vento del Nord
cento sfumature di giallo
FRESCO DI LETTURA
Håkan
Nesser, “Il commissario cade in trappola”
Ed. Guanda, trad. Carmen Giorgetti
Cima, pagg. 292, Euro 15,30
Se
Ernest Simmel avesse saputo che sarebbe diventato la seconda vittima del
Tagliateste, forse si sarebbe concesso un altro paio di birre al Blå Skeppet.
Bene- sappiamo fin dalle prime righe del nuovo romanzo di Håkan Nesser
che probabilmente c’è un assassino
seriale in azione, che fra poco leggeremo del suo secondo delitto, che, se
la stampa lo ha soprannominato ‘il Tagliateste’, l’assassino colpisce le sue
vittime sempre nella stessa maniera. Un colpo deciso sulle vertebre vicino al
collo, con un’arma che potrebbe essere un’ascia o una mannaia, staccando quasi
la testa.
Infatti assistiamo ‘in diretta’
all’attacco a Ernest Simmel e poi accompagniamo l’assassino sconosciuto a casa,
dove si fa un bagno e sorseggia una tazza di tè caldo. Parla da solo, dice che
sta andando tutto secondo i suoi piani. Ha in mente la prossima vittima?
Il commissario Bausen, di
Kaalbringen dove si svolge l’azione, andrà in pensione tra un mese esatto: ci
voleva questa grana per terminare la sua carriera? Il primo delitto del Tagliateste
è rimasto irrisolto, si pensava che si trattasse di regolamento di conti, di una
faccenda di droga. Però Simmel era un agente immobiliare, che collegamento ci può essere tra la sua morte e quella del morto
precendente, uno sbandato con la fedina penale sporca, implicato in traffici di
stupefacenti? Il commissario Van
Veeteren arriva a Kaalbringen per aiutare nelle indagini- ha la fama di
avere un fiuto eccezionale, l’unico caso non risolto nella sua carriera è
quello del caso G di sei anni prima (ne abbiamo letto nel romanzo che ha
proprio questo titolo, “Il caso G”)- e, poco dopo, l’assassino colpisce ancora, per la terza volta.
Van Veeteren nei film |
Mi è capitato di dire più volte che i romanzi di Nesser non deludono mai- “Il commissario cade
in trappola” non fa eccezione. Anzi, ha qualcosa in più di altri romanzi,
qualcosa nella trama che ci colpisce profondamente, che scuote le nostre convinzioni più salde. Ed è meglio che non
aggiunga altro per lasciarvi scoprire l’originalità
di questo thriller e che parli, invece, dei due commissari protagonisti. Si
capiscono bene, Van Veeteren e Bausen. Van Veeteren, reduce da una vacanza
forzata con il figlio che gli dà tanti problemi, sente nell’altro- una decina
d’anni più anziano di lui- una sorta di
doppio oscuro. Quando Van Veeteren va per la prima volta a casa di Bausen,
pensa che il commissario che ancora non conosce debba essere un pazzo: c’è un
disordine selvaggio nel giardino che nasconde la casa, ci si fa strada a fatica
tra la vegetazione, ci vorrebbe un machete. Un’altra volta, dopo uno scambio di
battute con dei giornalisti, pensa che Bausen debba avere un passato da attore.
Di certo c’è molta sintonia tra di
loro, lo stesso tipo di umorismo
asciutto, la passione per gli scacchi
(la caccia all’assassino non è sempre una sorta di spietata partita a
scacchi?), la stessa oscura ombra
che avvolge le loro anime.
In contrasto con i due ‘anziani’ ispettori risaltano le figure dei due giovani, il collega di Van Veeteren
che ha il pensiero fisso sulla moglie e i bambini e tuttavia si sente attratto
dalla brillante Beate che può ambire a sostituire Bausen quando questi andrà in
pensione. E’ questa ricchezza di
personaggi- poliziotti e vittime e l’ignoto assassino- che ci fa apprezzare
i thriller di Håkan Nesser. L’umanità e la comprensione con cui sono
tratteggiati, le riflessioni che affiorano lungo lo svolgersi delle vicende, la
tensione non esagerata ma continua, il gradevole umorismo nero e- da non
trascurare- la soddisfacente soluzione del caso: è tutto questo che ci fa dire ogni volta che Håkan Nesser non ci delude
mai.
la recensione è pubblicata anche su www.stradanove.net
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