Voci da mondi diversi. Gran Bretagna e Irlanda
seconda guerra mondiale
il libro ritrovato
Anthony
Beevor, "Berlino 1945. La caduta"
Ed.
Rizzoli, pagg. 459, Euro 21,00
Nel febbraio 1943, indicando le macerie di Stalingrado, un
colonnello sovietico disse a dei prigionieri tedeschi, "Ecco come sarà Berlino!" . Parole profetiche. Quando
venne firmata la resa della Germania, nella notte dell' 8 maggio 1945, restava
ben poco in piedi della capitale del Reich. Era quello che aveva voluto Hitler:
lui ERA la Germania. La sua fine era la
fine della Germania. Hitler si era suicidato una settimana prima, nel suo famoso
bunker, "un sottomarino di cemento". Insieme a lui si era uccisa Eva
Braun, appena diventata Frau Hitler con un abito da sposa nero. Era dall' inizio
dell' anno che le truppe dell'Armata Rossa si ammassavano sul confine
orientale, in un numero che era il doppio di quello dei soldati tedeschi che
avevano invaso la Russia nel 1941- 42. Un' avanzata inesorabile e travolgente.
A Stalin non importava il numero di morti che si sarebbe lasciato dietro: voleva arrivare a Berlino prima degli
Alleati, voleva le riserve di uranio dei tedeschi e i loro scienziati. La campagna di Berlino fu per i sovietici
una campagna di vendetta. La loro violenza e furia distruttiva era una
rivalsa per i crimini commessi dai nazisti sul suolo russo. La demonizzazione
del nemico giustificava qualunque azione brutale. Si calcola che 2 milioni di
donne vennero stuprate. Moltissime si suicidarono. I superiori sovietici si
limitarono a condannare il fatto come "comportamento immorale".
Le
peggiori atrocità della storia del genere umano vennero commesse nei quattro
anni di guerra tra nazisti e sovietici, anche perché mai come allora la
tecnologia aveva supportato il male. Se paragoniamo "Berlino 1945" al
precedente libro di Anthony Beevor, "Stalingrado", la tremenda
lezione che ne ricaviamo è proprio quella del
male assoluto dei due totalitarismi a confronto. In "Stalingrado" si riusciva a distinguere tra bene e male.
Da una parte si lottava per difendere la propria terra, per cacciare fuori l'
invasore. Non ci sono eroi in
"Berlino" a redimere una cronaca che gronda di sangue. Da
entrambe le parti c'è il disprezzo per la vita umana pur di raggiungere gli
obiettivi militari. Questa non è solo la storia del Crepuscolo degli Dei, è
anche la storia della Caduta dell'
Uomo e del trionfo delle forze del male.
Anthony Beevor, che ha frequentato l' Accademia Militare e ha servito nel corpo
degli Ussari, ha introdotto un nuovo
modo di scrivere la storia con questi due libri sulla seconda guerra
mondiale. Alla documentazione storica accurata - finalmente è stato possibile
consultare gli archivi tedeschi e sovietici - unisce la potenza descrittiva, il gusto
del particolare che ci rende viva la storia, lo stralcio di una lettera o
di un diario, la battuta sentita nei rifugi o le dicerie di corridoio. Uno
sguardo lucido su un passato buio, un'
indignazione morale e una condanna davanti alle atrocità.
la recensione è stata pubblicata su www.stradanove.net
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