paese in cui abita con la famiglia, vicino a Matera. I genitori
non credono all’ipotesi di un suicidio- Donata non era il tipo. Neppure Imma ci
crede, anche se il suo superiore vorrebbe che lei abbandonasse l’indagine.
“Maltempo” è il secondo romanzo della serie
che ha per protagonista Imma Tataranno, dopo “Come piante tra i sassi”, ed è un
vero piacere leggerlo. Non importa se la soluzione dell’enigma della morte di
Donata delude un poco- capita. Piace, invece, e molto, il personaggio del
pubblico ministero che, tutto sommato, ha qualcosa in comune con la giovane
Donata: l’ostinazione che l’ha fatta arrivare ad occupare una posizione
importante, lei che proviene da una famiglia povera con una madre che sapeva sì
e no leggere, lei con il suo metro e cinquanta di altezza che guarda ammirata
le nuove generazioni di ragazze (tutte belle e alte: forse le brutte si
nascondono in casa?), lei che è partita svantaggiata e non si lascia di certo
intimidire dal maschilismo del suo superiore che le suggerisce di occuparsi di
più del marito e le offre consigli culinari. Imma, o la si odia o la si ama. I
colleghi la temono e le affibbiano soprannomi insultanti, perché lei è brusca e
sa essere sprezzante, perché per lei il lavoro viene prima di tutto (anche
prima dei colloqui con gli insegnanti della figlia), perché non guarda in
faccia nessuno e non si lascia intimorire da niente. Piace, Imma, perché
nasconde una sua fragilità sotto le spine. Perché sogna l’appuntato con gli
occhi azzurri che è attratto da lei ma potrebbe essere suo figlio e alla fine
le confessa che sì, è innamorato di una ragazza (per fortuna è una ragazza del
tutto sbagliata per lui). Perché poi si accoccola come un gatto accanto al
marito fedele e comprensivo.
la mitica Marozzi, simbolo della difficoltà di raggiungere Matera |
Piace
anche la lingua, in “Maltempo”, colloquiale con eleganza, con uno spruzzo di
dialetto qua e là. Piace il paesaggio lucano, con i calanchi, il nuovo turismo
e gli spettri che si aggirano nel paese fantasma di Craco. Piace la maniera,
priva di vittimismo, in cui la scrittrice porta alla luce i problemi della sua
terra, la disoccupazione giovanile, la corruzione, gli affari sporchi del
petrolio o delle scorie che vengono sepolte come tanto altro- da sempre.
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