lunedì 19 aprile 2021

Imamura Natsuko, “La donna dalla gonna viola” ed. 2021

                                       Voci da mondi diversi. Giappone

    cento sfumature di giallo

Imamura Natsuko, “La donna dalla gonna viola”

Ed. Salani, trad. Anna Specchio, pagg. 160, Euro 14,90

 

    Due personaggi, due donne identificate da due colori, la donna dalla gonna viola e la donna dal cardigan giallo. E chissà che questi due colori abbiano anche essi un significato per interpretare questo breve romanzo dal fascino enigmatico, perché l’accostamento di viola e giallo è insolito e bello, perché una gonna e un cardigan potrebbero essere l’abbigliamento di una sola donna.

    È la donna dal cardigan giallo a parlare, a raccontare della sua ‘ossessione’ per la donna dalla gonna viola che si siede sempre sulla stessa panchina nel parco e mangia ogni giorno la stessa brioche alla crema. Non è l’unica ad averla osservata, i ragazzini hanno stabilito di andare a batterle su una spalla come ‘pegno da pagare’ per chi di loro perde al gioco della morra cinese.


La donna dal cardigan giallo, seguendone di continuo i movimenti, ha capito che l’altra non ha un impiego, le lascia sulla panchina la pagina del giornale con le offerte di lavoro, riesce infine a farle avere un’occupazione dove lavora lei, a fare le pulizie in un albergo di lusso. La donna dal cardigan giallo continua a tenere d’occhio l’oggetto del suo amore/ossessione, desiderando farsi avanti e diventare la sua amica, restando, però, nell’ombra, trattenuta da…non sappiamo che cosa. Osserverà i cambiamenti della donna in viola, sia nella maniera di comportarsi, acquistando una maggiore sicurezza, sia nell’aspetto fisico (di certo ha acquistato peso e sembra più bella: anche lei, come le altre cameriere, mangia gli snack e i sandwich riservati ai clienti, quando pulisce le stanze?), sia nel suo rapporto con il direttore del personale.

Cambia anche l’atteggiamento verso di lei delle altre donne che lavorano nell’albergo- all’inizio erano tutte gentili, pronte a darle suggerimenti e ad aiutarla, poi incominciano a circolare pettegolezzi su di lei- guadagna molto di più di loro, si chiude a chiave nelle camere quando dovrebbe pulirle, arriva al lavoro sull’automobile del direttore…

    La donna dal cardigan giallo vede tutto questo così come vede che i bambini del parco mangiano di gusto i cioccolatini che la donna dalla gonna viola gli porta- la scatola di quelle prelibatezze ha il logo dell’albergo. E sente chiacchiere sul mercatino delle pulci dove si trova da comprare di tutto.

È un vero e proprio stalking, quello della donna dal cardigan giallo, dibattuta tra un malsano interesse che le fa saltare giornate di lavoro e la gelosia alimentata da quello che spia. Finché c’è un colpo di scena drammatico, seguito da un altro colpo di scena che capovolge il primo, tingendo l’intera scena dello stesso giallo del cardigan.


 Quanto al finale…ci lascia con parecchi interrogativi di cui sarebbe interessante discutere- che storia abbiamo letto? Un quasi-thriller? O sono forse la stessa persona, quella dalla donna viola e quella dal cardigan giallo? Forse l’una si comporta come vorrebbe comportarsi l’altra? Tutte le risposte sono possibili in questo romanzo decisamente notevole, che dice o suggerisce di più di quanto non appaia e per il quale la giovane scrittrice ha vinto nel 2019 il prestigioso premio Akutagawa.

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