Diaspora
romanzo di formazione
FRESCO DI LETTURA
Simone Somekh, “Grandangolo”
Ed. Giuntina, pagg. 174, Euro
15,00
Da Brighton, vicino a Boston, a Manama nel
Bahrain e poi a Tel Aviv, passando da New York e la Florida: questo il viaggio
di Ezra Kramer per entrare nell’età adulta, per conoscere se stesso. Con al
collo una Nikon, l’occhio sull’obiettivo, la mente che rincorre immagini
folgoranti. Di certo un viaggio diverso dal grand
tour tradizionale, ma è anche diverso il protagonista, un ragazzo ebreo
cresciuto in una famiglia ultraortodossa, tra innumerevoli restrizioni. Quello
che più gli pesa, a Ezra Kramer, non è l’obbedienza alle leggi bibliche. Che
queste siano immutabili è qualcosa che può accettare. Gli pesa, invece,
l’osservanza rigida delle usanze che si sono trasformate in leggi. Perché non
si può prendere in considerazione che le usanze possano cambiare con il
cambiare dei tempi e delle circostanze?
Ezra è un ribelle, anche se non fa niente
di male, se si considerano le sue trasgressioni da un altro punto di vista. Si
è fatto espellere da scuola perché ha fotografato una ragazza. E non pensiamo a
foto audaci, no, è che il mondo femminile è un mondo a parte in una comunità
ortodossa. Quando la zia riesce a farlo iscrivere in una scuola ebraica
ortodossa moderna, la domanda più frequente dei nuovi compagni sarà, ‘è vero
che le donne della tua comunità sono segregate?’, mentre l’amico Carmi gli
chiederà curioso se le ragazze della nuova scuola hanno veramente le ginocchia
scoperte, che per lui significa un invito al sesso prematrimoniale.
Ezra si
sente soffocare nell’ambiente della comunità ultraortodossa, gli sembra che la
rigida osservanza sia un ostacolo ad una piena umanità, una barriera che gli
impedisce di realizzarsi intellettualmente e sentimentalmente. La disobbedienza
diventa d’obbligo se deve scegliere tra andare a studiare in una yeshiva in Israele,
come desidera suo padre, o frequentare l’università a New York, dove è ammesso
senza sforzo. Finirà poi per abbandonare gli studi e seguire la sua
inclinazione più forte- fare il fotografo.
Ci sono una serie di tappe, nel ‘viaggio’
di Ezra Kramer- la vita a casa, l’università, la fotografia con nuovi incontri
e nuove sfide. Ezra si confronta con un mondo diverso e libero. Non è facile,
per un ebreo ‘basso e brutto’ come lui, imporre una nuova maniera di
fotografare modelle e vestiti per una rivista di moda. E’ sempre un estraneo
che guarda con il terzo occhio della macchina fotografica, e lo è ancora di più
quando un gruppo inviato dalla rivista per cui lavora ottiene- unici
giornalisti- il visto per un servizio di moda in Bahrain, con una modella araba
che indosserà dei capi che sono una ‘rivisitazione’ dell’hijab che copre le
donne musulmane.
Ezra si sente strano a Manama. Si sente inquieto. Per la prima
volta si trova in un luogo dove il suo essere ebreo è un pericolo. Forse è
proprio quello che lo spinge a tornare indietro, a ripensare, a indagare su se
stesso per capire chi sia, come se rivolgesse l’obiettivo verso se stesso. Ed è
così che prende un aereo per Tel Aviv- adesso la decisione è la sua, non
imposta dal padre.
Il giovanissimo Simone Somekh (è nato nel 1994) ha scritto un originale
romanzo di formazione- il titolo e il lavoro-passione del giovane Ezra sono una
chiave d’interpretazione del romanzo: è necessario un obiettivo grandangolare
per inquadrare il mondo, non è possibile limitarsi alla visione ristretta e limitante
come è quella di una comunità chiusa al nuovo e al diverso. Poco importa se la
religione di questa comunità sia quella degli ultraortodossi di Brighton o
quella dei sunniti in Bahrain. La ribellione della Primavera Araba dei giovani
di Manama è la stessa di Ezra.
Oppure l’obiettivo grandangolare può avere un
significato del tutto opposto, come dice Ezra alla madre, la prima volta che si
parlano dopo un lungo periodo di silenzio: ‘Vi siete preoccupati così tanto di
far combaciare tutti i pezzi che avete perso di vista i più importanti.
Volevate una comunità e vi siete lasciati scappare la famiglia. Volevate Dio e
vi siete dimenticati degli uomini. A volte penso che abbiate guardato alla
realtà attraverso un grandangolo: pur di allargare gli orizzonti, avete
permesso che la vista degli oggetti in primo piano venisse deformata.”
per contattarmi: picconem@yahoo.com
Nessun commento:
Posta un commento