Casa Nostra. Qui Italia
cento sfumature di giallo
FRESCO DI LETTURA
Roberto
Costantini, “La moglie perfetta”
Ed. Marsilio, pagg. 500, Euro 16,15
Fine aprile 2001. In una villa appena
fuori Roma un personaggio chiamato il Sordomuto impartisce l’ordine di una
sentenza di esecuzione. Il cadavere
della ventunenne Donatella Caruso sarà trovato sulla spiaggia dopo una
notte in discoteca. Una ragazza tranquilla, Donatella. Niente alcol, niente
droghe. E’ stata violentata e seviziata, prima di essere uccisa. Il padre, un
piccolo imprenditore, si getta giù da
una gru in uno dei suoi cantieri. Un giornalista insinua che possa non
essere stato un suicidio. Il fatto che il pubblico ministero, la dottoressa
Bianca Benigni, lo faccia arrestare, desta scalpore. Sarà rilasciato e una
coltre di silenzio cala su questi fatti.
Maggio
2001.
All’aperitivo che segue un dibattito all’Università lo psicologo Giovanni Annibaldi- il marito di Bianca Benigni-
conosce le sorelle Steele. La più giovane, Scarlett (l’indimenticabile Scarlett
O’Hara sarebbe stata come lei se fosse vissuta ai nostri tempi), è bellissima,
sfacciata, sexy, provocante. Sua sorella Nicole, capelli rossi e occhi di
smeraldo, è la moglie del professor Victore Bonocore, ospite d’onore al
dibattito. Tanto la bionda Scarlett è impudente, tanto Nicole è composta e
algida. Una puttanella e una principessa.
Che cosa si nasconde dietro questa facciata? Nicole Steele chiederà un
appuntamento per una terapia di coppia a Giovanni Annibaldi (Nanni per tutti,
Johnny per Scarlett). Il resto lo leggerete voi. E dovrete aspettare la parte
finale del libro, che si svolge dieci
anni dopo, per capire il nesso tra la morte di Donatella Caruso e quella
che potrebbe sembrare la storia di due coppie, quella del marito debole di una
moglie troppo perfetta e quella di un marito narcisista e violento che ama il
sesso spinto e una moglie troppo passiva.
Ogni volta che iniziamo
un nuovo romanzo di uno scrittore che ci ha entusiasmato nei libri precedenti,
affrontiamo la lettura con un misto di piacevole aspettativa e di ansia.
Temiamo di restare delusi. Temiamo che non regga il confronto. Che non ce la
faccia. Ebbene: Roberto Costantini non ci delude, ce l’ha fatta, anche
questa volta. Ci tiene avvinti fino all’ultima pagina. Prima di tutto
perché- e non ci è chiaro come sia possibile- il suo protagonista (cinquantenne
nel 2001) Michele Balistreri è un uomo
odioso che però ci piace. E’ lo stesso Balistreri di sempre, che se ne
infischia delle regole, fa di testa sua, è scorretto, violento, maschilista,
sprezzante del pericolo. E poi perché sia
la trama sia gli altri personaggi sono interessanti. Entrambe le coppie
sembrano dar ragione a Michele Balistreri che preferisce la solitudine dei
rapporti occasionali: a quale parte di sé si rinuncia per adeguarsi al
desiderio dell’altro? Che cosa c’è dietro il desiderio di perfezione, di avere
la padronanza su tutto, di Bianca Benigni? Che è una donna eccezionale,
peraltro. Deve esserlo se Balistreri corre il rischio di innamorarsi di lei. Bianca Benigni è uno dei personaggi
chiave del romanzo, un pubblico ministero a cui, nel fango in cui sguazzano
altri, va il nostro rispetto. E’ lei ‘la moglie perfetta’ del titolo, non c’è
dubbio. E tuttavia ci chiediamo se, con un filo di ironia, lo stesso titolo si
possa attribuire all’altra moglie della vicenda, Nicole Steele, che ha pure un
ruolo importante. Sono l’una l’opposto dell’altra, ognuna unita in un legame
alquanto improbabile- anche se si sa che l’amore è cieco. Ma è veramente amore?
Non per niente uno dei personaggi è uno psicologo…
Anche se è vero che la
soluzione finale del caso con lo svelamento di tutti gli enigmi non ci soddisfa
appieno, anche se riconosciamo che i personaggi tendono ad essere estremizzati,
lo stile secco e scattante di
Roberto Costantini, il continuo alternarsi dei personaggi al centro della
narrazione- il Sordomuto, Balistreri, Nanni, Bianca- che paiono offrirci un
diverso punto di vista, fanno de “La moglie perfetta” una lettura vivace e incalzante. Appassionante.
Impossibile da interrompere.
la recensione è stata pubblicata su www.stradanove.net
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