Voci da mondi diversi. Stati Uniti d'America
romanzo 'romanzo'
Scott Spencer, “Una nave di carta”
Ed. Sellerio, trad. Luca Briasco,
pagg. 487, Euro 17,00
Quante probabilità ci sono, che una nave di carta si impregni di acqua e
vada a fondo nel giro di pochi minuti? Lo sappiamo, la risposta non è un
generico ‘molte’, piuttosto è una sicurezza assoluta. Così è per la storia
d’amore nel romanzo di Scott Spencer, un’altra storia tragica dopo quella di
“Un amore senza fine”, anche se noi vorremmo che terminasse in maniera diversa
e continuiamo a sperarlo contro ogni speranza- sono troppi i segnali che
annunciano un naufragio.
Lui: Daniel Emerson, avvocato bianco non ancora quarantenne. Aveva uno
studio a New York, ma è tornato a vivere nella cittadina dove è nato e
cresciuto dopo aver subito un attacco da parte di clienti neri non soddisfatti.
La sua compagna, Kate, è una scrittrice e madre single- forse Daniel ama di più
la piccola Ruby di quanto non ami Kate.
Lei: Iris, nera, molto bella, frequenta un dottorato nel college della
piccola città, è sposata con Hampton, consulente finanziario che appartiene ad
una ricca famiglia di colore ed esercita a New York. Hanno un bambino,
amichetto del cuore di Ruby, sua compagna di asilo. E’ all’asilo che Daniel
incontra Iris e se ne innamora.
Galeotta: una furibonda tempesta di neve fuori stagione (è solo ottobre)
che mette in ginocchio la cittadina, facendo saltare la luce nelle case, abbattendo
alberi, rendendo impraticabili le strade. E Daniel, la cui abitazione è a
qualche chilometro di distanza, resta ‘prigioniero’ (felice) in casa di Iris
dove Ruby era andata a giocare.
Sullo sfondo: come un cortometraggio cinematografico scorrono le notizie
del processo contro O.J. Simpson, quello che fu definito ‘il processo del
secolo’, importantissimo per definire l’anno in cui si svolge l’azione
(1994-1995) e l’intera atmosfera del romanzo stesso. Il processo contro l’ex
giocatore di football e attore (nero) accusato di aver ucciso la moglie
(bianca) si trasformò in un atto di accusa contro i neri in quanto tali dal
momento in cui la difesa introdusse l’elemento della discriminazione razziale
provando che alcuni capi di accusa erano stati fabbricati ad arte. Kate non ha
dubbi sulla colpevolezza di O.J.. Daniel la mette in ‘forse’, propende per
l’innocenza di O.J., e non solamente perché è innamorato di Iris. Nonostante la
brutta esperienza a New York, Daniel ha sempre avuto simpatia per i neri, gli
piace la loro musica, gli piace il loro senso della famiglia, il loro calore
umano- avrebbe voluto essere uno di loro (e qui ci sarebbe da scavare,
approfondendo il senso di colpa per il passato schiavista dell’America).
O.J.Simpson |
Due coppie, un marito geloso, una compagna/moglie gelosa, due bambini,
il contrasto nero-bianco: ci può essere una fine diversa da un tragico
naufragio, dunque? E ci si aggiunge anche il destino, che è cieco come la ragazza
che ha una relazione con un possidente (sposato) che sembra uscito da un libro
di Faulkner- un’altra delle tante storie di amore e tradimento che fanno da
controcanto a quella principale- e che
per ben due volte si serve di incidenti, del tutto casuali, per far precipitare
la situazione.
“I neri e i bianchi non vanno d’accordo” dice Kate. “Sono successe troppe
cose. È andato tutto in malora. Se qualcosa non inizia con il piede giusto,
come può finire bene?”
“Una nave di carta” è un romanzo “romanzo”, appassionante e
coinvolgente. Scott Spencer scrive meravigliosamente bene, anche i suoi
dialoghi suonano spontanei- se poi la trama è un po’ melodrammatica, se i
personaggi sono in ‘bianco e nero’ (al di là del gioco di parole), se i
sentimenti a volte sembrano esagerati, ebbene, anche queste sono le caratteristiche
del romanzo-romanzo. Quello che importa è che Scott Spencer riesce a farci
immedesimare nell’ossessione amorosa di Daniel (il personaggio più riuscito,
che ci ispira simpatia con il suo bisogno d’amore e la sua capacità di darne) e
nella possessività gelosa di Hampton con cui, tuttavia, non riusciamo a non
simpatizzare. Più pallide le figure femminili e interessante, invece,
l’espediente di una seconda narrativa che anticipa quanto accadrà- e ce ne
rendiamo conto quando questa si riunisce alla prima narrativa e ci troviamo a
rileggere le stesse identiche pagine che avevamo già letto.
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la recensione sarà pubblicata su www.stradanove.it
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