vento del Nord
cento sfumature di giallo
FRESCO DI LETTURA
David Lagercrantz, “Quello che non uccide.
Millennium 4”
Ed.
Marsilio, trad. Laura Cangemi e Katia De Marco, Euro 22,00
Quando
abbiamo avuto tra le mani “Uomini che odiano le donne”– esattamente dieci anni
fa- non abbiamo fatto caso che lo scrittore Stieg Larsson era già morto quando il suo romanzo era stato pubblicato.
Di certo lo sapevamo, quando abbiamo letto il secondo volume della trilogia
“Millennium”, ma è stato dopo aver terminato il terzo, “La regina dei castelli
di carta”, che abbiamo sentito acutamente il
peso, se non il dolore, della
scomparsa prematura di uno scrittore che ormai identificavamo con il suo
protagonista Mikael Blomkvist e di cui ammiravamo l’integrità e il coraggio,
oltre alla grandezza della scrittura. Ed è stato inevitabile che le due assenze
si unissero nel nostro subconscio: ci
mancava Stieg Larsson e ci mancavano i suoi personaggi.
La casa editrice svedese che aveva
pubblicato i suoi libri ha pensato ad una soluzione per i lettori in crisi di
astinenza affidando il compito di scrivere “Millennium 4” ad un altro
scrittore, David Lagercrantz. Confesso di aver iniziato il libro con una
certa diffidenza e con un misto di sentimenti. Ero curiosa, ma mi sembrava
anche di profanare la memoria di uno scrittore che avevo molto ammirato ed
amato, mi chiedevo se fosse giusto assecondare la legge di mercato e leggere un
romanzo basato parzialmente su un furto. Non lo è, ma ha prevalso la
curiosità.
La
trama è intelligente e attuale- anche il nostro Stieg potrebbe averla
scelta (mi spiace, è inevitabile che, parlando di “Millennium 4”, tutto quello
che si dice sia sotteso da un confronto). Si tratta di furto informatico ad alti livelli, c’entrano i servizi segreti
americani e quelli russi, c’entrano giochi di interessi e manovre criminali. Uno scienziato svedese che lavorava in
una ditta della Silicon Valley si tira indietro, ad un certo punto, quando si
rende conto che le sue ricerche servono per scopi che lui non approva. Ritorna
a Stoccolma e, in un sussulto di senso di responsabilità paterno, sottrae il
figlio, un bambino autistico, alla
ex moglie. Ci sono motivi fondati per credere che il bambino subisca violenze
da parte del nuovo compagno della madre che tiene moltissimo all’assegno di
mantenimento del bambino. Quando il
padre viene ucciso (si sapeva che la sua vita era in pericolo, che qualcuno
voleva appropriarsi del suo computer), il piccolo August vede il volto
dell’assassino. Il quale, però, stranamente lo risparmia- sa che August non è
capace di parlare, perché macchiarsi di un delitto in più? Non sa che August ha
iniziato da non molto a disegnare in un modo a dir poco geniale, con una
precisione tale da poter tratteggiare un identikit.
Spionaggio industriale e politico e
criminale: ottimo materiale per il nostro Mikael Blomkvist- in crisi lui e in
crisi Millennium. Potrebbe essere lo scoop che fa risollevare le sorti del
giornale, tanto più che Mikael, chiamato per telefono di notte dallo scienziato
che vorrebbe parlargli, si trova sulla scena movimentata del delitto. E poi,
parlando di hacker, può non essere coinvolta Lisbeth Salander? Ecco, i personaggi che abbiamo amato sono di
nuovo in scena, con l’aggiunta (ottima scelta) di un altro personaggio di
cui non voglio parlare per non rovinare la sorpresa che ho provato io.
David Lagercrantz è uno scrittore abile e scrive bene. La prima parte del
romanzo è un poco lenta e può risultare di difficile comprensione per chi non è
addentro all’informatica, la vicenda prende però poi la rincorsa e la trama si fa serrata, toglie il respiro,
si deve leggere fino alla fine. Tuttavia…Sì, c’è un tuttavia. Tuttavia il
personaggio di Mikael è pallido, non è vibrante come lo abbiamo conosciuto nei
romanzi di Stieg (poteva esserlo?). Forse se la cava meglio Lisbeth, accesa dal
suo odio e dalla sua furia.
Leggiamo “Millennium 4” come un tributo alla memoria di Stieg Larsson:
solo un grande scrittore merita di
essere imitato, solo i suoi personaggi meritano di vivere ancora sulle pagine.
Bella recensione, grazie! (abb)
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