vento del Nord
cento sfumature di giallo
il libro ritrovato
Maj Sjöwall e Per Wahlöö, “Terroristi”
Ed. Sellerio, trad. Renato
Zatti, pagg. 561, Euro 15,00
Titolo originale: Terroristerna
Negli ultimi tempi, be’, no, da
sempre, per quanto io ricordi, le nazioni grandi e potenti del blocco
capitalista sono state guidate da uomini che, secondo le vigenti norme
giuridiche, sono puri criminali; uomini che, per avidità di potere e profitti
finanziari, guidano la gente in un pozzo di egoismo, di lassismo e in una forma
di pensiero basata completamente sul materialismo e sulla spietatezza nei
confronti del prossimo.
Decimo e ultimo romanzo della coppia Maj
Sjöwall e Per Wahlöö, i maestri riconosciuti del giallo svedese,
“Terroristi” è la degna conclusione della serie che ha per protagonista il
commissario Martin Beck, il più ‘selvaggio’, il più accanito e rabbioso dei
dieci. E’ come se gli autori avessero voluto far esplodere tutti insieme gli
ultimi razzi in uno spettacolo di fuochi d’artificio. E’ come se una
mitragliatrice fosse rivolta su una folla, sparando all’impazzata. Nel mirino
degli scrittori c’è il sistema giudiziario svedese, il corpo di polizia, il
governo che è solo in apparenza socialdemocratico, il welfare state che è una
menzogna, le carceri e la società nel suo insieme.
Il
romanzo inizia con un processo farsesco, ma questa sarà solo una delle tre
tracce da seguire. La giovanissima Rebecka Lind è stata arrestata per tentata
rapina in una banca. Il dibattito in tribunale, tra un pubblico ministero
soprannominato Bulldozer e un avvocato difensore che è conosciuto come Baccano
per i rumori che fuoriescono dagli orifizi del suo corpo, supera il puro
divertimento, raggiunge il limite del grottesco nella dimostrazione della
frettolosità dell’interpretazione dei fatti e della faciloneria con cui si può arrivare
ad accusare un’innocente. Il personaggio di Rebecka scompare per un po’ dalla
scena. Riapparirà alla fine nella veste di angelo vendicatore, di vittima del
sistema, di voce inascoltata di uno dei ‘puri di cuore’- la ragazza madre che
ha avuto una bambina da un altro puro di cuore, un giovane americano disertore
che era tornato in patria fidandosi della promessa di condono (si suiciderà in
carcere).
Il delitto d’obbligo al centro di un
romanzo di indagine poliziesca è, in “Terroristi”, quello che ha per vittima
una persona che- riconosciamolo- meritava di morire in questa maniera: era un
ricco produttore di video porno. Non c’è bisogno di una grande fantasia per
immaginare i retroscena della sua vita privata e lavorativa. Viene ritrovato
morto nella vasca da bagno nella casa dell’amante. Un colpo di spranga sulla
testa.
Il terzo filone, infine, è quello che dà il
titolo al romanzo: è attesa la visita a Stoccolma di un senatore americano, un
uomo della destra repubblicana, un guerrafondaio che la Svezia
socialdemocratica dovrebbe rifiutarsi di ricevere con tanti onori. Si prevedono
massicce manifestazioni di protesta con afflusso di gente dalla Norvegia e
dalla Danimarca e si teme un attentato.
Il nostro Martin Beck è impegnato,
quindi, non solo a cercare l’assassino del magnate dei video porno, ma anche a
coordinare le misure di difesa e la strategia per prevenire e impedire
l’attentato alla vita dell’ospite americano con il cappello da cow-boy. Per
fortuna Gunvald Larsson (il poliziotto anomalo che proviene da una famiglia
dell’alta borghesia e che sfoggia sempre abiti dal taglio perfetto) è ritornato
da poco da uno stato dell’America Latina dove ha assistito ad uno spettacolare
colpo dei terroristi contro un altro inviso uomo politico: una bomba era stata
fatta esplodere a distanza sotto il manto stradale durante il passaggio del
corteo, l’auto era saltata in aria e la testa della vittima, troncata dal
corpo, aveva colpito Larsson sul petto, rovinandogli l’abito nuovo (questo è
solo un piccolissimo dettaglio che illustra l’umorismo nero del romanzo).
Comunque Larsson aveva imparato parecchio da quell’esperienza e Martin Beck se
ne gioverà- l’eccezione conferma la regola, non tutti i poliziotti svedesi sono
degli idioti, come sostiene più di un personaggio (e come pensano gli autori
del romanzo).
Maj Sjöwall e Per Wahlöö hanno dato le
ultime pennellate all’affresco della società svedese. Il finale è inaspettato:
il cerchio si chiude, giustizia viene fatta anche se non secondo la legge. E
anche questo ha un suo significato.
la recensione è stata pubblicata su www.wuz.it
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