Voci da mondi diversi. Francia
cento sfumature di giallo
Michel Bussi, “La doppia madre”
Ed. e/o, trad. A. Bracci Testasecca,
pagg. 416, Euro 15,90
Due madri. Anzi, a dire il vero, più di due madri in questo nuovo
romanzo di Michel Bussi che sembra ruotare intorno al tema della maternità,
coinvolgendo tutti i personaggi femminili- l’ispettrice Marianne Augresse che
sente ticchettare l’orologio biologico e vuole disperatamente trovare un uomo
che la metta incinta, la sua amica Angélique che le confida di non poter più
avere bambini dopo un incidente che le ha causato un aborto, e poi le due madri
del piccolo Malone (e diventeranno poi tre, alla fine). Malone va dicendo che
la mamma con cui sta, quella che gli fa le coccole e lo porta all’asilo, che
lui chiama ‘mamma-da’ (forse sarebbe stato meglio lasciare il francese
‘maman-da’ per l’assonanza con il nome della donna, Amanda), non è la sua vera
mamma. Ma chi crede a un bambino di tre anni? Dice tante cose che sembrano le
storie che i bambini si inventano, Malone. Parla di una casa affacciata sul
mare, di un castello, di un razzo, di orchi. Dice che il suo peluche Guti (sembra
un topo, che animale è mai?) gli racconta le storie e sembra sicuro di quello
che dice. Soltanto lo psicologo scolastico Vasil gli crede, guarda i suoi
disegni con occhio attento e prende l’iniziativa di andare a denunciare il caso
alla polizia. Gli succede come a Malone: nessuno gli presta orecchio, Marianne
Augresse e il suo vice (un gran bell’uomo, in apparenza marito e padre
perfetto, finché si scopre che non è così, toccando il tasto dolente
dell’assenza dei padri nelle famiglie) sono impegnati nella ‘caccia al ladro’.
scena dall'adattamento televisivo del libro |
Una
banda di tre ladri ha fatto un colpo grosso svaligiando negozi di articoli di
lusso griffati a Le Havre. Nell’inseguimento due sono morti, un uomo e una
donna, come Bonnie e Clyde, uno è rimasto gravemente ferito ma è riuscito a
fuggire e la refurtiva è letteralmente scomparsa. C’era una quarta persona
coinvolta? Come hanno fatto?
I filoni sembrano essere due, indipendenti l’uno dall’altro, ed è chiaro
che il pericolo per Malone contro cui lo psicologo mette in guardia viene
sottovalutato. Finché di Vasil resta solo un corpo carbonizzato.
Il thriller di Michel Bussi ha un altro pregio, oltre ad essere una
piacevolissima lettura: c’è un lieto fine, una volta tanto. Anzi un doppio
lieto fine inaspettato, a sorpresa.
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