Casa Nostra. Qui Italia
romanzo storico
FRESCO DI LETTURA
Carla Maria Russo,
“Le nemiche”
Ed. Piemme, pagg. 353, Euro 15,73
Belle lo erano entrambe, Isabella d’Este Gonzaga e Lucrezia Borgia d’Este. Basta guardare i loro ritratti, pur concedendo
che i pittori le abbiano volute dipingere al meglio. Forse più leggiadra
Lucrezia, con quegli ariosi riccioli biondi, un poco più paffuta Isabella. Ma,
d’altra parte, quando giunse a Ferrara come sposa di Alfonso d’Este, Lucrezia
aveva solo ventidue anni e aveva avuto un solo figlio, mentre Isabella era
incinta del quinto ed era di qualche anno più vecchia di lei. E però il passato
delle due giovani donne era ben diverso- Isabella con un marito, Francesco
Gonzaga, di cui era molto innamorata ad onta del fatto che lui fosse un
donnaiolo impenitente, mentre Lucrezia era stata usata come pedina nel gioco
matrimoniale dei potenti ed era stata sposata due volte. Quando era ancora
quasi una bambina le avevano dato come marito Giovanni Sforza e poi, dopo
l’annullamento di questo primo matrimonio, aveva sposato Alfonso d’Aragona,
figlio illegittimo del re di Napoli, proprio come lei, Lucrezia era figlia
illegittima di Papa Alessandro Borgia.
Lucrezia si era innamorata di Alfonso e
suo fratello Cesare Borgia, detto il Valentino, lo aveva tolto di mezzo perché
era d’intralcio nelle sue ambizioni politiche. Lucrezia non aveva fatto a tempo
ad asciugarsi le lacrime per questo lutto che si era trovata promessa sposa ad
un altro Alfonso per il quale doveva abbandonare Roma e il bambino che aveva
avuto da Alfonso d’Aragona. Era una Borgia, Lucrezia, sapeva che la sua vita
non era sua, che doveva affrontare a testa alta le difficoltà di un nuovo
marito recalcitrante, di una cognata gelosa di lei che la insultava chiamandola
‘figlia di una tenutaria di bordello’, di una corte che lesinava sulle spese
nonostante la splendida dote che lei avrebbe portato. Lucrezia sapeva che
avrebbe dovuto cavalcare la fortuna finché avesse potuto contare sull’appoggio
del padre e del fratello, perché dopo, in questa Italia contesa da forze
straniere, divisa all’interno in piccoli regni e ducati con alleanze mobili,
chissà…
Lucrezia |
Isabella |
Isabella e Lucrezia sono le due
protagoniste del nuovo romanzo di Carla Maria Russo, “Le nemiche”, che si
svolge in un arco di tempo breve, dal 1501- quando Lucrezia arriva nelle nebbie
di Ferrara con la sua numerosa scorta (deve pur mostrare a tutti che lei è
figlia di un Papa, che lei è una Borgia)- al 1508, poco dopo la morte del
Valentino, con un paio di capitoli che seguono la sorte di uno dei personaggi
più drammatici, Giulio d’Este, uno dei tanti figli illegittimi che popolano
queste pagine, rinchiuso per ben 53 anni in una cella per aver avuto l’ardire
di ‘rubare’ al fratello cardinale la donna di cui questi si era invaghito.
“Le nemiche”, con queste due
donne al centro della nostra attenzione invece di una sola ‘regina’ del
palcoscenico come nei precedenti libri di Carla Maria Russo, è un romanzo più
femminile, meno guerriero degli altri. Ci sono, sì, guerre e contese, c’è
l’avanzata inesorabile di Cesare Borgia che conquista Urbino e costringe alla
fuga il duca di Montefeltro (dopo che questi aveva così generosamente ospitato
Lucrezia), ma restano sullo sfondo. Prevalgono gli amori e le gelosie, le
storie di amori che devono nascondersi (quello di Giulio d’Este e la bella
quindicenne Angela Borgia) e di tradimenti che è meglio restino segreti (Lucrezia
non poteva escogitare una migliore vendetta su Isabella che quella di rubarle
il marito), di gelosie che si trasformano in atti di violenza incredibile e di
altre soffocate per ragion di stato, di pettegolezzi da donne e di descrizioni
di abiti e acconciature.
Il mondo delle donne è sempre in primo piano-
non è sempre e soltanto fatto di futilità e sentimenti, Isabella ama
circondarsi di artisti e letterati e Lucrezia imparerà a rivaleggiare con lei-,
e la raffinatezza femminile si contrappone alla durezza degli uomini che troppo
spesso usano il potere e la forza anche per impadronirsi dei cuori delle donne.
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