giovedì 8 dicembre 2016

Leif GW Persson, “Presunto terrorista” ed. 2016

                                                                    vento del Nord
      cento sfumature di giallo
      FRESCO DI LETTURA


Leif GW Persson, “Presunto terrorista”
Ed. Marsilio, trad. Margherita Podestà Heir, pagg. 642, Euro 16,58

   11 Maggio. Lisa Mattei, capo operativo dei servizi di sicurezza svedesi, ha programmato una giornata speciale per sé e per la sua bambina di 5 anni. Ella non andrà all’asilo, andrà invece con la sua mamma allo zoo, a vedere il risveglio degli orsi.
E invece non ci andrà affatto. Una volta di più Lisa Mattei deve rinunciare alla sua vita personale e alle tranquille gioie di famiglia. E’ convocata con urgenza dal nuovo direttore: dovrà prendere un aereo e, insieme ad un paio di colleghi scelti, andare in Inghilterra. Il collega inglese dell’Mi6 ha lanciato un allarme: un somalo residente in Svezia starebbe preparando un attentato ai danni della famiglia reale svedese durante la festa nazionale del 6 giugno, quando il re e la regina saranno sul podio a Skansen, con ministri e altri reali in prima fila davanti a loro e migliaia di persone con bandiere sventolanti subito dietro.
    Quanto tempo manca al 6 giugno? Meno di un mese. Pochissimo per raccogliere prove contro il presunto terrorista e fermarlo. Di certo Ella non vedrà gli orsi fino a giugno inoltrato, se tutto va bene.

    I romanzi di Leif Persson sono unici nel loro genere, perché, dopotutto, è lui ad essere unico con le sue qualifiche- professore di criminologia, consulente del Ministero di Giustizia e dei Servizi Segreti svedesi. Il lettore amante del brivido farebbe bene a scegliere un libro di qualche altro giallista, di quelli che annunciano notti insonni in copertina. La tensione del romanzo di Persson è nel colare inesorabile dei giorni, nell’implicazione della portata di quello che potrebbe succedere e delle sue conseguenze, nella frustrazione dei micro-fallimenti delle indagini, nell’ambiguità di alcuni personaggi- che cosa non dice l’inglese che manda messaggi con le sue stravaganti cravatte? e chi è la talpa che passa informazioni al somalo, il secondo caso di una spia in tutta la storia dei servizi segreti svedesi?
E poi lo stile narrativo di Persson ha la sua maniera di procedere con sistematicità e rigore logico, macina lento e macina bene, ogni dettaglio è approfondito, ogni tessera del puzzle finisce al posto giusto. Ammiriamo l’intelligenza delle trame di Persson. E l’ironia che alleggerisce il tutto. Si impara ad apprezzare l’ironia di Persson leggendo, uno dopo l’altro, i suoi libri. Non è un’ironia sfacciata, è secca e sottile come la polvere di ghiaccio, fa piegare gli angoli della bocca in un accenno di sorriso.

    Sono due i grandi temi che Persson affronta in “Presunto terrorista”- l’incubo degli attentati dopo l’11 settembre e il problema degli immigrati, da qualunque parte lo si voglia guardare. Abddo Khalid è già sospettato di essere stato la mente dietro ad un attentato compiuto allo stadio di Manchester. Perché studia all’Università di Manchester ed è un alunno brillante. E’ stato un alunno brillante pure in Svezia anche se poi ha scelto di fare l’elettricista (ha le giuste competenze per confezionare esplosivi). Appartiene ad una famiglia molto numerosa fuggita dalla Somalia una ventina di anni prima. Quando erano arrivati in Svezia erano in dieci, il capofamiglia, la sua vecchia madre, due mogli e sei figli. Si era aggiunta una terza moglie (più giovane delle figlie del padre di Abbdo) ed ora c’erano anche quattro bambini piccoli: se Abbdo avesse voluto caricare l’esplosivo su un passeggino e farlo spingere da una donna, non c’era che da scegliere. Vivono in una villetta isolata, in una cittadina ad un centinaio di chilometri da Stoccolma. Sembrano una famiglia perfetta e ben integrata, hanno la cittadinanza svedese, sono gran lavoratori, pregano cinque volte al giorno. I servizi segreti inglesi non possono aver sbagliato. Si tratta di incastrare Abddo, di giocare d’astuzia per far uscire la talpa allo scoperto, di vincere la corsa contro il tempo. E che ruolo ha la donna inglese più vecchia di Abddo e che è la sua amante? E’ una delle tante donne bianche che si sono convertite all’Islam per amore di un musulmano?
     A Skansen non succederà niente, ma…leggete il libro.




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