Voci da mondi diversi. Gran Bretagna e Irlanda
Jane Gardam, “L’eterno rivale”
Ed.
Sellerio, trad. Federica Oddera, pagg. 282, Euro 15,00
Ecco finalmente il terzo volume della
trilogia di Jane Gardam, dopo “Figlio dell’Impero britannico” e “L’uomo dal
cappello di legno”. Lo aspettavamo, per completare il quadro dei personaggi
principali- Sir Edward Feathers era il protagonista del primo, sua moglie Betty
del secondo e pensavamo che Sir Terence Veneering, anche lui avvocato di fama
ed eterno rivale di Feathers, fosse il personaggio principale di questo ultimo
romanzo. E lo è, ma, come vedremo, fino a un certo punto.
Per l’edizione italiana si è scelto un titolo che anticipasse proprio questo, il soggetto del libro e la rivalità fra i due giganti dell’avvocatura. Il titolo originale inglese è, invece, “Last friends”, che tinge di tristezza la conclusione della trilogia, come ben dice l’inizio stesso: I Titani erano scomparsi. Avevano esaurito i loro scontri. I due rivali (rivali non solo nell’esercizio della legge ma anche in amore perché Terry Veneering aveva amato la moglie di Edward Feathers) erano diventati amici nella vecchiaia, dopo aver scoperto di essere vicini di casa nel Dorset dove si erano ritirati a vivere, ed erano morti a poco tempo di distanza.
Il libro inizia con il servizio funebre
per Edward Feathers, soprannominato Filth, acronimo di Failed in London, Try in Hong Kong (entrambi i due giganti, come
altri dei loro conoscenti che appaiono in questa pagine, avevano vissuto e
lavorato a Hong Kong). Si respira un’aria da sopravvissuti con la presenza
dell’anziana Dulcie e di Fred Fiscal-Smith- sono molto vecchi entrambi, fuori
posto nel mondo contemporaneo fatto di cellulari (che naturalmente loro non
hanno) e di posta elettronica (che non sono capaci di usare), e finiscono per
rubare la scena con un’avventura semi-comica che avrà come seguito una sorta di
litigio fra i due e un inatteso ‘happy ending’ rosa. Tra reminiscenze del
passato e spettri di case altrettanto vecchie quanto i loro abitanti passati a
miglior vita, affiora la storia di Terry, figlio di un russo arrivato con un
circo e di una ragazza di forte carattere che vendeva carbone per mantenere figlio e marito, immobilizzato a letto dopo una caduta rovinosa (era veramente una spia
russa?). Terry non aveva avuto una vita facile- straordinariamente
bello con quei capelli quasi bianchi e la statura che lo faceva sembrare più
adulto, sarebbe dovuto salire sulla nave che trasportava in Canada i bambini
inglesi fatti evacuare dopo i primi pesanti bombardamenti su Londra. Invece era
scappato per ritornare casa, salvandosi da morte certa perché la nave era
affondata, colpita da un U-boot. E però non aveva ritrovato né la casa né i
genitori, caduti sotto le bombe. Era intelligentissimo, oltre ad avere
prestanza fisica e facilità ad apprendere le lingue, ed era fortunato- in
qualche maniera aveva studiato e poi, dopo un inizio faticoso e i primi scontri
con Old Filth, si era costruito una carriera.Bambini sopravvissuti all'affondamento della City of Benares
Lo stile narrativo di Jane Gardam ci
conquista sempre ma, se un lettore si avvicinasse a lei con questo romanzo,
senza aver letto gli altri, probabilmente non ne andrebbe neppure in cerca. Il
valore de “L’eterno rivale” è nel completare il quadro, ma il libro non è bello
quanto gli altri due che ci avevano entusiasmato. Veniamo a sapere
dell’infanzia di Terry ma non c’è molto riguardo al matrimonio con la
bellissima cinese Elsa e pochissimo riguardo al figlio. Avevamo conosciuto Terence
Veneering dal punto di vista di Old Filth e della moglie, ma non sentiamo di
conoscerlo meglio dopo questo terzo romanzo e, per quanto ci possa piacere
allargare il quadro con gli altri due personaggi, Dulcie e Fiscal-Smith, che
erano stati amici di entrambi, ci infastidiscono anche un poco perché rubano la
nostra attenzione.
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