Voci da mondi diversi: Gran Bretagna e Irlanda
saga
FRESCO DI LETTURA
Elizabeth Jane Howard, “Tutto cambia: la saga dei Cazalet. 5”
Ed. Fazi, trad. M. Francescon,
pagg. 610, Euro 17,00
E’ uscito da qualche mese, “Tutto cambia”,
quinto e ultimo volume della saga dei Cazalet di Elizabeth Jane Howard, e io lo
leggo in ritardo, forse perché inconsciamente so che, una volta letto, dovrò
dire addio ai Cazalet e archiviarli nel ricordo.
Sono gli anni ‘50. La morte della Duchessa
sembra mettere in moto una serie di cambiamenti, di piccole catastrofi nella
vita dei Cazalet. La Duchessa ha vissuto il suo tempo ed è quello che sta
sgocciolando verso la fine. Il tempo delle classi sociali, della servitù, del
cambio di abiti per l’ora di cena, dello spendere a profusione senza chiedersi
da dove vengano i soldi, senza neppure sapere che cosa sia un budget. I tre
fratelli Cazalet, Hugo (rimasto vedovo ma felicemente risposato), il donnaiolo
Edward (ha divorziato da Villy e ha sposato l’amante Diana da cui ha già avuto
dei figli), l’artista Rupert (ha ritrovato piena armonia coniugale con Zoe dopo
la lunga assenza durante la guerra), non sono certamente all’altezza del padre
nella gestione dell’azienda importatrice e venditrice di legno. Hugo è troppo
conservatore e non vuole sentir parlare di modifiche, Edward è troppo preso da
problemi di famiglia, Rupert ha la testa nelle nuvole e Teddy, figlio di
Edward, è distratto dalle donne ed incompetente. Si arriva alla bancarotta, con
reazioni diverse dai vari membri della famiglia.
I bambini del primo libro, “Gli anni della leggerezza”, sono ormai tutti
grandi, Louise ha divorziato e ha una relazione con un uomo sposato, Polly e
Clara si confrontano con la realtà di dover conciliare le ambizioni personali e i problemi di gestire la
famiglia. La dolce Rachel, sempre al servizio di tutti, resta sola senza il
conforto dell’amica Sid, proprio ora che, con la morte della Duchessa, sarebbe
stata più libera. E in più dovrà lasciare Home Place, inghiottita nel baratro
dei debiti dell’azienda.
Facciamo un poco di fatica a riprendere il
filo del racconto. Si sono aggiunti nuovi personaggi, altri bambini sono nati a
Polly e a Clary e a Hugh, acquistano maggior risalto membri della famiglia che
erano stati trascurati- Roland, il figlio più giovane di Edward e Villy che ha
sofferto per il divorzio dei genitori, Simon che scopre di essere gay, Neville
che si innamora della sorellastra. Elizabeth Jane Howard è sempre
straordinariamente brava nel far vivere i suoi personaggi sulla carta, nel costruire
gli ambienti davanti ai nostri occhi, nel trasmetterci le atmosfere, le
correnti di affetti, gelosie, scoramenti, dolore. E tuttavia avvertiamo anche
una certa stanchezza nel tono narrativo, oppure, più semplicemente, siamo
stanchi di leggere dell’ordinaria vita degli straordinari Cazalet, manca la
tensione dei primi volumi, quando, con Clary, eravamo in ansia per Rupert,
Edward si destreggiava tra moglie e amante (tutto cambia e cambia anche Diana
che, da focosa amante, si trasforma in una volgare arpia che non si rassegna
all’impoverimento del marito), Hugh soffriva nel vedere la moglie spegnersi tra
i dolori e Rachel nascondeva a tutti il suo amore per Sid. Si è affievolita la
nostra curiosità.
Il libro che era iniziato con una morte
termina con un’altra morte, se così si può dire, quella di Home Place, la casa
amata da tutti, il centro della vita famigliare, il cuore dei ricordi. I
Cazalet si riuniscono tutti per l’ultima volta a Home Place per festeggiare il
Natale e ognuno di loro sceglie qualcosa da portarsi via, un frammento di un
passato che non esiste più. La casa, rimasta spoglia, è la più bella metafora
per il cambiamento dei tempi, per il girare della ruota della fortuna.
Dopo quasi 3000 pagine, diciamo addio ai Cazalet. Di certo nessun altro
scrittore ha saputo tenere avvinti i lettori così a lungo ad una storia di
famiglia. E aspettiamo di dare un volto ai personaggi che abbiamo amato con la
nuova serie televisiva, dopo quella del 2001.
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