la Storia nel romanzo
il libro ritrovato
Juan Gabriel Vásquez, “Il rumore delle cose che
cadono”
Ed. Ponte alle Grazie, trad. Silvia Sichel, pagg. 282, Euro
16,80
A volte facciamo degli incontri che ci
cambiano la vita, si sa. Non sempre si tratta di incontri da cui nasce l’amore,
può capitare di conoscere una persona a cui saremo legati da profonda amicizia
o qualcuno che, con le sue idee e la sua personalità, ci aprirà nuovi mondi. O
qualcuno con cui il legame sarà più complesso e sfumato, qualcuno che ci
porterà a guardare la morte negli occhi. E’ il caso di Antonio Yammara, il
protagonista del bel nuovo romanzo dello scrittore colombiano Juan Gabriel Vásquez, “Il rumore delle cose che
cadono”, un libro che- come già “Storia segreta del Costaguana” e “Gli
informatori”- ne contiene un altro, con due storie allacciate casualmente e di
cui una, quella dell’io narrante Antonio, finisce per essere secondaria. Perché
Antonio, che appartiene alla generazione che è diventata grande nel decennio
più violento della storia della Colombia, cede il posto di protagonista a
Ricardo Laverde che aveva conosciuto in una sala da biliardo e che era stato
ucciso in strada una sera del 1996. Accanto a lui c’era Antonio che rimase
gravemente ferito, e non solo nel fisico. Antonio non riuscirà a superare il
trauma di quanto è accaduto, i rapporti con la compagna da cui ha avuto una
figlia ne saranno intaccati, lui continuerà a macerarsi nell’interrogativo
senza risposta sul ‘perché’, su chi fosse quel Ricardo Laverde di cui si sapeva
solo che aveva scontato quindici anni in prigione e che avrebbe dovuto
incontrare di nuovo, per la prima volta dopo tutto quel tempo, sua moglie. Che non
era mai arrivata, perché l’aereo su cui viaggiava si era schiantato contro le
montagne.
Il romanzo di Juan Gabriel Vásquez incomincia con una notizia strana, o insolita- a metà
del 2009 fu abbattuto il primo degli ippopotami scappato due anni prima da
quello che era stato il giardino zoologico di Pablo Escobar. Il lettore resta
sorpreso: che maniera è di iniziare un romanzo? Perché questa informazione?
Poco dopo il nome di Pablo Escobar riappare come mandante di una serie di
crimini che non sono omicidi comuni, azioni di banale violenza, no, piuttosto
‘magnicidi’ come ha imparato a definirli Antonio Yammara prendendo a prestito
il termine dalla stampa.
Negli anni ‘80 Pablo Escobar fu responsabile della
morte di uomini politici, ministri, giornalisti: sapremo poi che erano tutte
persone che lo intralciavano nel traffico di droga e il quartier generale di
Pablo Escobar era la Hacienda Nápoles, un luogo di cui si favoleggiava anche
per il fantastico zoo che Escobar vi aveva allestito. Antonio lo aveva visitato
trasgredendo all’ordine del padre. Molto, molto più tardi, dopo aver conosciuto
la figlia di Ricardo Laverde, saprà che anche lei ci era stata disobbedendo
alla madre. E in una maniera sottile e intrigante tutta la storia che
leggeremo, che è poi la storia di Ricardo Laverde che Antonio ricostruisce per
noi sentendola dalla figlia di Ricardo, ha a che fare con il narcotraffico. Con
gli inizi del commercio (le coltivazioni di marijuana) e il passaggio alla più
redditizia coca. A come fossero coinvolti i gringos
che erano arrivati in Colombia nei Corpi di Pace con ben altri intenti. A come
Ricardo Laverde fosse stato irretito dall’attrattiva del facile guadagno. E poi
l’arresto: chi aveva fatto la soffiata? “Erano degli innocenti”, dirà la
moglie, sottolineando la diversità di significato con l’aggiunta della
particella ‘degli’, perché non erano
innocenti.
Pablo Escobar |
Ci sono due storie d’amore ne “Il rumore delle cose che cadono”- quella
travagliata di Antonio che appartiene ai nostri giorni e quella di Ricardo
Laverde, romantica, avventurosa, tragica, che si svolge negli anni di perdita
dell’innocenza della Colombia e che finisce per essere una parte di storia
della Colombia stessa. E lo stile narrativo di Juan Gabriel Vásquez riesce ad essere nello stesso
tempo lineare e sontuoso, capace di risvegliare nei lettori i sentimenti dei
personaggi.
la recensione è stata pubblicata su www.stradanove.net
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