Voci da mondi diversi. Penisola iberica
cento sfumature di giallo
il libro ritrovato
José Carlos Somoza, "La caverna delle idee"
Diciamo subito che il libro
"La caverna delle idee", dello scrittore cubano José Carlos Somoza è
un thriller filosofico strepitosamente intelligente, stimolante e coinvolgente.
Anzi, "pericolosamente" coinvolgente. Una nota nella prima pagina ci
avvisa che stiamo leggendo la traduzione di un antico testo, già curato da un
altro studioso, Montalo. La vicenda inizia con il ritrovamento del cadavere di
un giovane alunno dell' Accademia, la scuola diretta da Platone ad Atene. Altri
due suoi compagni faranno la stessa fine, prima che i due
"investigatori" riescano a scoprire chi e che cosa c' è dietro queste
morti. Non senza aver scoperto un' altra Atene, differente da quella ideale dei
filosofi, una città dove si celebrano oscuri riti di morte- o di amore
esasperato. Due investigatori diversissimi, secondo i canoni della letteratura
poliziesca: Eracle Pontor e Diagora. Grasso e basso il primo, magro e alto il
secondo. Uno è un Decifratore di Enigmi, abile nel penetrare il linguaggio
delle apparenze, e l' altro è un insegnante di filosofia. Ma non è necessario
sapere la filosofia per godere dello scontro continuo di idee fra i due nella
ricerca dell' assassino, in un brillante gioco di menti. Perché il filosofo
Diagora crede in verità assolute che non si possono vedere, mentre Eracle crede
solo nella realtà visibile, nei fatti oggettivi - "come sarebbe triste un
mondo pieno di persone come te!", gli dice Diagora.
Fra di loro un terzo
personaggio possente e ambiguo, Crantore che disprezza questa Atene fredda come
un cimitero, fatta di leggi vecchie come i suoi templi, e che crede solo nell'
istinto, nelle forze oscure dentro di noi.
L' anonimo traduttore ha continuato
ad appuntare le sue note a pièpagina, facendo osservazioni stilistiche,
sottolineando l' uso dell' eidesis, ovvero la tecnica per trasmettere
messaggi in chiave. Qual è la chiave del testo che sta traducendo? L' ha
scoperta il curatore Montalo, ed è per questo che è diventato pazzo? Le note
cambiano impercettibilmente, si infittiscono, assumono un carattere sempre più
personale, finché il Traduttore crede di riconoscere se stesso nel testo che
sta traducendo, pensa addirittura che certe frasi siano rivolte a lui. Ad un certo
punto c' è una svolta drammatica nelle note,
e queste diventano tutta un' altra storia che si svolge parallelamente a
quella della Grecia classica ma in un altro tempo. Il Traduttore è imprigionato
in una cella, obbligato ad andare avanti nel suo lavoro - da chi? Diventerà pazzo anche lui? E quello che succede a lui non è il rischio di ogni traduttore
e di ogni lettore, di entrare nel testo, di pensare che quello che leggono è
stato scritto per loro, di immaginare ogni scena a modo loro? Come in un gioco
in cui le carte vengono continuamente rimescolate e distribuite, la storia
cambia e non smette di stuzzicarci fino alla fine, con l' invito ad uscire
dalla caverna delle ombre, a smettere di leggere e a vivere. Non prima di aver
letto, però, questo metathriller originale e straordinario.
la recensione e la seguente intervista sono state pubblicate su www.stradanove.net
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