domenica 25 novembre 2018

Len Deighton, “SS-GB. I nazisti occupano Londra” ed. 2018


                        Voci da mondi diversi. Gran Bretagna e Irlanda
   distopia
 seconda guerra mondiale

Len Deighton, “SS-GB. I nazisti occupano Londra”
Ed. Sellerio, trad. Simona Fefé, pagg. 495, Euro 15,00

      Londra 1941. L’esito della battaglia d’Inghilterra dell’anno precedente non è stato favorevole agli inglesi. Hanno vinto i nazisti annientando la forza aerea britannica e sono riusciti in qualcosa di impensabile: hanno invaso l’Inghilterra.
Churchill è morto. Il Re è prigioniero nella Torre, i fantasmi dei principini morti tra quelle mura aleggiano nell’aria. Londra è soffocata sotto una coltre grigia. Grigia l’aria per lo smog, per la polvere delle macerie. Grigio l’umore degli abitanti in coda per procurarsi cibo e vestiti. Si sente la paura serpeggiare, si vedono occhi sfuggenti, si percepisce un senso di all’erta: i delatori possono essere i tuoi vicini di casa, gli stivali della Gestapo possono risuonare sulle scale per venire a prendere te.
     Un antiquario viene ritrovato morto nella sua casa. Indossava il cappotto- perché la casa era fredda o perché era appena rientrato e aveva trovato l’assassino ad aspettarlo? Strane ustioni sulle sue braccia: con leggerezza e un macabro senso dell’humour qualcuno suggerisce se le sia procurate esponendosi troppo a lungo ad una lampada abbronzante.

      Questo è l’inizio del libro di Len Deighton, romanzo distopico che ricorda- prospettando una realtà alternativa meno estrema- “La svastica sul sole” di Philip Dick. Len Deighton sceglie una trama di indagine poliziesca per farci immaginare le conseguenze della vittoria di Hitler che ha mantenuto l’alleanza con i Russi mentre Roosevelt non ha ancora preso la decisione di entrare in guerra. La trama ‘gialla’ vira presto verso una storia di spionaggio di cui è facile capire le implicazioni quando (molto presto) si scopre che le scottature sulle braccia del morto sono dovute ad esposizione a radiazioni e viene anche svelata la vera identità della vittima.
    Due poliziotti indagano, una coppia simile eppure diversa dalle coppie fissate dal modello Holmes-Watson. Il soprintendente Douglas Archer è giovane, ha appena perso la moglie durante un bombardamento, è un antinazista che cerca di lavorare nell’ombra anche se è spesso sollecitato ad unirsi alla Resistenza- troppo rischioso, avendo anche la responsabilità di un bambino. Harry Woods è il suo doppio più anziano, meno istruito, più intuitivo e istintivo. Tra di loro c’è un legame più vicino a quello che c’è tra padre e figlio che tra colleghi. L’assoluta mancanza di diplomazia di Harry è un problema nei rapporti giornalieri con i superiori tedeschi- c’è un limite alla loro tolleranza e Harry ne pagherà le conseguenze.

     Di chi fidarsi in un paese occupato? Come interpretare correttamente le profferte amichevoli dei nazisti? Il romanzo di Leighton procede tra rivelazioni e colpi di scena- c’è qualcosa top secret che riguarda l’arma segreta che è ancora in fase di studio, di cui si vocifera che avrebbe un potere altamente distruttivo, al di là di ogni possibile immaginazione. Dove sono finiti i calcoli che lo pseudo-antiquario doveva avere con sé? Potrebbero servire come merce di scambio per la vita del Re? Ma, se da una parte i tedeschi sarebbero ben felici di sbarazzarsi di questo ingombrante prigioniero, d’altra parte è anche vero che sarebbe un altrettanto ingombrante ospite oltreoceano, in quelle che una volta erano le colonie della Corona. E così il Re diventa una figura patetica, simbolo di un mondo che sta per scomparire se non è già scomparso.
      Per Len Deighton la trama è la parte più importante del suo libro, i personaggi lo sono meno, sono monodimensionali, soprattutto quello femminile della giornalista americana che avrebbe meritato un maggiore approfondimento. La spy-story, invece, è originale e convincente, così come lo è l’atmosfera buia del romanzo.

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