Voci da mondi diversi. Russia
satira
il libro ritrovato
Jurij
Družnikov, “Angeli sulla punta di uno spillo”
Ed. Barbera, trad. Federica Aceto,
pagg. 566, Euro 18,50 (prezzo attuale, Euro 3,56)
“Il numero di angeli che possono stare sulla
capocchia di uno spillo è uguale alla radice quadrata di due”, dice la citazione
all’inizio del romanzo dello scrittore russo Jurij Družnikov, che è come dire un numero infinito. E c’è qualcosa di
paradossale nella terminologia della citazione, se riferita al significato del
libro, e cioè che il numero di
dissidenti, inafferrabili e volatili come angeli, è impossibile da
verificare nella sterminata estensione del territorio russo. E “Angeli sulla
punta di uno spillo” incomincia con il ritrovamento di un manoscritto polemico e pericoloso che circola in samizdat, e termina- dopo che con fatica
si è riusciti a far sparire il primo- con un
altro testo dello stesso tenore, come se, scalzato un angelo dalla capocchia di uno spillo, il suo posto venisse
preso immediatamente da un altro. All’infinito, soprattutto se si considera
il titolo del primo fascicolo, “La
Russie en 1839” ,
e l’occhio deve controllare ripetutamente la data, perché quello che si dice
della Russia del 1839 è valido anche
nell’Unione Sovietica di 130 anni dopo.
E’ un romanzo esplosivo, quello di Družnikov, come una bomba con la miccia lunga,
di un humour corrosivo e selvaggio
che ricorda quello orwelliano. L’ambientazione è a Mosca, alla fine degli anni ‘60 con “Sopracciglione” al governo- Brežnev, anche se siamo avvisati che
non ci verrà niente di buono a cercare di riconoscere persone note nei
personaggi del libro. E la redazione di un giornale è un microcosmo perfetto
per uno stato in cui si mente per
proteggersi e dire la verità può scuotere le fondamenta del paese.
“Trudovaja Pravda” è il titolo del giornale, “la verità che costa fatica”, ma quale verità?
Il direttore Makarcev è
allenato a smistare mentalmente le notizie in verità allargata, verità
ristretta e verità assoluta, e- ricordate il Ministero della Verità in “
la recensione è stata pubblicata su www.stradanove.net
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