Voci da mondi diversi. Stati Uniti d'America
cento sfumature di giallo
FRESCO DI LETTURA
Tim Johnston, “Scomparsa”
Ed. Neri
Pozza, trad. Biavasco e Guani, pagg. 445, Euro 18,00
Caitlin,
diciott’anni. Sono le sue ultime vacanze prima di iniziare il college che
frequenterà con una borsa di studio per meriti sportivi. Caitlin corre, veloce, con lunghe falcate. Corre anche adesso,
sulle Montagne Rocciose in Colorado, seguita da Sean, il fratello minore che
arranca dietro di lei su una bicicletta. E’ mattina presto, hanno lasciato i
genitori che dormono ancora nel motel dove sono alloggiati. Sean vorrebbe
tornare indietro, Caitlin prosegue, imperterrita, per quella strada in salita
tra gli alberi. Una jeep li supera. Lampo di occhiali gialli.
E’ lo sceriffo a telefonare ai genitori per
avvisarli che Sean ha avuto un incidente, che è in ospedale con un ginocchio
fracassato. Quando Grant Courtland chiede di poter parlare con sua figlia, c’è
silenzio dall’altra parte della linea. Quale figlia? Sean era solo nel luogo dove lo hanno trovato.
Una
ragazza scompare, non se ne saprà più nulla per più di due anni- è questa
la trama di “Scomparsa”, primo romanzo per adulti di Tim Johnston. Abbiamo
letto chissà quanti altri thriller con una trama simile. Abbiamo letto articoli
di giornali in cui la notizia del giorno era, purtroppo, la scomparsa di una
ragazza o il suo ritrovamento (ricordiamo il caso di Natascha Kampusch, rapita
e tenuta segregata per otto anni). Il romanzo di Tim Johnston, però, ci dà
qualcosa di diverso. Le notizie iniziali su quello che è successo sono frammentarie e oscure. Dopo tutto Sean
pare non abbia avuto neppure il tempo di accorgersi di quello che è successo e,
dopo, era in stato di semi-coscienza. Ricorda solo la sorella che era salita
sull’auto dello sconosciuto con gli occhiali dalle lenti gialle: il telefono
non prendeva, l’uomo l’avrebbe portata più in basso lungo la montagna dove
avrebbero potuto cercare aiuto, si era rifiutato di andare da solo, non voleva
essere accusato dell’incidente. Sappiamo delle indagini e delle ricerche che
non portano a nulla, nella prima metà del libro, sappiamo del vasto
dispiegamento di forze e della perdita della speranza di ritrovare Caitlin.
Almeno, la polizia perde la speranza. Non i genitori, non Sean che accettano
l’ospitalità nel ranch del padre dello sceriffo per restare lì, dove ‘sentono’
che c’è Caitlin, da qualche parte. E
però vanno in pezzi.
E’ una parte importante di “Scomparsa”
l’analisi di come reagiscano il padre,
la madre e il fratello, a quanto è successo. Non si tratta soltanto di
dolore e di non sapersi rassegnare. C’è un’incertezza che li attanaglia in una
lotta tra speranza e disperazione, c’è la certezza che sono loro i primi a non doverle permettere di scomparire, così.
E’ facile dire che la madre è la più fragile. Certo che è la più fragile, il
suo legame con la figlia è più viscerale. Se non c’è più Caitlin, non c’è più
neppure lei. Il padre, Grant Courtland, sogna di ammazzare l’uomo che ha
portato via sua figlia e, mentre il suo matrimonio sta naufragando, cerca
sollievo in un’altra relazione. Sean dimagrisce, cresce, è un ragazzo
taciturno. Prende il pick-up del padre e se ne va, senza una meta, si caccia
nei guai, è fondamentalmente buono- la scena in cui dà il colpo finale al cane
che qualcun altro ha investito sulla strada e poi lo copre con la tela cerata
che serviva a lui, Sean, per ripararsi, è solo un’anticipazione di un altro suo
atto di pietas, quando, a rischio della vita e di essere poi incriminato lui
stesso come colpevole, carica sulla sua auto una ragazza vittima di uno stupro
per portarla in ospedale.
Se questa parte centrale del libro è lenta,
è giusto che sia così. E’ il tempo del
dolore che passa lento, è il tempo della prigione di Caitlin che cola
goccia a goccia, è giusto che sia così. La narrazione ha una brusca accelerata
quando Caitlin e il suo rapitore ritornano sulla scena e la tensione è quasi insopportabile perché non riusciamo a prevedere
che cosa succederà.
Un bel libro, scritto con grande finezza e
un’attenzione particolare alla natura, testimone silente del male.
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