Voci da mondi diversi. Giappone
cento sfumature di giallo
in altre lingue
Keigo Higashino, “Newcomer”
Ed. Little Brown, pagg. 352, Euro
5,49 formato kindle
Si riconosce fin dalle prime righe, un ‘mystery’ di Keigo Higashino. È
un romanzo con delitto giapponese. Cioè, non è un thriller, non crea
un’atmosfera di suspense ricca di paura, non comunica nessun brivido. È un
romanzo sottile e raffinato che procede a passo lento, cercando di far
combaciare, una dopo l’altra, le tessere di un puzzle. È come prendere in mano
ogni minuscola tessera rigirandola tra le dita, chiedendosi da che parte si
debba guardare e dove mai debba essere inserita. Così, episodio, dopo episodio,
il romanzo “Newcomer” che lascia un poco sconcertati, all’inizio, perché sembra
che non ci sia nesso tra un capitolo e l’altro. Finché non ci accorgiamo che un
disegno a penna fina si è delineato sotto i nostri occhi. E lo ammiriamo.
Il protagonista è l’ispettore
Kaga, trasferito nel distretto di Nihonbashi di Tokyo- è sprecato per questo
posto, dice qualcuno. E il titolo, “Newcomer”, il nuovo arrivato, si riferisce
a lui, tanto per incominciare. Oltre che ad altri, come scopriremo. Alla
vittima, per esempio, la quarantacinquenne Mineko Mitsui che si era trasferita
da poco in un appartamento di Nihonbashi. L’aveva trovata un’amica, morta
strangolata. Se l’amica non avesse spostato di mezz’ora l’appuntamento che
aveva con lei, forse Mineko Mitsui non sarebbe stata uccisa. A poco a poco
impariamo ad apprezzare lo stile di scrittura di Keigo Higashino e il metodo di
indagine di Kaga- sono tutt’uno. Kaga entra in tutti i negozietti del quartiere
e scopre un piccolo mistero da risolvere in ognuno- che cosa hanno a che fare
con la donna che è morta? L’orologiaio, il venditore di cracker di riso, il
negozietto di giocattoli, il caffè con la cameriera incinta- è un giro
affascinante che facciamo con Kaga, dimenticandoci anche quale sia lo scopo di
questi incontri, sorridendo di simpatia nei confronti di Kaga, il nuovo venuto
che porta sempre un sacchettino di delizie da offrire alla persona che deve
‘interrogare’, sempre con garbo e umanità e quella curiosità che è empatia.
Quando arriviamo alla soluzione (inaspettata), il quadro è completo. E
ci piace.
Un giallo elegante. Un classico
giallo ‘inglese’, verrebbe da dire.
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