domenica 3 aprile 2022

Andrei Kurkov, “Jimi Hendrix a Leopoli” ed. 2022

                                          Voci da mondi diversi. Ucraina



Andrei Kurkov, “Jimi Hendrix a Leopoli”

Ed. Keller, trad. Rosa Mauro, pagg. 400, Euro 18,50

 

   2011. Leopoli. L’viv in ucraino, la più bella città dell’Ucraina, con un centro storico che è Patrimonio Mondiale dell’Umanità, a 70 Km. dal confine con la Polonia.

    Impariamo a conoscere Leopoli leggendo il libro di Andrei Kurkov che, sotto un tono ilare e giocoso, sotto la veste del paradosso e dell’assurdo nasconde parecchi significati, tutti da indovinare.

  Si aggirano personaggi strani a Leopoli, succedono cose ancora più strane. E se i personaggi strani sono divertenti e simpatici, le cose strane sono inquietanti e di cattivo auspicio.

   Nel cimitero di Leopoli (leggiamo su internet che è il più bel cimitero dell’Ucraina occidentale), ogni anno in settembre, quando ricorre l’anniversario della morte di Jimi Hendrix, si radunano vecchi hippies per rendere omaggio al cantante che ha rappresentato per loro la libertà, che era il simbolo di un altro mondo e di un’altra cultura. Sono tutti capelloni attempati, hanno mantenuto fede all’aspetto e all’abbigliamento e allo stile di vita della loro giovinezza. Tra di loro Alik, che sarà uno dei protagonisti di questo romanzo un po’ squinternato che ci parlerà anche di amicizie improbabili. Come quella tra Alik e l’uomo che si avvicina al gruppo nel cimitero e si presenta come un ex capitano del KGB. Vuole scusarsi con loro, l’ex capitano, perché li ha spiati tutti, sa tutto di loro. E però confessa anche di aver condiviso la loro passione per il più grande chitarrista di tutti i tempi e di aver ascoltato i dischi trafugati con le sue incisioni, insieme ad altri membri della polizia segreta. Oppure come quella tra Taras e Darka, o tra Taras e Ezi.


     Taras, infermiere mancato che ha elaborato una sua terapia per far espellere i calcoli renali da chi ne soffre- al volante di una vecchia Opel Vectra Taras percorre di notte le strade dissestate di Leopoli secondo uno schema preciso. In genere ha successo, dopo scossoni più o meno forti- oltre ai soldi Taras chiede il calcolo espulso, per ricordo. Poi, per cambiare il denaro con cui lo pagano i suoi pazienti polacchi, Taras si reca ad un ufficetto di cambio dove lavora Darka che soffre di uno strano male: è allergica ai soldi e indossa sempre un paio di guanti. Nasce una storia d’amore tenera e buffa, come è buffo il modo in cui Darka guarisce (c’entrano i calcoli espulsi), mentre l’altra storia d’amore, tra Ezi, l’ex parrucchiere diventato alcolista che i russi hanno spogliato dell’ identità polacca, e l’amica attrice di Taras, è soltanto buffa e un poco triste perché è un amore non corrisposto nonostante gli sforzi (commoventi, a dire il vero) di Ezi per cambiare vita nel tentativo di conquistarla.


    E poi, oltre alle piccole vicissitudini dei personaggi i cui percorsi finiscono per incrociarsi anche se non si conoscono, ci sono le stranezze della realtà che li circonda. Come l’odore di mare, di alghe, di sale, che si avverte di tanto in tanto, come il gelo improvviso che paralizza i nostri protagonisti quando passano in qualche strada dove forse ci sono delle vibrazioni negative (lo dice un esperto da cui si recano), come i grossi gabbiani che volteggiano sulla città attaccando le persone come gli uccelli neri del film di Hitchock. Ma che ci fanno dei gabbiani così lontani dal mare? E, per dirla tutta, che ci fa quel marinaio che sogna Odessa e che è uscito da un libro dello scrittore che è uno dei personaggi che Kurkov ha preso in prestito dalla vita reale?

    Ho già avuto modo di dirlo. I libri degli scrittori dell’ ‘altra’ Europa sono diversi da quelli dei paesi dell’Ovest. Non strizzano l’occhio al successo commerciale ma all’intelligenza dei lettori.

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