Voci da mondi diversi. Stati Uniti d'America
FRESCO DI LETTURA
Nickolas Butler, “Il cuore degli uomini”
Ed. Marsilio, trad. Claudia
Durastanti, pagg. 405, Euro 16,15
La vita, vista da una prospettiva
singolare- un campo scout nel Wisconsin. L’America, vista da un campo scout
nel Wisconsin dove, a distanza di anni, passano una settimana dapprima Nelson e
Jonathan, i due protagonisti principali del nuovo romanzo di Nickolas Butler,
poi il figlio di Jonathan e, dopo quasi un altro ventennio, il nipote di
Jonathan.
Nella prima parte del libro è l’estate del 1962 e Nelson, tredici anni,
ha il compito di suonare la tromba del risveglio mattutino. Suona una vecchia tromba
appartenuta a suo nonno, nel campo Nelson è soprannominato “il Trombettiere”
con scherno, dorme in una tenda da solo perché è emarginato, non ha amici,
perfino suo padre lo tratta in maniera burbera e con dubbio affetto. Nelson
crede nei valori dello scoutismo, nell’onestà e nell’onore, nella lealtà e
nella sincerità, in un comportamento corretto e a servizio degli altri. “Estote
parati” è il motto degli scout, ‘siate pronti’, sempre, ad affrontare le
difficoltà della vita. C’è un solo ragazzo un poco più grande di lui, Jonathan,
che sembra essergli amico nel campo. Jonathan era stato anche l’unico a farsi
vivo all’invito per la sua festa di compleanno- uno dei flash che illuminano la
vita quotidiana di Nelson, con una madre molto amata e un padre che finirà per
abbandonare la famiglia.
Nel 1996 Jonathan accompagna il figlio
sedicenne Trevor al campo. Lungo la strada incontreranno Nelson- che vita
diversa hanno avuto, Jonathan e Nelson. Uno si è arricchito, si è sposato, ha
avuto un figlio e tradisce la moglie. L’altro ha scelto la carriera militare,
ha combattuto in Vietnam, è un eroe di guerra, non si è mai sposato. Il giovane
Trevor, con il suo limpido sguardo sul mondo, l’amore fresco per la sua
coetanea Rachel, la sua adesione agli ideali dello scoutismo, dovrebbe essere
figlio di Nelson e non di Jonathan che fa di tutto per infrangere la visione
luminosa che Trevor ha del mondo.
Nel 2019 è Rachel ad accompagnare al campo
scout il figlio adolescente Thomas, recalcitrante e cellulare-dipendente. Trevor
è morto a venticinque anni. Una beffa del destino, morire fuori da un cinema,
ucciso da un ubriacone molesto, dopo essere uscito indenne dalla guerra in
Afghanistan e in Iraq.
Un episodio centrale significativo e
drammatico segna ognuno dei tre filoni temporali. Succede qualcosa che cambia
radicalmente la vita dei protagonisti, che li tempra, che rischia di spezzarli
rivelando loro la presenza del Male laddove pensavano di trovare solo il Bene.
Succede qualcosa a Nelson, e poi a Trevor (la sua esperienza sembrerebbe
piacevole, ma lo è veramente?) e poi a Thomas.
Proviamo ad immaginare gli Stati Uniti come
un gigantesco campo scout. Lord Baden-Powell, il fondatore del movimento scout
che si è diffuso ovunque, era inglese ma gli americani sembrano essersi
identificati pienamente con lui e con i suoi insegnamenti- c’è qualcosa del
perfetto scout nelle prese di posizione americane in materia di politica
estera, nell’accorrere a ‘salvare’ i popoli soggetti a governi tirannici e
crudeli, nel voler sempre apparire (se non essere) i migliori. Il 1962 del
primo filone narrativo è l’era di Kennedy, dell’utopia di Camelot, del “non
chiedete che cosa l’America può fare per voi, chiedete che cosa potete fare voi
per il vostro paese.” E’ ancora l’età dell’innocenza in cui l’anziano capo
scout può cacciar via dal campo i responsabili di comportamenti indegni.
Poi si
guasta qualcosa. Clinton è presidente, dopo di lui sarà eletto Bush. L’amoralità
di Jonathan che ha affossato qualunque principio etico scout, gli incubi di
Nelson che rivive una guerra di cui non vuol parlare e l’amore sporcato dal
sesso a cui Trevor viene iniziato dal padre ci preparano al salto temporale
seguente in cui quello che succede al campo è di una gravità senza pari,
specchio della nuova realtà. E’ qualcosa che ci aspettiamo, che paventiamo, in
un’atmosfera che non ha più nulla di quella che dovrebbe essere, contaminata
dall’abuso delle nuove tecnologie e dalla mancanza di rispetto verso la natura.
La guerra, le guerre, rumoreggiano nel sottofondo. Guerre senza fine da
vent’anni. Uso delle armi nel quotidiano, per offesa e per difesa. Mancanza di
valori e di freni inibitori. Lo scoutismo è finito. Anche il modello americano
è scaduto.
Un
bellissimo libro- è solo un caso che “Il cuore degli uomini” appaia in libreria
il 23 febbraio, il giorno dopo l’anniversario della nascita di Lord
Baden-Powell, celebrato come “Thinking day”?
la recensione sarà pubblicata su www.stradanove.net
la recensione del romanzo precedente di Nickolas Butler, "Shotgun Lovesongs", è stata pubblicata sul blog in data 24-09-2014 con l'etichetta 'Voci da mondi diversi. Stati Uniti d'America'.
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