Voci da mondi diversi. Gran Bretagna e Irlanda
cento sfumature di giallo
intervista
A Milano piove. Ma non sembra
importare ad Amanda Reynolds che è proprio come appare nelle foto, gioviale,
sorridente, luminosa. “E’ come essere in Inghilterra”, dice.
Iniziamo a parlare del suo libro.
“L’anno che è passato” è il suo primo romanzo. Come ha avuto inizio?
Come è iniziato nella Sua mente? Voleva semplicemente scrivere oppure Le è
venuto in mente l’argomento, la trama di cui parlare?
C’è stato un momento nella mia vita in cui
mi sono trovata in una situazione di incertezza- mia figlia era andata a vivere
per conto suo, come è giusto che sia, mio figlio era partito per l’università,
proprio come Fin nel romanzo. E’ stato un periodo in cui la mia vita come madre
stava cambiando in maniera drammatica. Ci sono molti libri che raccontano di
donne giovani ma non altrettanti su donne che hanno passato la vita a crescere
i figli, che si ritrovano sole, si sentono inutili e hanno bisogno di trovare
un nuovo scopo nella vita. E’ stato quello il punto da cui è iniziato il mio
romanzo.
Il genere che ha scelto si può definire come ‘thriller psicologico’ e
non è comune. Le interessa la psicologia? Il suo lavoro precedente aveva
qualcosa a che fare con la psicologia?
Sì, ho lavorato per un po’ io stessa come consigliera e mi interessava
soprattutto il funzionamento della memoria. Pensiamo di ricordare nello stesso
modo cose che abbiamo condiviso, ma ogni ricordo è un’interpretazione di quello
che è accaduto. Non ho incominciato intenzionalmente a scrivere un thriller
psicologico, piuttosto scrivevo su di una persona che ha perso la memoria e per
caso il libro si è trasformato in un thriller psicologico.
Il punto iniziale del libro è un incidente e una perdita parziale di
memoria. Mentre Jo ricostruisce l’ultimo anno pezzo dopo pezzo, scopre che non
è la persona che crede di essere. Ci vuole uno shock per obbligarci a fermare
la nostra routine quotidiana e farci vedere noi stessi da un altro punto di
vista?
Penso che ci siano parecchi momenti di
epifania nella vita. Il fatto che i figli avessero iniziato la loro propria
vita mi ha fatto pensare: volevo qualcosa di positivo per la mia vita. A
qualunque età le donne hanno delle opportunità, e scrivere è qualcosa che puoi
fare sempre. E tuttavia non avrei scritto questo libro se fossi stata più
giovane- mi serviva un grosso scossone come è capitato a Joanne.
Jo sembra essere piuttosto confusa riguardo ai suoi bisogni emotivi e
sessuali. E’ questa forse la conseguenza di un matrimonio giovanile in cui il
marito ha avuto il ruolo del Pigmalione?
Interessante, la sua domanda. Sì,
definitivamente sì, Rob aveva il ruolo del Pigmalione. Joanne è affettuosa ed
amabile ma sente di appartenere a Rob, di essere per lui l’incarnazione della
vita perfetta, e tuttavia questo è un ruolo difficile da vivere. Jo è sempre
controllata da Rob, le ci vuole tempo per ribellarsi ma poi, quando incomincia
e si guarda indietro, si rende conto fino a che punto lei sia stata manovrata
da lui nel prendere qualunque decisione.
Ho pensato che, tutto sommato, nessuno dei personaggi fosse ‘buono’, né
il marito, né la moglie, né i figli. E’ grigio il colore della vita? Ognuno di
noi ha un lato oscuro?
Sì, penso che sia importante che per lo
scrittore non ci siano dei ‘buoni’ e dei ‘cattivi’ ma che i personaggi abbiano
una tonalità ‘grigia’, come dice Lei. E i personaggi fanno spesso cose che non
ci piacciono, ma si sa, quella è la vita, tutti facciamo degli errori. Volevo
delle persone con dei conflitti e a volte mi sono trovata a parteggiare per Rob
e altre volte per Jo.
Mi ha intrigato la costruzione dei due filoni temporali. E’ stato
difficile coordinarli? Come ci è riuscita?
Ho strapazzato il mio cervello. Avevo il
terrore che qualcosa fosse sbagliato, andavo avanti e indietro a controllare
quello che avevo scritto. Mentre scrivi pensi che vada tutto bene, poi ci
ripensi e ti vengono dubbi. No, non facevo nessuno schema, scrivevo i capitoli
uno dopo l’altro, quelli ‘prima’ della caduta e quelli ‘dopo’, e continuavo a
controllare.
Quale sarà la trama del suo prossimo romanzo?
Il mio nuovo romanzo sarà pubblicato l’anno prossimo in Inghilterra. Ed
è un altro thriller psicologico. Parla di qualcuno che viene accusato di
qualcosa di terribile e tocca al lettore cercare di capire se sia colpevole o
no, quale dei due personaggi che raccontano la storia stia mentendo.
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